La mostra "legno, tela e .." aperta anche nel giorno di Pasqua e per il Lunedì dell'Angelo
Orari di apertura della mostra “Legno, tela e…” in corso presso il polo espositivo del Museo Diocesano nella Chiesa di Sant’Agostino a Trapani in occasione della Settimana Santa 2011.
La mostra resterà aperta tutti i giorni compresi i giorni di Pasqua e Pasquetta.
- lunedì (18 aprile): 9,00-13,00
- da martedì a venerdì (dal 19 al 22 aprile): 11,00-13,00 e 16,00-19,00
- sabato (23 aprile): 9,30-12,30 e 16,00-20,00
- domenica e lunedì (24 e 25 aprile): 11,00-13,00 e 16,00-19,00
Per la città di Trapani si tratta di un vero e proprio evento perché la mostra ( che comprende come un unicum anche la visita ai gruppi dei “Misteri” di Trapani ed Erice) per la prima volta mette in luce quei manufatti unici, vere opere d’arte, che sono le opere dell’artigianato artistico trapanese con un contributo interdisciplinare che comprende l’aspetto tecnico-compositivo, quello storico-artistico, lo stilistico, il teologico e l’antropologico. “Questa tecnica, cosiddetta del “legno tela e colla”, accomuna quasi tutti gli artisti trapanesi dei secoli XVII e XVIII. Giovanni Matera, i Ciotta, Giuseppe Milanti, Giacomo Tartaglia, i Nolfo, Baldassare Pisciotta, Vito Lombardo sono solo alcuni dei valenti scultori attivi tra il ‘600 e il ‘700; fra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento continuarono sulla loro scia Pietro Croce, Antonio Giuffrida, Giuseppe Cafiero, Domenico Li Muli – afferma il direttore dell’Ufficio Beni Culturali mons. Piero Messana – A ridosso della Settimana Santa il convegno sulla sulla tecnica della composizione di queste statue e poi , dalla primavera fino alla fine di agosto, il circuito che partendo dalla Chiesa del Purgatorio, passando dal Polo espositivo di Sant'Agostino terminerà nella Chiesa di San Giuliano di Erice rappresenta sicuramente una grande occasione per conoscere veri capolavori dell’arte trapanese”.
“Gli scultori trapanesi scolpivano in legno le teste, i piedi e le mani che venivano assemblati su una struttura lignea sulla quale successivamente erano modellati materiali come la paglia o il sughero; il tutto veniva ricoperto da lino o altro tessuto realizzando interessanti modellati che erano dipinti e fissati con particolari colle – spiega la direttrice del Museo Diocesano Annamaria Precopi Lombardo - La più nota espressione di questa tecnica e della valenza operativa è testimoniata dalle processioni dei Misteri di Trapani ed Erice che ancora conservano i segni di antiche devozioni e di modelli comportamentali così cari alle popolazioni del trapanese. Scultura povera, ma di sicuro impatto narrativo e tale da suscitare “commozione devota”.La stessa tecnica fu applicata alle piccole sculture dei presepi di produzione trapanese. La tecnica di utilizzare materiali diversi che, dagli storici locali viene indicata come produzione di opere in ‘legno tela e colla’, viene dagli studiosi riportata all’alveo comune europeo della produzione scultorea polimaterica. Su questa produzione trapanese, tra artigianato e arte, la Mostra vuole non solo rievocare e narrare, ma soprattutto rivedere una tecnica originale e particolare che può favorire la rinascita dell’antica produzione che vide, ancora operante, nella II metà del Novecento lo scultore Domenico Li Muli. La scultura europea ha sempre utilizzato più materiali per la rappresentazione dei suoi soggetti, nelle opere trapanesi si trova una levità e una capacità di modellato che le rendono riconoscibile tra le altre tecniche mediterranee.”
|