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Conferimento Accolitato ai Seminaristi Antonino Adragna e Salvo Morghese PDF Stampa E-mail
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marted́ 07 dicembre 1999
"Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo amore": così abbiamo pregato con il salmo 97. Veramente stupendo è l'amore di Dio per noi! Siamo stati creati per amore "Dio ci ha scelti in Cristo prima della creazione del mondo"(Ef. 1,4). Eravamo nel pensiero di Dio da sempre; il mondo è stato creato per l'uomo.
"Crescete, moltiplicatevi, dominate la terra"(Gen. 9,7). In Cristo siamo stati scelti, siamo stati fatti oggetto di una specialissima predilezione. Cristo, il Verbo fattosi carne, Dio con noi, è Amore consustanziale con il Padre e lo Spirito Santo, Amore eterno, infinito, onnipotente, sapiente, misericordioso. Cristo è Dio, è l'Unigenito figlio del Padre, la Sapienza increata, Colui per mezzo del Quale ogni cosa esiste, riceve energia e vita, "Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di Lui, e senza di Lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste"(Gv.1, 2-3). Solo uno sguardo teologale, solo il guardare con gli occhi della fede ci fa essere meno superficiali, insipienti, insensibili, ingrati. Il vero credente nel Dio di Gesù Cristo sa coltivare il gusto della bellezza, sa inebriarsi del mistero della vita, sa contemplare, lasciarsi trasportare dallo stupore per quanto di grande, di bello e di buono c'è nella creazione, sa ascoltare l'armonia del creato. Contemplare è vivere l'estasi dell'amore; è entrare in sintonia perfetta con l'oggetto contemplato; è entrare nel mistero lasciandoci avvolgere, conquistare, plasmare; è provare la gioia, il diletto più puro e più grande capace di appagare pienamente lo spirito. Oggi la Chiesa ci invita a fissare lo sguardo, a contemplare Santa Maria di Nazaret, il suo splendore immacolato, le meraviglie di grazie compiute da Dio in quest'umile donna che, docilmente, seppe accogliere la Parola di Dio e "ciò che i cieli e la terra non possono contenere, nel suo seno si è fatto carne". "Vergine Madre figlia del tuo figlio umile ed alta più che creatura termine fisso d'eterno consiglio." Il privilegio dell'immacolato concepimento della beata Vergine Maria ci rimanda a Cristo unico Salvatore poiché è in vista dei meriti del Cristo che Ella è stata redenta. Maria è l'immagine perfetta dell'umanità salvata, l'icona dell'uomo nuovo che sa accogliere e custodire il Verbo nel suo cuore. Maria non è stata passiva all'azione salvifica di Dio, il quale non annulla la volontà di Maria e il suo pensare. Ecco, pertanto, la sua domanda all'angelo: "Come è possibile quanto tu mi annunci, io non conosco uomo". Ed ecco, altresì, l'eccomi di Maria al volere di Dio: "Eccomi sono la serva del Signore, si faccia in me secondo la tua Parola."(Lc. 1, 38) Il pensare e il volere di Maria è sulla linea dei salmi davidici: "Come potrà un giovane tenere pura la sua vita? Custodendo le tue parole. Con tutto il cuore ti cerco non farmi deviare dai tuoi precetti (Sl. 118,9). "Conserverò nel cuore le tue parole per non offenderti con il peccato" (Sl. 118,11). L'Immacolata custodisce, conserva nel suo cuore la Parola e la medita. Ciò la rende trasparenza di Dio, luce di Dio, epifania del divino, Lei la tutta pura, la Santa e Immacolata. "Tutta bella sei Maria e la macchia originale non è in te. Tu sei la gioia d'Israele, tu l'onore del nostro popolo". Così canta il popolo redento. La donna Vergine tutta pura e immacolata, la donna dell'Apocalisse vestita di sole con la luna sotto i piedi e sul capo una corona di dodici stelle, la donna del Vangelo che genera il Verbo e contempla estasiata l'adorante mistero, la donna che sul calvario sta muta nel suo immenso dolore sotto la croce, la donna che, accogliendo la missione del figlio, vigila materna sull'umanità. Lei madre della Chiesa è presenza viva, apportatrice di gioia, stasera, in questa realtà cenacolare che vede uniti in un cuor solo e un'anima sola il popolo santo di Dio con il suo Vescovo, i presbiteri, i diaconi, i seminaristi, i religiosi e le religiose per lodare, ringraziare l'Onnipotente e grande Signore per il dono di tanta madre, di tanto modello, di tanta benignità e grazia. Maria è il dono più bello, più significativo e più importante di Dio all'umanità. La promessa antica della Genesi " verrà una donna" è la luce amica che percorre tutto il dramma della storia sacra e arriva fino a noi. Quella donna è Maria, annuncio di speranza, aurora di un giorno senza tramonto. Maria, la Vergine donna di Nazaret, pensata, voluta da Dio Immacolata, esente dal peccato di origine, pura da ogni macchia di peccato, neppure minimamente sfiorata dalla colpa, è l'immagine della chiesa senza macchia, né ruga, ma Santa e Immacolata che crediamo e amiamo quale nostra madre e maestra. Maria, la madre nostra dolcissima, madre di Cristo e della Chiesa guarda stasera con sguardo di particolarissima predilezione due figli di questa comunità parrocchiale in festa, due alunni del nostro seminario: Salvo e Toni, che, nel cammino di formazione verso il Sacro Ordine del Presbiterato, raggiungono un altro traguardo importante e significativo: il ministero istituito dell'Accolitato. "Chi salirà all'altare di Dio? Chi ha mani innocenti e cuore puro. Chi non pronunzia menzogne".