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Piano Pastorale 1998-1999 PDF Stampa E-mail
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marted́ 01 settembre 1998
Indice articolo
Piano Pastorale 1998-1999
Schede di Riflessione
Ascolto
Dialogo
Ministerialita'
Formazione
Speranza

3. La Ministerialità
"Costruiamo la Chiesa attraverso l'esercizio
della ministerialità di cui, in forza
del battesimo, siamo stati arricchiti" (r. c. 1)

L'attuazione di un autentico dialogo salvifico apre alla gioia della scoperta dei doni ricevuti da ogni persona e alla piena valorizzazione della singolarità e unicità di lei.Nella cultura odierna si è accresciuto il senso della dignità personale come pure si dà attenzione crescente alla professionalità, si punta sulle capacità della persona, sul personaggio che sa costruire, sul contributo specialistico che può offrire.La vocazione della persona è meno legata ad imprescindibili necessità della natura o dell'ambiente di partenza, mentre è sempre più offerta alla capacità di ricercare e scoprire il proprio ruolo all'interno di un sistema sociale complesso.Si corre il rischio, però, di appiattire la personalità sulla professione o sul compito sociale ricoperto.

Il Concilio Vaticano II ha spinto la Chiesa ad un gran dinamismo missionario radicato sulla scoperta e sulla valorizzazione della persona con i carismi ricevuti.

Il Nuovo testamento, e soprattutto s.Paolo, ha compreso la "novità": il dono dello Spirito che costituisce la Chiesa, un corpo di nuove creature, uomini pienamente tali perché riconciliati con Dio ed immersi in un nuovo ordine di realtà, che Cristo inaugura da primogenito.Il dono è lo Spirito, libertà e carità (2Cor 3,17; Rm 5,5), il quale rende ciascuno soggetto attivo di costruzione della Chiesa e del mondo.Nel noto brano della Lettera ai Corinzi (1Cor 12,14) l'Apostolo indica lo Spirito come sorgente di doni (carismi), il Figlio incarnato come la forma per essi dell'autentico servizio (ministeri), il Padre come la loro efficacia effettiva e reale (operazioni): un vero dono di Dio si misura e si autentica nel suo presentarsi come servizio (sul modello di Gesù) e nel suo uscire dalla zona delle pure intenzioni velleitarie, per farsi concreta operazione.Il carisma-ministero-operazione edifica la Chiesa, si misura sul criterio dell'utilità comune, sottostà al primato del corpo.Il segno dello Spirito inoltre non è l'alienazione, il perdere razionalità, coscienza, valorizzazione delle risorse umane; lo Spirito di Gesù, vero uomo, ci rende più umani, spinge a diventare cristiani adulti e maturi, Chiesa incarnata che entra coraggiosamente nella concretezza della vita.Non fughe, non evasioni, non ghetti protettivi, ma missionarietà.

S.Paolo però sollecita a seguire la guida del carisma-ministero dell'apostolo: chi non riconosce il dono degli altri, in particolare quello dell'apostolo, non è affidabile nella rivendicazione del proprio dono.Nella storia la concretezza visibile della Chiesa deve rispecchiare armonia, buon ordine e decoro, per il rispetto sommo della dignità e del dono di ciascuno.Il concilio ha definito l'autorità gerarchica in termini di carisma (LG 4; 7; 8,24).È essenziale il pieno rispetto della coralità guidata dall'apostolo, per un'autentica fioritura del carisma-ministero-operazione.

Lo sviluppo della ministerialità nella Chiesa è in relazione reciproca con quello della ministerialità della Chiesa.Rispetto al recente passato si esige, cioè, più chiaramente lo sviluppo della ministerialità in funzione dell'essere sacramento, segno e strumento, della Chiesa.Spesso quest'intrinseca connessione si evidenzia nella ministerialità laicale, a motivo dell'impegno secolare dei laici.È bene che cresca l'attenzione alla cura della missione dei laici, soprattutto nella prospettiva del progetto culturale.Si tratta di sensibilizzarli nel mondo del lavoro, delle professioni, della politica alla responsabilità dell'intera missione della Chiesa.Questo non sembra possibile in Italia dove si raccomanda ai laici cristiani, impegnati in settori singoli della vita sociale, di attenersi a determinati capisaldi etici o di favorire alcune linee programmatiche e operative vicine al Cristianesimo. Ormai si vorrebbe sviluppare la consapevolezza di tutti, ed in specie dei laici, della valenza culturale del Vangelo, così da potere offrire alla società lo schietto contributo della mentalità di fede cristiana.Il ripristino oramai diffuso del diaconato permanente promette interessanti spunti e sviluppi da non trascurare, non solo nel settore liturgico, ma soprattutto in quello caritativo, visto l'allargamento degli orizzonti dell'area dell'agape.

Dopo il Sinodo dei Vescovi del 1987 si è compresa la ministerialità delle associazioni, gruppi e movimenti, i quali collegano meritoriamente i singoli alla Chiesa.Essi devono trovare nella Chiesa particolare, non solo nella Chiesa universale, il punto di riferimento concreto che consenta loro di attingere e di dare, di esercitare una mediazione della "ecclesia".

È opportuno nel campo dei ministeri osare un po' di più e aprirsi ad una qualche forma di sperimentazione; lo stile dell'ascolto e del dialogo non spinge alla deduzione in questo campo, ma all'accoglienza di ciò che lo Spirito dice alla Chiesa attraverso le persone, pur nella verifica del nuovo.Sono diffusi, sebbene non dovunque, gli organismi di partecipazione, che mirano a rendere le strutture al servizio delle persone; nel consiglio pastorale parrocchiale deve iniziare l'impegno di scoperta dei carismi.Si può incoraggiare sempre più lo stile della sinodalità, purché si rispetti la corretta dinamica dell'attenzione alla persona.Non si può ricorrere in Diocesi o in parrocchia al modello dell'impresa industriale o commerciale; non si può cadere nel tranello efficientista o verticista. La comunione è di persone, di coscienze, di libertà, di responsabilità, non d'altro.

ATTENZIONE
  • Quali strumenti esistono in Diocesi per riscoprire l'energia sacramentale del battesimo?
  • In che modo la nostra Chiesa può diventare luogo di servizio aperto al mondo?
  • Come favorire la responsabilità e l'attività missionaria dei laici nell'impegno secolare?
  • Quale contributo offrire come corpo ecclesiale agli organismi civili, politici, amministrativi, sociali?
  • Quali spinte può concretamente attivare la Chiesa di Trapani per essere segnale di speranza nelle città?
  • Cosa non funziona nell'esercizio delle diverse ministerialità?
  • Come aiutare i ministri ordinati ad arricchire la loro vocazione e il loro servizio?
  • Quali metodologie si rendono utili per promuovere la sfida del ministero laicale?
  • Come coniugare un'autentica laicità dei credenti in comunione con i ministri ordinati?
  • In che modo superare gli inevitabili momenti di scoraggiamento personale e comunitario?
 
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