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Il Giubileo della Misericordia è stato indetto da Papa Francesco per essere vissuto intensamente in ogni Chiesa particolare, così da consentire a chiunque di incontrare la misericordia di Dio Padre. E’ in questo senso che va colto il senso di una parola che potrebbe sembrare ormai antiquata quale l’indulgenza (Cfr Lettera del Santo Padre Francesco).
Papa Francesco e, nel suo annuncio alla Diocesi il vescovo Pietro Maria, hanno espresso chiaramente come attingere a piene mani al tesoro della Misericordia che ci viene donato in questo tempo specialissimo: il pellegrinaggio alla porta Santa, la celebrazione del sacramento della Riconciliazione e della Santa Messa, la preghiera per il Papa. Un’altra modalità per vivere il Giubileo e ricevere il dono dell’Indulgenza plenaria è quello di vivere con pienezza di amore e condivisione una delle 7 Opere di Misericordia corporali e Spirituali. L’indulgenza si può ottenere anche per i nostri fratelli defunti.
IL PELLEGRINAGGIO ALLA “PORTA SANTA”
Per vivere e ottenere l’indulgenza i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni Cattedrale o nelle chiese giubilari [ collegamento ipertestuale con pagina Le chiese giubilari ] stabilite dal Vescovo diocesano , e nelle quattro Basiliche Papali a Roma, come segno del desiderio profondo di vera conversione. Ugualmente dispongo che nei Santuari dove si è aperta la Porta della Misericordia e nelle chiese che tradizionalmente sono identificate come Giubilari si possa ottenere l’indulgenza.
QUATTRO “TESORI” PER ATTINGERE ALLA MISERICORDIA IN COMUNIONE
Varcata la “Porta Santa” è importante che questo momento sia unito, anzitutto, al Sacramento della Riconciliazione e alla celebrazione della santa Eucaristia con una riflessione sulla misericordia. Sarà necessario accompagnare queste celebrazioni con la professione di fede (il credo) e con la preghiera per il Papa, per le intenzioni che porta nel cuore per il bene della Chiesa e del mondo intero.
VIVERE IL GIUBILEO E RICEVERE L’INDULGENZA CON I GESTI DELLA MISERICORDIA
“Miseri-cor-dare” (dare, offrire il proprio cuore a chi è misero). Anche per questo il Giubileo sarà straordinario: Porte Sante nelle carceri e nei luoghi di sofferenza e di accoglienza per gli ultimi. Anche a Roma una “Porta Santa” sarà presso il Centro Astalli e il papa ogni mese vivrà un segno di misericordia verso gli ultimi. Dunque si potrà “lucrare” l’indulgenza anche agendo, in prima persona, mettendo in pratica una delle Opere di Misericordia corporali e spirituali. L’esperienza della misericordia, infatti, diventa visibile nella testimonianza di segni concreti come Gesù stesso ci ha insegnato. Ogni volta che un fedele vivrà una o più di queste opere in prima persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare, dice papa Francesco. Quali sono le Opere di Misericordia? Guarda in questa pagina di Avvenire
GLI AMMALATI, LE PERSONE SOLE: IL GIUBILEO ANCHE ATTRAVERSO LA RADIO E LA TV
Per gli ammalati – dice papa Francesco - sarà di grande aiuto vivere la malattia e la sofferenza come esperienza di vicinanza al Signore. Vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la comunione o partecipando alla santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione, sarà per loro il modo di ottenere l’indulgenza giubilare.
L’INDULGENZA PER I NOSTRI FRATELLI DEFUNTI
L’indulgenza giubilare, infine, può essere ottenuta anche per quanti sono defunti. A loro siamo legati per la testimonianza di fede e carità che ci hanno lasciato. Come li ricordiamo nella celebrazione eucaristica, così possiamo, nel grande mistero della comunione dei Santi, pregare per loro, perché il volto misericordioso del Padre li liberi da ogni residuo di colpa e possa stringerli a sé nella beatitudine che non ha fine.
LA “PORTA SANTA”: IN OGNI CELLA, IN OGNI CARCERE UN’ESPERIENZA DI LIBERTÀ E DI CAMBIAMENTO DI VITA
Ai detenuti – annuncia il Papa - giunga concretamente la misericordia del Padre che vuole stare vicino a chi ha più bisogno del suo perdono. Nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà.
INDULGENZA SPECIALE PER CHI HA FATTO RICORSO ALL’ABORTO
Il dramma dell’aborto è vissuto da alcuni con una consapevolezza superficiale – dice il Papa - Molti altri, invece, pur vivendo questo momento come una sconfitta, ritengono di non avere altra strada da percorrere. So che è un dramma esistenziale e morale. Ho incontrato tante donne che portavano nel loro cuore la cicatrice per questa scelta sofferta e dolorosa. Il perdono di Dio a chiunque è pentito non può essere negato, soprattutto quando con cuore sincero si accosta al Sacramento della Confessione per ottenere la riconciliazione con il Padre. Anche per questo motivo ho deciso di concedere a tutti i sacerdoti per l’Anno Giubilare la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono.