Piano Pastorale 2003-2004 |
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sabato 30 agosto 2003 |
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L’arrivo di Gesù nella vita di una persona non le toglie la libertà di accoglierLo o rifiutarLo. Nel deserto è l’eunuco a vedere l’acqua, è lui a chiedere di ricevere il battesimo. Poca acqua diventa fiume che sgorga dal suo cuore, capace di dare fecondità alla sua vita sterile. Il nostro brano ripresenta tutti i contenuti esodiali del battesimo di Gesù da parte di Giovanni il Battista: il deserto, l’acqua, il salire e scendere in quest’acqua. Non si vedono squarciare i cieli, ma in realtà la grazia di Dio che inonda il cuore dell’eunuco si fa risposta a quell’invocazione di tutta l’umanità elevata per bocca del profeta: “Oh se tu squarciassi i cieli e scendessi” (Is 63,19) I cieli ora abitano sulla terra, nel cuore di un uomo prima triste ed ora felice. Come l’eunuco, ogni uomo che compie il proprio dovere per amore di Cristo, anche il più nascosto, il più timido, rende feconda la propria vita e riversa sulla società in cui vive e sulla Chiesa i semi della speranza cristiana. E in attesa di chiarire meglio nel prossimo Piano le dinamiche che devono essere attenzionate nell’iniziazione cristiana dei fanciulli o alla fine del catecumenato di adulti non ancora battezzati, ci piace concludere questa nostra riflessione con l’immagine dell’eunuco che riprende il suo viaggio da uomo totalmente libero e “pieno di gioia”.
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