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Processione dei Misteri PDF Stampa E-mail
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sabato 22 aprile 2000
Discorso dinnanzi all'Addolorata - Piazza Purgatorio Il tuo dolore non disperato, ma composto e ammantato di silenzio orante
mi interroga, o Madre Addolorata,
e mi invita a salire con te sul Calvario
dove tu stai, impietrita dal dolore,
a sorbire fino in fondo il calice amaro della passione
unita al tuo Gesù, l'innocente crocifisso per tutti noi.
Sei l'icona del dolore.
Qual dolore è più grande di quello di una madre
che vede morire il figlio?
Il tuo dolore è accettato per amore,
compi la volontà del Padre,
pronunzi il fiat al disegno eterno di Dio
che ti rende grembo verginale fecondo della chiesa,
mistico corpo di Cristo morto e risorto.
O Madre nostra, o dolcissima Maria,
donna che accogli l'uomo dei dolori
sulle tue braccia
voglio starti vicino e udire il tuo pregare
frutto di amore che l'umana malvagità
non può spezzare.
Insegnami il perdono,
conducimi tu, Vergine Addolorata,
nella quiete e nella pace dell'amore
che tutto crede, spera e sopporta.
Ottienimi da Gesù la grazia di saper ben soffrire,
di non rigettare la croce dalla mia vita,
di comprendere la preziosità della sofferenza
abbracciata con fede, vissuta come mezzo di espiazione
delle mie colpe e di quelle dei fratelli.
Davanti al peccato, unico male da rigettare,
tu o Maria, mi dai prova di coraggio,
non ti tiri indietro di fronte alla folla inferocita,
non ti arrabbi, non maledici,
ma soffri e cammini seguendo il Cristo
sulla via del Calvario,
lo aiuti a portare la croce anche tu
con la tua presenza amorevole, con il tuo sguardo
carico di infinita tenerezza.
Condividere la croce dei tanti poveri Cristi
di questa nostra città
è l'impegno che tu ci chiedi, o Madre,
in quest'anno di grazia del grande giubileo dell'Incarnazione
del figlio tuo Gesù Cristo crocifisso e risorto.
E' il Cristo povero che non ha un lavoro
perché l'imprenditoria è bloccata
delle strane logiche di potere economico - politico.
E' il Cristo ammalato che un sistema sanitario
non efficiente lascia in abbandono.
E' il Cristo immigrato ed emarginato
che non trova sufficienti spazi di solidarietà
nelle strutture pubbliche e nella società.
E' il Cristo giovane e sbandato
fragile e insicuro, bombardato
da una propaganda mass mediale priva di valori
alla ricerca di un senso da dare alla vita.
E' il Cristo pescatore e marinaio trapanese
che si dibatte in una crisi senza sbocchi
e vive il disagio di una disoccupazione scandalosa.
E' il Cristo bambino dei quartieri a rischio
dove mancano i centri di aggregazione
e gli educatori che amano spendersi per essi.
E' il Cristo papà senza ideali e con il virus della rabbia addosso.
E' il Cristo mamma che non ce la fa
a vivere con i pochi spiccioli di cui dispone,
confusa e frastornata nel suo ruolo materno
insidiato e corroso da falsi modelli.
E' il Cristo prostituta, sfruttata e derisa,
nuova schiava di questa società
che si ammanta di perbenismo borghese.
O Madre addolorata,
aiutaci a portare la croce,
rendici docili al volere del Padre,
convinci quanti sono tentennanti o dubbiosi a salire con te
sull'erta via del bene verso il Calvario
dell'incomprensione, dell'ipocrisia borghese,
della cattiveria e della mistificazione.
Sii per noi madre che consola,
donna forte del Calvario
Madre e sorella del mondo,
icona della pietà,
Vergine genitrice della Vita,
segno della chiesa pellegrina, povera e sofferente.
A te affido, Madre addolorata,
questi devoti che in te si riconoscono,
a te chiedono grazie,
te intendono seguire da veri discepoli di Gesù.
Affido a te o madre, la chiesa che è in Trapani,
rendila chiesa pasquale
che intende vivere la passione, la croce e la risurrezione
in un rinnovato impegno di fedeltà a Dio
e di fedeltà all'uomo.
Affido a te, regina del mondo,
la storia di questa terra, lembo estremo dell'Italia,
perché sia terra ospitale, libera dalla schiavitù
della disoccupazione, della malvagità e del malaffare.
Affido a te, o Madre del popolo,
il popolo tutto di Trapani che vive
nelle case alveari dei nuovi quartieri
e nei tuguri del vecchio centro storico
perché ritorni a sorridere e a pensare
nello spirito della solidarietà
nella logica del benessere spirituale,
condizione indispensabile per una civile e serena convivenza.
O Madre addolorata
affido a te tutti gli ammalati, le persone sole,
gli emarginati, gli sfruttati.
Stai tu accanto a loro
soccorrili, dona a tutti il balsamo della tua materna protezione
e della tua tenerezza. AMEN

Trapani 22 Aprile 2000
 
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