(Sl. 23, 3-4) L'altare rappresenta Cristo pietra angolare, scelta e preziosa. Cristo è Dio con il Padre e lo Spirito Santo, è l'agnello senza macchia, l'oblazione pura, il sacrificio gradito a Dio. "Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo"; per riscattarci dalla colpa antica, Lui senza peccato si è fatto peripsema, si è caricato di tutte le nostre colpe, Lui l'innocente si è immolato per tutti noi. "Beati i puri di cuori perché vedranno Dio" (Mt.5,8). La purezza del cuore è frutto della presenza salvifica di Cristo Redentore. E' Lui che cambia il nostro cuore di pietra in un cuore di carne, è Lui che fa ardere il nostro cuore di amore unico e indissolubile per Dio, è Lui che ci fa anelare al cielo, alla santità, è Lui che ci rende capaci del martirio. La verità di Cristo fuga la menzogna dalla nostra vita; il diavolo è autore di menzogne, il peccato ci trascina nella menzogna. C'è una battaglia che siamo chiamati a combattere con tutte le nostre forze ed è la battaglia contro noi stessi, il nostro io, la nostra superbia, le nostre insane passioni, la nostra pigrizia spirituale, la nostra indifferenza, la nostra debole volontà. Tutta la nostra vita trascorre tra due opposte tensioni: scegliere tra il mistero d'iniquità e il mistero della salvezza. Maria l'Immacolata è la creatura aperta al divino che accolse con gioia nella sua vita; è la piena di grazia. Il futuro presbitero, sull'esempio di Maria, è chiamato ad aprirsi con un apertura a 360 gradi a Dio, alla sovrana signoria di Cristo Gesù. I suoi pensieri, i suoi desideri, la sua volontà, il suo cuore devono essere pieni di Dio. Questa purezza della mente e del cuore si esprime nel desiderio della consacrazione totale e senza riserve a Dio, parte di eredità e tutto della vita. Il vero discepolo del Signore, il vocato al sacerdozio ministeriale questa scelta esclusiva per Dio va compiendo ogni giorno nella radicalità della sua donazione a Dio, nel gioioso e libero eccomi al suo disegno di amore nella via della verginità - castità per il Regno, nella via del distacco - povertà dalle cose, nella via della docilità - obbedienza. "Come è possibile? Non conosco uomo" (Lc 1,34). Viene rassicurata Maria dalle parole dell'Angelo e, il suo "sì" disponibile a Dio, la rende genitrice del Figlio di Dio, altare del Figlio dell'uomo, arca della nuova alleanza tra Dio e l'uomo, segno dell'umanità nuova, prima redenta, fedele discepola del Signore. La fecondità della vita pastorale non dipende dalla nostra bravura, dalla nostra competenza, dal tanto nostro fare, ma dall'essere strumenti di Dio docili e intonati, dal vivere in Dio, con Dio e per Dio la nostra vita, respirando Lui, vivendo Lui, pensando Lui, volendo Lui il Signore, l'unico, il solo Amore della nostra esistenza. Il sacerdote dice grazia, vita secondo lo spirito, lotta al peccato. Il desiderio della santità per quanti trattano le cose sante, per chi vive il servizio all'altare è esigito con più forza. Il sacerdote è ministro dell'altare, la sua vita deve risplendere della santità di Dio, deve essere pura, trasparente, vera epifania di Dio. Il sacerdote deve sentire la struggente nostalgia del cielo, deve amare ciò che è di lassù più di ogni altra cosa, deve scegliere Dio come il solo ideale della propria esistenza, per la santità deve essere disposto a lasciare tutto. Nel cammino verso il sacerdozio, accostandovi all'altare per il servizio liturgico esercitando il ministero dell'accolitato la Chiesa vi invita a immergervi nel mistero dell'amore di Dio con più decisione, a rinnovare la volontà di essere santi, di vivere nella purezza della mente, del cuore e della vita. Solo presbiteri santi possono trascinare dietro di sè le anime alla santità e il mondo di questi modelli - strumenti di santità ha estremo e urgente bisogno. Camminate sicuri, carissimi Salvo e Toni, sulla strada maestra dell'ascolto - accoglienza della Parola di Dio, della partecipazione responsabile alla vita della Chiesa, della celebrazione devota dei divini misteri. Siate innamorati dell'Eucaristia, amate sostare davanti a Gesù sacramentato, immolatevi con Cristo, offritevi sull'altare con Cristo vittima e sacerdote, vivete la Santa messa quotidiana con quella attenzione, quel fervore, quella pietà e devozione che un tanto mistero richiede, curate il servizio all'altare facendovi promotori - educatori di ministranti - chierichetti sensibili e consapevoli. Cristo Eucaristia totalizzi i vostri pensieri, indirizzi le vostre scelte di vita quotidiana, vi faccia ostie per il mondo, oblazione pura e gradita a Dio per i fratelli. Il prossimo traguardo sarà il diaconato. Preparatevi degnamente, aspirate ai carismi più alti, sentitevi profondamente amati da Dio, sentitevi amati dal vostro Vescovo, dalla nostra Chiesa che si fida di voi e vi affida, oggi, fiduciosa all'Immacolata perché vigili materna su di voi. Toni, Salvo siate tutti di Gesù, siate tutti di Maria, non ve ne pentirete.

Trapani, 7 Dicembre 1999 Parr. SS. Salvatore
 
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