Si è tenuto il tradizionale incontro del vescovo con i giornalisti
Carissimi giornalisti, stimati operatori del mondo della comunicazione
“La verità vi farà liberi” (Gv. 8,32)
Nel terreno della verità cresce e matura la vera libertà.
L’uomo è libero se dentro di sé coltiva la verità e la verità come luce amica risplende nella profondità del suo essere, se non gioca a nascondino e non si scherma dietro la maschera dell’ipocrisia. Servire la verità è l’unico modo per affermare la libertà ed il servizio alla verità è lo specifico di chi vive nel mondo della comunicazione, di chi sceglie la professione di informare con obiettività e verità, contribuendo in tal modo a formare personalità vere e quindi libere. Il giornalista esercita un ministero delicato che lo pone continuamente a confronto con una realtà complessa e fluida, con un mondo spesso ostile e intricato dove è difficile dipanare il groviglio della matassa e spesso non si riesce a cogliere il nocciolo della verità.
C’è un’onestà intellettuale che ogni vero giornalista è chiamato a coltivare unitamente alla capacità di discernere tra ciò che è importante e ciò che è secondario, ed è questo che fa la differenza tra il vero giornalista e il giornalista mestierante. Non è facile muoversi nella logica imperante del relativismo spietato e comprendo la difficoltà di chi ogni giorno deve confrontarsi con una cultura del sospetto generalizzato, con un potere arrogante e sprezzante, con un sociale minato dalla malavita organizzata e pervaso da un pensiero nichilista e servile. Andare controcorrente e servire la causa dell’uomo puntando sui valori che stanno alla base di una vita personale e sociale buona, è l’obiettivo primario che ogni giornalista degno di questo nome dovrebbe prefiggersi.
La fede, carissimi giornalisti, non è un elemento secondario nello svolgimento della vostra professione ma, se questa dovesse mancare, voglio augurarmi che non manchi in voi il rispetto per l’uomo, per la libertà che dev’essere assicurata a ognuno di poter esprimere la propria fede, di poter realizzare al meglio le sue potenzialità, di poter vivere una vita sana. Vi invito caldamente a guardare ai giovani con simpatia, ad assecondarli nella loro voglia di ‘essere nella società’ da protagonisti, ad aiutarli a crescere nei valori veri e perenni della vita. Sono essi il futuro e la speranza, sono essi la ricchezza che dobbiamo tutti insieme valorizzare per non sciupare il loro desiderio di costruire un mondo più bello e più giusto. In un paese che si sbriciola sotto gli occhi impauriti di chi ancora crede nel valore ‘Italia’ non vorrei che il sistema dell’informazione desse una spallata per accelerare il crollo di quella identità che nel 150° dell’unità di Italia va invece esaltata, rafforzata, rivisitata nella memoria. Identità che deve coniugare rigore amministrativo e solidarietà.
Nel ringraziarvi per il servizio alla verità che rendete al Vangelo, alla Chiesa che è in Trapani e al nostro territorio, vi esorto a fare di più e meglio perché il bene vinca sul male e la verità e la libertà trovino spazio e vita nel tessuto di questa nostra amata terra.
Lunedì 24 gennaio p.v., memoria liturgica di San Francesco di Sales, protettore dei giornalisti, vi invito a condividere con me in episcopio, alle ore 10.00, un momento di riflessione e di comune impegno per la libertà e la verità, pilastri fondamentali del vivere civile e ordinato.
Nell’attesa di incontrarci, vi ringrazio anticipatamente e vi auguro buon lavoro
+ Francesco Micciché Vescovo
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