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Piano Pastorale 2004-2005 PDF Stampa E-mail
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sabato 28 agosto 2004
Indice articolo
Piano Pastorale 2004-2005
La Casa Perduta
Mamre: il progetto di una nuova casa
La casa di Davide stabile per sempre
La Famiglia di Gesu': la Parola al centro
La Chiesa: casa e famiglia di Dio
La Parrocchia
Lettera alle famiglie
Diletti figli,
pace a voi e alle vostre famiglie!
Possiate avere nel cuore l'Amore
che regnava tra Gesù, Maria e Giuseppe
nell'umile casa di Nazareth!

"Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia" resta lo scopo prioritario di queste indicazioni pastorali. Esse rispondono al Progetto Pastorale "Da Babele a Gerusalemme: il cammino della comunione" che mi ha guidato in questi anni di servizio alla diocesi e che ho la gioia di consegnarvi assieme a questo Piano Pastorale.
Il Piano Pastorale di quest'anno, in continuità con il precedente triennio che ha cercato di tracciare il profilo teologico della parrocchia e di indicare i cardini del suo rinnovamento, intende fare un ulteriore passo avanti nel cammino verso la comunione assumendo la famiglia come modello pastorale e puntando su di essa come primo "soggetto" e "oggetto" della missione della Chiesa.
La famiglia, pur con le sue diverse declinazioni culturali, è istituzione costante e fondamentale dell'ordine sociale di tutti i popoli e di tutte le culture nella storia del mondo. Essa, inoltre, è da sempre, per i cristiani, il luogo privilegiato dell'annuncio di fede e della comunione. Avendo davanti la bellissima Nota Pastorale dei Vescovi Italiani "Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia", vogliamo che come primo sembiante di questo volto appaia quello delle famiglie.
L'obiettivo a cui tende decisamente il Piano Pastorale è questo: le nostre parrocchie siano come quelle case dell'età apostolica in cui le famiglie, convertite al Vangelo di Cristo, si riuniscono per spezzare il pane in letizia e semplicità di cuore e le nostre famiglie siano "piccole chiese" nell'intimità delle loro case.


Il termine "famiglia" nella tradizione cattolica

La parola famiglia ha una storia complessa. Oggi, anche nei dizionari, essa può definire semplicemente "un gruppo di persone legate da un impegno di convivenza fondato su una stabile coabitazione privata" (Dir), e su questa definizione la cultura contemporanea ha coniato il termine "famiglia di fatto".
Ma, nella sua etimologia, il termine ha un significato più ampio. In origine, infatti, familia era il plurale collettivo di famulus (che significa servitore) e nel mondo antico (latino, precisamente) indicava una comunità domestica, di liberi e schiavi, che componevano la casa di un cittadino; questo veniva chiamato pater familias.
All'interno di questo significato ampio e generico, il Cristianesimo ha ritagliato nel corso dei secoli un'accezione specifica che, sul modello della famiglia di Nazareth, indica con il termine famiglia il nucleo costituito dalla coppia uomo-donna e dai loro figli. È questa l'accezione assunta dalle Scienze Sociali, che precisano ulteriormente questo significato usando l'espressione di "famiglia nucleare o minima". Questa evoluzione del termine ha accolto anche l'idea della parità uomo-donna/marito-moglie facendo decadere il concetto patriarcale di capofamiglia riferito sempre all'uomo. In realtà, anche la riflessione cattolica conosce e assume accezioni allargate del termine famiglia in riferimento ai legami parentali sia verticali (nonni-nipoti) sia orizzontali (zii-cugini), sia in riferimento a forme di convivenza e coabitazione motivate da comuni ideali di vita (le famiglie religiose, la famiglia del seminario), fino ad indicare un gruppo di persone accomunate dall'appartenenza allo stesso territorio e alla stessa fede (la famiglia parrocchiale, la famiglia diocesana) o anche la Chiesa adunata nella preghiera liturgica e chiamata spesso famiglia di Dio.
La Sacra Scrittura, per indicare la famiglia, sembra sempre privilegiare il termine casa (oikía / oìkos). È un termine che nel Nuovo Testamento possiede una forte valenza ecclesiologica e negli Atti degli Apostoli indica anche il luogo di riunione dei primi cristiani. Non ci stupisce, dunque, che su questo termine greco sia nata la nostra parola italiana "parrocchia" (da pará-oikía) per indicare la comunità cristiana che si riunisce "tra le case" di un quartiere o che, più letteralmente, si pone "accanto, vicino" (pará) alle "case" (oikíai), dove le famiglie vivono concretamente la loro storia. Ci muoveremo, pertanto, tra le parole casa e famiglia per indicare quel mirabile scambio di valori che si può realizzare tra le parrocchie e le loro famiglie. Pur con tutti i mutamenti sociali in atto, infatti, gli uomini avranno sempre case da abitare e la Chiesa sentirà sempre l'urgenza di porsi vicina ad esse per sentire quale cuore vi batte dentro.



 
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