Partecipata e commovente celebrazione per ricordare don Michele, prete buono e saggio
Un lungo corteo di fiaccole accese ha illuminato la campagna di Ummari fino al Borgo Livio Bassi: tre chilometri, più di mille persone per don Michele.
E’ stato un momento intenso, partecipato e commosso cui hanno partecipato sentitamente i parrocchiani di don Michele, tutte le autorità civili, i preti, rappresentanti di associazioni e movimenti, i familiari: il fratello e i nipoti del prete ucciso.
Il corteo che è giunto in preghiera, è stato accolto dai membri del club di “Gli irriducibili” in piedi sui loro quad ( alla fine della celebrazione hanno reso omaggio al sacerdote con “un’accelerata”) che facevano da ala insieme a tante persone che sono giunte al baglio appositamente per la cerimonia. Nella chiesa, pure in preghiera, aspettavano l’Amministratore apostolico Alessandro Plotti con alcuni sacerdoti e fedeli di Ummari.
Quindi all’esterno, sul sagrato illuminato, è iniziata la semplice commemorazione.
Un video realizzato dai giovani di Fulgatore e Ummari ha raccontato la vita di don Di Stefano: quella ministeriale, dal momento della sua ordinazione nel 1965 fino alle ultime iniziative, e quella fatta di tanti momenti vissuti insieme alla sua gente.
Quindi i canti e le testimonianze, interrotte spesso dalla commozione.
Sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Erice e il direttore della Coldiretti provinciale di cui don Michele è stato assistente spirituale per più di quarant’anni ma soprattutto sono stati i ragazzi protagonisti commossi e partecipi della cerimonia: hanno cantato e suonato le canzoni preferite dal loro parroco, hanno letto messaggi sulla non-violenza, poesie, articoli di giornali.
“Ci domandiamo ancora perché tutto questo sia successo e vorremmo in qualche modo avere una risposta, non tanto per chiudere la vicenda, ma per farcene una ragione – ha detto l’arcivescovo Plotti - Vogliamo ricordare don Michele con tutto l’affetto. Questa fine crudele rimane il mistero più grande che ci portiamo nel cuore. Lo affidiamo al Signore perché lo ammetta nella schiera dei santi e continui a proteggerci con questa sua morte che rimane un mistero subìto non si sa perché, che è scritto nel mistero della libertà e delle coscienze delle persone. Delinquere diventa una forma di aggressività e violenza che dobbiamo combattere con forza perché prevalga la fraternità e la pace, sul suo esempio diamoci da fare tutti: sarà il modo migliore per ricordarlo, per ricordare il suo sacrificio che è scritto nel mistero di grazia, di luce ma anche di buio che a volte prende la mente di tante persone che scelgono la strada della violenza e della crudeltà”.
Infine dopo le ultime parole del vescovo e l’ultimo applauso mentre la gente gridava “Viva don Michele”, il vicario generale Liborio Palmeri che ha condotto la fiaccolata, ha ringraziato i fedeli di Fulgatore e Ummari per il loro coinvolgimento e soprattutto i giovani per la cura con cui hanno organizzato il momento commemorativo dicendo: “si faccia luce sul delitto come la luce della fiaccole stasera ha illuminato le strade buie di questa terra".
Di seguito alcune delle testimonianze di ieri sera. Sul gruppo facebook "Don Michele Di Stefano" il resoconto integrale. Un ringraziamento speciale a Lorenzo Gigante per le foto: l'intero reportage può essere seguito sul sito www.trapaninostra.it
A Padre Michele …
Padre Michele, ti scriviamo per dimostrare a coloro che ti hanno fatto del male, che noi ti abbiamo voluto bene e che te ne vogliamo ancora. Non c’era nessun motivo per ucciderti, per uccidere una persona meravigliosa come te. Sei stato un uomo che si distingueva dagli altri, per la tua bontà e generosità che riempiva tutti nostri cuori di allegria e serenità. Da sempre hai cercato di aiutare i più bisognosi nonostante non avessi tanto da dare, ma quel poco che avevi, grazie a te diventava molto di più. Per questo ti stimiamo, perché hai avuto il coraggio e la forza di camminare a testa alta superando molti ostacoli e vivendo da solo. Non dimenticheremo mai il tuo sorriso meraviglioso, anche nei momenti meno felici. Non dimenticheremo mai tutto quello che hai fatto per noi, per queste piccole comunità come Ummari e Fulgatore, a cui tu hai dato tanto, rendendo tutti felici. Ti ringraziamo per tutto. Senza di te non ci sarebbero stati quei centri estivi, il momento della preghiera in Chiesa, cantando e divertendoci. Non dimenticheremo, neanche, tutte le manifestazioni, gli spettacoli in onore di Antonino Pace e il Premio Bontà per Giovanna Mastrantonio. Grazie per quello che hai fatto per la nostra scuola, perché il tuo contributo è stato molto valido. Ci mancherà il tuo modo di celebrare la Messa, il tuo modo di far diventare i bambini figli di Dio e di consacrarci la Comunione. Il destino ha voluto che tu un giorno dovessi andare via da noi. Forse per la tua bontà, visto che sei stato ripagato con la morte. Non meritavi questa fine. Immaginavamo che ci avresti lasciato in un diverso modo, forse più tardi, in un letto per la tua avanzata età, ma non è stato così. Non dobbiamo essere tristi, perché tu sei felice in Paradiso, dove ci sono anime buone come te. Devi benedirci sempre, anche da lassù, ne abbiamo bisogno. Padre Michele, grazie di tutto. Riposa in pace, GRANDE UOMO.
Martina Fazio, Adriana Fanara e Francesca Fortunato
Grido
Scrosci battenti
Sui neri selciati
Di piogge gementi
Lamenti,
ululati
Furie stridenti
Di venti gelati
Lame taglienti
Negli occhi cecati
Da lampi irruenti
I gesti dannati
Malvagi,
violenti
Crudeli e spietati
Non siano silenti
I gridi angosciati
Di vite innocenti
Giustizia e ideali
Onesti e coscienti
E speranza gridati
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