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Intervento del Venerd́ Santo in Piazza Vittorio PDF Stampa E-mail
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sabato 05 marzo 2005
O amabile Gesù,
che sotto il peso della croce
procedi lento sulla via del Calvario
tra una folla di curiosi
che si accalcano al tuo passaggio
fa che non siamo anche noi tra questi.


Non sia la curiosità
a spingerci ad essere qui stasera,
o Cristo Gesù sofferente sotto il peso della croce,
umiliato, sputacchiato, deriso,
coronato di spine, abbandonato
anche dai tuoi discepoli,
dalla gente da te beneficata in mille modi,
da te guarita da malattie,
da te consolata, fatta nuova nello spirito.

Liberaci dall’indifferenza,
dalla durezza di cuore
di chi non prova pietà per i tuoi tormenti,
di chi distoglie lo sguardo
e fa finta di non vedere la tua sofferenza,
di chi si tura le orecchie per non sentire
il lamento che si leva
lungo la strada del Golgota
in questo tuo soffrire
che giunge fino a noi
e si rinnova da 20 secoli.
Il tuo patire, o Cristo,
ha il volto dell’anziano solo e abbandonato,
del povero che manca del necessario per vivere,
del bambino che cerca affetto
e nessuno glielo dà,
dell’ammalato che reclama consolazione,
del disoccupato che non trova lavoro,
del giovane privo di prospettive e
disorientato da strane filosofie di vita,
dalla famiglia scossa da una strana febbre
che le fa perdere la sua identità
di comunità di amore stabile,
di culla della vita e di palestra di uomini veri.

La tua passione, o Gesù, continua:
ancora oggi c’è il Giuda di turno che ti tradisce
il tribunale iniquo che ti condanna,
la fuga vile dei tuoi amici,
l’odio assassino di chi ti vuole morto.

Il nostro stile di vita cristiano
tiepido, stanco, poco convinto
è un tradimento della tua fedeltà.

Quando calpestiamo i dieci comandamenti
tradiamo la tua amicizia
ci allontaniamo da te unica fonte di vita.

Chi siamo noi per giudicare l’operato di Dio?

Signore Gesù, aiutaci a fare la volontà del Padre,
ad accettare con amore le croci della vita,
fa’ che mettiamo al primo posto te
e non viviamo una debole fede
fatta di puro sentimento, di fragili tradizioni,
di ritualità vuota di significato.

La nostra vita sia coerente con la fede professata.

O Gesù,
questa folla,
in devota contemplazione dei 20 gruppi
raffiguranti il mistero della tua passione,
stasera vuol rinnovare con fede l’adesione a te
unico Signore e Salvatore
unica speranza della nostra vita.

Serva questo momento di grazia
a rimotivare la fede,
a vivere una sincera conversione del cuore,
a dare una ragione per vivere secondo i comandamenti di Dio,
in obbedienza filiale ai pastori della Chiesa,
da figli e membra vive della Chiesa.

O Gesù crocifisso, sapienza e salvezza per chi crede,
vogliamo condividere con te il dolore dell’umanità
farci cirenei della croce del mondo.

Dove c’è odio vogliamo portare amore
dove c’è divisione concordia e comunione
dove c’è disperazione speranza.

Questa nostra città, trovi, o Gesù benedetto,
nei devoti dei misteri
persone dedite al bene,
sinceramente impegnate per il bene comune,
la legalità e la giustizia.

Nessuno si senta escluso dall’amore di Dio
che tutti raggiunge servendosi di ciascuno di noi.

Facci essere, o Gesù,
strumenti del tuo amore.

Sia con la tua grazia
la nostra città una città credente
fedele a Dio e alla Chiesa,
rispettosa delle leggi civiche,
città in cui la convivenza è retta
dall’osservanza delle leggi morali.

Trapani sia una città che guarda oltre la Passione
e si apre al mattino di Pasqua.

Alla luce della Pasqua
ispiri il suo operare.

Sarebbe ben triste la nostra vita
se la prospettiva finale
fosse Cristo in croce, il dolore tragico della Vergine Maria,
la vara con il Cristo morto.

Sarebbe una cultura di morte
che come cappa nera non darebbe respiro alla città,
la priverebbe delle ali della speranza,
la renderebbe città servile, apatica a tutto,
priva della linfa vitale
che solo la vita che risorge può dare.

Aiutaci, o Gesù, a vivere il tuo dolore
puntando decisamente alla tua Pasqua.

Canteremo con te la gioia della vita
il nostro alleluia pasquale esprimerà
la voglia di vivere, il nostro credo nella vita,
la nostra passione, il nostro impegno per la vita.

La cultura della vita
che fa esplodere la civiltà dell’amore
si affermi in questa città dei Misteri
che diventi sempre più città del mistero pasquale
mistero di morte e di resurrezione.

AMEN
 
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