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Progetto Pastorale PDF Stampa E-mail
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sabato 28 agosto 2004
Indice articolo
Progetto Pastorale
Introduzione
Il Linguaggio
...in un mondo che cambia
...gli incontri
...gli ostacoli
Risorse e Speranze
La sosta
Risorse nella Chiesa
Strumenti nella Chiesa
Conclusioni

Capitolo VIII

Gli strumenti nella Chiesa

Il Presbiterio e il Diaconio

Abbiamo parlato prima dei presbiteri e dei diaconi come risorse del cammino di comunione. È opportuno sottolineare che, come per la Chiesa cattolica il Collegio episcopale cum Petro et sub Petro è la somma garanzia della comunione, così nella Chiesa particolare il Collegio dei presbiteri, associati al vescovo nel servizio pastorale a favore del gregge in cammino, e quello dei diaconi, in ausilio alla predicazione e alla testimonianza della carità, diventano essi stessi segno e strumento di comunione. I presbiteri debbono stare uniti al vescovo in comunione profonda di fede e di spirito. I diaconi, insieme al vescovo e ai presbiteri, manifestano una Chiesa tesa a realizzare una comunità tutta ministeriale, tutta orientata alla testimonianza della carità.

Gli organismi di partecipazione: i consigli

Altri strumenti che ci aiutano in quest’arduo cammino verso la comunione sono gli organismi di partecipazione ecclesiale. Il Collegio dei consultori aiuta il vescovo in alcune importanti questioni e ne condivide eventuali responsabilità. Il Consiglio presbiterale è come il senato del vescovo, a cui egli si rivolge per particolari questioni di carattere generale. Il Consiglio pastorale è l’organo che tesse comunione, promuove il nostro cammino, aiuta a superare divisioni. Esso deve essere presente nella diocesi e in tutte le parrocchie. Il Consiglio degli affari economici crea corresponsabilità e permette alla comunità di condividere le scelte più impegnative in termini di risorse economiche. Questo Consiglio è obbligatorio nella diocesi, nelle parrocchie e in tutti gli organismi ecclesiali dove è previsto per statuto.

Gli organismi di servizio pastorale: la Curia

Il vescovo è pastore della sua Chiesa nel cammino verso il Regno. Il suo dovere di guida viene reso più agevole attraverso un organismo, la Curia, che lo aiuta nel servizio al cammino pastorale della Chiesa. La Curia - lungi dall’essere espressione della burocratizzazione della Chiesa - è un vero organismo pastorale con il compito di tradurre in atti esecutivi la volontà del pastore alla guida del popolo. All’interno della Curia, articolazioni e servizi, rendono possibile un sempre maggior approfondimento della coscienza ecclesiale del popolo di Dio. Tra i compiti degli uffici di Curia c’è quello di raccordarsi con i corrispondenti uffici della Regione Ecclesiastica, della nazione e della Chiesa universale, di modo che il cammino della Chiesa diocesana si compia in comunione con quello di tutte le Chiese particolari che, nella cattolica, sono la Chiesa di Cristo.

La Zona pastorale

La Zona pastorale è quella porzione di territorio definita dal vescovo per favorire un maggiore coordinamento del popolo di Dio in cammino verso Gerusalemme e per dare una maggiore unità di intenti alle parrocchie che, insistendo nello stesso territorio, manifestano caratteristiche religiose, culturali, sociali ed economiche omogenee. Il vescovo nomina un vicario di zona il quale lo collabora nel lavoro di coordinamento, di promozione della comunione e lo aiuta a tradurre in quel territorio il suo progetto di Chiesa.

La parrocchia

La Chiesa cammina con l’umanità tutta e sperimenta assieme al mondo la medesima sorte terrena (GS, 40). È a livello di parrocchia che si coglie particolarmente questa verità (cfr. Il volto missionario del - le parrocchie in un mondo che cambia, 4). La parrocchia è il nucleo fondamentale nella vita quotidiana della diocesi (P a s t o res gregis, 45). Ad essa appartengono tutti i battezzati della Chiesa cattolica che dimorano in un determinato territorio. Essi si fanno carico degli abitanti di tutto il territorio sentendosi mandati a tutti (Il volto…, 3). Di essa abbiamo parlato come il luogo della sosta, della Cena, della Parola, della Carità. Il luogo da cui si riparte per costruire comunione nel cammino verso Gerusalemme. Essa è famiglia di famiglie, comunità del Risorto. La parrocchia è guidata da un p a r ro c o. Il suo ministero è importantissimo per la vita parrocchiale. Egli è infatti il primo collaboratore del vescovo nel territorio della parrocchia nel servizio alla comunione. “Alla base di tutto sta la coscienza che i parroci e tutti i sacerdoti devono avere di fare parte dell’unico presbiterio della diocesi e quindi il sentirsi responsabili con il vescovo di tutta la Chiesa particolare, rifuggendo da autonomie e protagonismi” (Il volto…, 3) .

L’Unità pastorale

L’Unità pastorale è un raggruppamento di parrocchie affidate a più parroci che ne condividono collegialmente la cura pastorale. Il coordinamento è affidato ad un parroco moderatore che risponde davanti al vescovo delle attività pastorali comuni.

L’Interparrocchialità

L’Interparrocchialità raggruppa un numero di parrocchie di uno stesso territorio ed ha fondamentalmente lo scopo di ricordare alla parrocchia di dover essere un mondo aperto che vive, costruisce, offre, comunione. L’interparrocchialità è a servizio della comunione quando: individua ambiti comuni di espressione e di testimonianza del Vangelo, mette in comune le risorse di ciascuna comunità parrocchiale, offre soluzioni e affronta problemi che altrimenti la parrocchia da sola non sarebbe in grado di risolvere. Anche per l’interparrocchialità è nominato dal vescovo un parroco coordinatore che aiuta a tessere comunione.



 
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