Lettera del vescovo alle Maestranze |
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luned́ 09 febbraio 2004 |
In vista della processione dei misteri di Trapani
Nell’approssimarsi del tempo di Quaresima, periodo che a Trapani viene vissuto nella preparazione della processione dei Misteri del Venerdì Santo, il vescovo Francesco Miccichè ha inviato una lettera ai ceti e alle Maestranze che ne curano l’organizzazione sottolineando alcuni punti necessari a salvaguardare il valore religioso, pedagogico e sociale della processione. La nostra consapevolezza del Mistero della morte e resurrezione di Cristo – scrive il vescovo - dev’essere attivata continuamente per non correre il rischio di scivolare nel devozionismo vuoto e nel folklorismo.La preparazione alla processione dei Misteri dev’essere principalmente una preparazione spirituale – aggiunge mons. Miccichè - che porti ciascuno di noi a sincera conversione, ci avvicini a Dio, ci faccia immergere nell’oceano meraviglioso dell’amore misericordioso di Gesù Redentore. Il vescovo indica alle Maestranze un decalogo da seguire per dare spessore al loro impegno al servizio della processione. 1. Ogni ceto delle Maestranze abbia cura di vivere qualche momento di riflessione sul significato spirituale dei “Misteri” invitando i rettori della chiesa del Purgatorio: Sac. Vincenzo Basiricò e Sac. Nicola Rach. 2. I ragazzi interessati alla processione siano scelti sulla base della vita di fede degli stessi. Si eviti la partecipazione di giovani prezzolati per la “comparsa”. 3. Si abbia cura di programmare la partecipazione di ogni ceto alla processione dei “Misteri” che non può essere la somma di 20 processioni separate, ma deve snodarsi in un’unica processione. 4. I gruppi non si attardino nel rientro e non diano discontinuità alla processione. 5. La conclusione della processione non può sforare le ore 12.00 del Sabato Santo. 6. Il momento serale di Piazza Vittorio dev’essere vissuto come occasione data alla cittadinanza per rendere un corale e devoto omaggio di fede e di devozione a Gesù nel mistero della sua Passione. 7. Ogni atto sconveniente nel linguaggio e nel comportamento è da evitare tassativamente ed è fatto obbligo ai responsabili dei ceti di vigilare in tal senso. 8. E’ vietato categoricamente interpretare il ruolo della Vergine Addolorata, che fa mostra di sé in processione. 9. Ogni novità nell’abbigliamento dei vari ceti nei giorni di Martedì, Mercoledì e Venerdì Santo dev’essere preventivamente vagliata dai rettori della chiesa del Purgatorio. La processione dei “Misteri” è una manifestazione pubblica di fede che ha nei Venerdì di Quaresima, “le Scinnute”, un momento propedeutico importante di riflessione e di attestato di fede. La lettera del vescovo si conclude con un augurio: “Cresca la fede del popolo trapanese attraverso la devozione dei “Misteri” e la luce del Risorto faccia di ciascun abitante di questa Città un testimone della Resurrezione, di questa Città una Città della vita, di questo territorio un territorio votato al bene comune, alla legalità, alla giustizia, alla solidarietà.” |