sabato 28 agosto 2004 |
Pagina 4 di 11
In cammino... in un mondo che cambiaParlare ad un mondo che cambiaÈ vero che il cammino da Babele a Gerusalemme si compie dentro il nostro cuore. Ma è anche vero che la comunione che viviamo dentro di noi va costruita anche attorno a noi, all’interno delle nostre comunità e nella società. Guardandoci intorno ci rendiamo conto che viviamo in un mondo in continuo cambiamento. Gli stili di vita degli uomini si evolvono continuamente. Anche i linguaggi umani si vanno moltiplicando. Le possibilità di interazione sono molteplici e gli strumenti a servizio della comunicazione sono tanti e sempre più sofisticati.
Gli strumenti a servizio della comunicazioneIl popolo pellegrino verso Gerusalemme sa che ogni strumento (radio, televisione, internet, ecc...) può parlare la lingua di Babele o di Gerusalemme. Mentre Babele si attrezza in ogni maniera per insegnare le sue lingue, il popolo di Dio in cammino deve fare ogni sforzo per conoscere l’uso degli strumenti di comunicazione sociale per parlare al meglio la lingua della comunione. Sulla nuova evangelizzazione, sul nuovo modo di dire: “Gesù è il Signore, dobbiamo giocarci il tutto per tutto sfidando l’impossibile, sviluppando forme nuove e più moderne di comunicazione” (cfr. Comu - nicare il Vangelo…, 39).
Quali linguaggi servono alla comunicazione e alla comunioneCamminando verso Gerusalemme tutti possono vederci e ognuno può chiederci: dove state andando? Se rispondiamo usando un linguaggio incomprensibile all’uomo di oggi, nessuno potrà capirci. Senza la conoscenza della lingua dello Spirito e dei nuovi linguaggi umani, infatti, non comunichiamo, non facciamo cultura e non incidiamo nella vita dell’uomo contemporaneo. Solo parlando il linguaggio di oggi potremo comunicare tra di noi e con tutti coloro che ci chiedono ragione della nostra speranza. La comunicazione costruisce la comunione, anzi è il mezzo necessario per realizzarla.
Il cammino della comunione: la comunicazione con i linguaggi umaniBabele utilizza i linguaggi moderni per veicolare confusione, solitudine, divisione. Gerusalemme utilizza gli stessi linguaggi per veicolare verità, amore, comunione. Il cammino verso Gerusalemme consiste nel fare in modo che il linguaggio umano veicoli la lingua dello Spirito. Diversamente, il pellegrino si illude di camminare verso Gerusalemme, ma il suo cuore rimane fermo a Babele. È questa la fatica che richiede il vero cammino della comunione. Il linguaggio che traduce la lingua dello Spirito è linguaggio universalmente percepito e sempre attuale.
|