Nota dell'Ufficio Liturgico diocesano |
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luned́ 20 giugno 2016 |
Dopo una richiesta avanzata dal parroco di Custonaci, alcuni chiarimenti e indicazioni sul senso del Giubileo
Nei giorni scorsi il parroco della parrocchia “Maria Santissima di Custonaci” di Custonaci, don Antonino Marrone, ha inviato una richiesta formale alla Curia Vescovile di Trapani circa la fattibilità canonica e religiosa di un anno giubilare mariano dopo “l’insistenza di alcuni membri della comunità ecclesiale di Custonaci”. Ieri il parroco ha diffuso ai fedeli la nota di risposta dell’Ufficio liturgico diocesano che ha la competenza per il culto e la liturgia in cui si chiarisce che non ci sono i presupposti per la celebrazione di tale evento. In particolare, in quattro punti, la nota chiarisce che nella tradizione cattolica, il Giubileo è un grande evento religioso, esclusivamente spirituale, che viene indetto dalla Chiesa e non da altre istituzioni con scadenza periodica (100, 50, 25 anni) o per speciali ricorrenze o per urgenti necessità ecclesiali. La sincera devozione a Maria Santissima da parte di singoli fedeli, associazioni ed istituzioni civili non può stare alla base di un anno giubilare che ha bisogno di oggettive motivazioni e specifici anniversari, come è stato per l’anno albertino vissuto dalla nostra Diocesi – spiega il direttore don Alberto Giardina - in cui la Penitenzieria Apostolica ha concesso l’indulgenza ai fedeli. L’anno giubilare, come quello straordinario della Misericordia che stiamo vivendo per volere di Papa Francesco, è un tempo favorevole per la Chiesa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti - si legge nella lettera - Pertanto, ogni anno santo riguarda la nostra appartenenza a Cristo e alla Chiesa e non è strumento di pur legittime aspirazioni civico-territoriali.
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