Il messaggio del vescovo in occasione della Giornata Missionaria Mondiale che si celebra domenica 18 Ottobre 2015.
Il sogno di una Missione vera: è il titolo del Messaggio che il vescovo Pietro Maria Fragnelli ha condiviso con la comunità ecclesiale della Diocesi in occasione dell'ottantanovesima Giornata Missionaria Mondiale che si celebra domenica 18 Ottobre 2015.
Nell'area download di questo sito, il testo integrale.
Carissimi,
san Giovanni Paolo II ci ricorda che «il mese di ottobre deve essere per tutti i Paesi il mese della missione universale. La penultima domenica, chiamata Giornata Missionaria Mondiale, ne costituisce il punto culminante, una festa della cattolicità e della solidarietà universale». Inizia così il messaggio che il vescovo Pietro Maria Fragnelli ha indirizzato alla Diocesi di Trapani. "La raccolta delle offerte nella Giornata Missionaria Mondiale non serve a finanziare organismi giuridici e amministrativi contrapposti alla fantasia dello Spirito, ma – al contrario - rende possibile il lavoro di strumenti centrali efficaci con cui il Papa promuove l’unità d’intenti di tutti i cattolicI.
Il vescovo si sofferma anche con uno sguardo attento all’analisi della nostra realtà ecclesiale:
“In quest’Anno della Vita Consacrata penso in modo particolare ai religiosi e alle religiose della nostra Diocesi. Abbiamo 28 comunità di consacrate di 16 diversi Istituti e 4 monasteri di clausura; a loro vanno aggiunte le 9 comunità religiose maschili. Non è difficile constatare che ci sono numerosi fratelli e sorelle che provengono da Paesi di recente evangelizzazione: l’Africa e l’India, l’America Latina e le Filippine. A loro va il mio e nostro personale ringraziamento! Un bel segnale di reciprocità è costituito dall’iniziativa delle Clarisse di Alcamo (Monastero Santa Chiara nel Corso VI aprile) che hanno inviato alcune sorelle italiane ad aprire una missione nel nord del Madagascar. Nel contempo – aggiunge mons. Fragnelli - devo, purtroppo, constatare che sono diminuiti i missionari che partono dal nostro territorio per condividere - con il dono totale di sé - la vita delle Chiese e dei poveri lontani”.
Quindi un invito alla vigilanza perché le iniziative sia nella forma sia nel contenuto non siano attività di assistenza ma promozione umana di libertà e responsabilità: “In Diocesi sembra aumentare la solidarietà diffusa, anche se appare piuttosto frammentata: si fanno raccolte un po’ dovunque, con cene e iniziative varie, per inviare beni di prima necessità. Con l’incoraggiamento del Vescovo, si rende necessario anche l’invito alla vigilanza: i medici che operano in quei Paesi respingono i medicinali prossimi alla scadenza e i campioni farmaceutici, che vanno oltre l’assistenza medica di base. Anche le attrezzature per lo sviluppo della produzione agricola e della promozione turistica vanno calibrate sulle reali necessità dei destinatari. La nostra Diocesi, lodevolmente impegnata in Madagascar, vive una sorta di svolta, nell’invio di aiuti concreti e nel servizio civile internazionale: si tratta di intensificare il passaggio delle consegne al clero, ai religiosi e ai laici delle Chiese locali. La nostra attività missionaria da sempre s’ispira a questo principio: i fratelli (specie se più poveri) vanno aiutati con dignità nel loro Paese, promuovendo maturazione religiosa e crescita umana e sociale, culturale e politica. Una vera missione esige che si “collabori” per un’umanità pienamente libera e responsabile, come auspica il Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze”.
|