Sabato 24 Ottobre la concelebrazione sarà preceduta da un convegno storico sulla figura del vescovo Raiti
Solennità della Dedicazione della Chiesa Cattedrale, festa della “casa” della comunità diocesana
Il vescovo ordina tre nuovi diaconi permanenti.
Un convegno storico riflette sul vescovo Raiti e sulla sua lettera pastorale di denuncia contro gli orrori della prima guerra mondiale
Sabato prossimo 24 Ottobre la Diocesi celebra la festa dell’Anniversario della Dedicazione della Chiesa Cattedrale. Alle ore 19.00, per l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione, il vescovo Pietro Maria Fragnelli, ordinerà tre nuovi diaconi permanenti. Si tratta di: Vito Carini, 51 anni, trapanese, sposato e padre di sei figli, commerciante; Andrea Misuraca di Castellammare del Golfo, 53 anni impiegato, sposato e padre di due figli; Vito Schifano di Trapani, 57 anni, impiegato, sposato e padre di tre figli. I tre nuovi diaconi si aggiungono agli altri 17 – tutti coniugati eccetto uno – ordinati negli ultimi vent’anni in Diocesi.
La solenne concelebrazione eucaristica sarà preceduta da un convegno che si terrà con inizio alle ore 17.00 presso la Chiesa del Collegio dei Gesuiti. Come già lo scorso anno, la Santa Messa sarà preceduta da un approfondimento sulla storia della Diocesi, quest’anno dedicato alla figura di Francesco Maria Raiti vescovo di Trapani dal 1906 al 1932. Il convegno dal titolo “Il vescovo Francesco Maria Raiti, Trapani e la grande guerra” proverà a dare una chiave di lettura della vita della chiesa trapanese e del territorio negli anni della prima guerra mondiale di cui quest’anno ricorre il centenario. Interverranno padre Giovanni Grosso, carmelitano e storico della Chiesa e Salvatore Costanza, saggista e storico locale. Modera Liborio Palmeri delegato vescovile per la ricerca, le arti e il dialogo culturale. Conclude il vescovo Pietro Maria Fragnelli che presenterà il primo volume della collana “Quaderni per la Storia della Chiesa di Trapani”, progetto della Diocesi edito dall’editrice “Il Pozzo di Giacobbe”.
Il vescovo Raiti fu definito “antipatriottico” per i suoi richiami alla preghiera incessante per la pace. Il 31 gennaio del 1915 inviò alla Diocesi la Lettera Pastorale “Perché si abbia la Pace”, una lettera che si concludeva così: “Nell’ora trepida che volge, mentre infuria ancora l’ira selvaggia della belva umana, e sangue fraterno su sangue fraterno si versa, sui campi lordi di fango, sui monti coperti di neve…, mentre un grido unanime di milioni di petti straziati ci ferisce il cuore (…); io mi prostro ai piedi del mio Gesù, invito con me tutti i figli diletti della Diocesi mia, e con tutte le forze del cuore grido al Signore: Basta, basta, o mio Dio (…) noi ve lo gridiamo: Dateci, dateci la pace, o Signore”.
Al termine della celebrazione il vescovo consegnerà alla Chiesa di Trapani le indicazioni per la celebrazione del Giubileo straordinario della Misericordia in Diocesi.
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