sabato 28 agosto 2004 |
Pagina 11 di 11 Contemplando la Trinità, la Chiesa vive la sua esperienza di comunione. Questa prende linfa dallo Spirito, anima della Chiesa, forza vitale e fuoco d’amore che compagina le varie membra e le dispone all’accoglienza, al dialogo, alla carità solidale e al perdono. La Chiesa è mistero di comunione. Il cammino della comunione è un cammino mai perfettamente compiuto sulla terra, è un’ansia, una ricerca, una tensione strutturale della Chiesa. La stessa pastorale è lo sforzo continuo, quotidiano, che la Chiesa fa per costruire se stessa quale mistero, segno e strumento di comunione tra gli uomini. Volendo offrire un percorso a lungo termine per la nostra Chiesa, ho interpellato gli organismi di partecipazione e ho ricevuto consigli e apporti di vario genere, confidando nell’aiuto del Signore e nella docilità di tutti voi. Con il presente Progetto Pastorale è mio desiderio far continuare il cammino intrapreso dalla nostra Chiesa trapanese fin dall’inizio del mio ministero in questa diocesi, un cammino che mi auguro sinceramente condiviso da tutti: “Da Babele a Gerusalemme: il cammino della comunione”. Non deve farci paura il nuovo. Dobbiamo, con l’occhio della fede, analizzare, leggere, interpretare la storia del nostro tempo lasciandoci interpellare dalle urgenze e dai bisogni che da essa affiorano, accogliendo l’anelito di speranza che sale dal cuore di ogni uomo e donna di buona volontà. La Babele deve cedere il posto alla Gerusalemme, la disunione e la conflittualità alla fraternità, la contrapposizione alla comunione. Maria, madre e modello della Chiesa pellegrina della fede e serva dell’amore, ispiri, accompagni, guidi i nostri passi e la sua compagnia ci sia di sprone e di speranza nell’arduo ma esaltante cammino della comunione.
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