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Giorno di Pentecoste PDF Stampa E-mail
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domenica 11 giugno 2000
"Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra". Il Salmo 103 ci invita a contemplare le meraviglie del Signore nella creazione tutta e a benedirLo perché Egli è grande e glorioso, dona il suo spirito e tutto esiste. Viene spontaneo andare con il pensiero alle prime pagine della Genesi dove è detto che lo Spirito covava sulle acque e queste brulicarono di ogni sorta di pesci. "Se togli loro (le creature) lo Spirito, muoiono e ritornano nella loro polvere. Mandi il tuo Spirito, sono creati e rinnovi la faccia della terra" (Sl.103,30). Tutto ciò che esiste riceve energia e vita dallo Spirito, da Dio sommo Spirito, amore infinito, onnipotente e creatore. Tutto cadrebbe nel nulla se Dio non lo volesse e non lo sostenesse. Nell'uomo c'è una scintilla particolare dello Spirito divino, c'è l'impronta di Dio più significativa poiché a immagine e somiglianza di Dio siamo stati creati. Nello Spirito e per lo Spirito siamo, ci muoviamo, pensiamo, crediamo, viviamo. Cristo Gesù promette ai suoi discepoli un'effusione grande dello Spirito che completerà l'opera sua, consacrerà i discepoli nella verità, li renderà capaci di testimonianza vera. Negli atti degli apostoli leggiamo come si compì l'evento. Erano riuniti insieme nello stesso luogo, un vento impetuoso riempì il luogo dove si trovavano, scesero sugli apostoli lingue come di fuoco, furono ripieni di Spirito Santo, cominciarono a parlare in altre lingue e uscirono ad annunciare il Vangelo, grande fu lo stupore di chi l'ascoltava. Cenacolo è la chiesa dove i battezzati amano riunirsi; le nostre assemblee hanno i luoghi consacrati al culto dove il popolo di Dio prega, offre il sacrificio di lode e di ringraziamento, celebra i divini misteri. Intorno alle chiese si sviluppano anticamente i paesi; erano le chiese il cuore, l'anima del quartiere dove il popolo amava raccogliersi; era la chiesa la casa comune, il luogo caro da attenzionare più e meglio delle proprie case. Alla chiesa altri templi l'uomo moderno ama innalzare e frequentare: gli stadi, le discoteche, i pab, nuove liturgie laiche hanno preso il posto delle vere liturgie. L'assemblea orante è lo spazio teologico dove lo Spirito discende e fa esplodere nei singoli fedeli la forza del credere, il bisogno di testimoniare. Le lingue diverse rappresentano il linguaggio della vita del consacrato dallo Spirito. La varietà dei carismi e dei ministeri è la ricchezza di una chiesa visitata dallo Spirito, aperta al mondo, tesa alla missione evangelizzatrice. Una chiesa segnata dallo Spirito non è una comunità appiattita, scolorita, ingessata, paurosa, ma è una comunità vivace, profetica, innovativa, coraggiosa, libera, ma una comunità impegnata a camminare secondo lo Spirito "e lo Spirito, ci ricorda S. Paolo nella lettera ai Galati, ha desideri contrari a quelli della carne". Le opere della carne sono: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge. Sembra il quadro del mondo moderno che con occhi profetico viene descritto dall'apostolo Paolo, un quadro che vorremmo non vedere, ma che purtroppo è triste realtà. La follia dell'io sganciato da Dio, l'orgoglio e la superbia fanno percorrere all'uomo contemporaneo strade infide in ordine al mistero della vita, vedi l'ingegneria genetica e tutte le sperimentazioni più o meno spericolate ad essa collegate. Anche il Senato della Repubblica, in questi giorni, travolgendo il senso dell'etica naturale, ha legiferato in materia aprendo scenari inquietanti dal punto di vista etico. E che dire del vuoto pauroso di valori, della tentazione di cavalcare la modernità spingendo verso un progresso autodistruttivo della natura e dell'uomo, irrispettoso dei diritti dell'altro in cui domina l'egoismo, l'invidia, le divisioni, il dissenso, la discordia, le inimicizie! Per non parlare del ricorso all'occulto, alla magia, al malocchio, alle messe nere, ai riti satanici, alle orge e a ogni sorta di libertinaggio. Solo se ci apriremo allo Spirito del Signore vivremo l'amore, la gioia, la pace, la pazienza, la benevolenza, la bontà, la fedeltà, la mitezza, il dominio di noi stessi. Per fortuna che lo scenario del mondo non è solo fatto di negatività, c'è tanto frutto dello Spirito in noi, intorno a noi, nel mondo. C'è tanto amore, ci sono tanti battezzati che hanno fatto della loro vita un dono di amore per Dio e per i fratelli. I santi sono icone di amore che si lasciano consacrare da questa fiamma divina, da questo fuoco dello Spirito. L'amore diffuso nei nostri cuori dallo Spirito Santo muove la chiesa pellegrina nel mondo. La pastorale è frutto dell'amore, tutto l'essere e l'operare della chiesa trovano origine e prendono forza dall'amore. Il motore della chiesa è l'amore, l'amore incontrato, visto, celebrato, conosciuto diventa forza profetica, coraggio di testimonianza, bisogno di missione. La chiesa è mistero di amore perché da Dio amore prende origine e in Dio amore trova forza per andare e portare a tutti salvezza. Lo Spirito Santo è Spirito di gioia una gioia non sciocca, ma consapevole e pura, la gioia di chi ha tutto perché ha Dio e valuta ogni cosa come spazzatura, la gioia di chi si scopre di stirpe divina e fa della propria vita un grazie senza fine a Dio, la gioia di chi ha incontrato la luce e non si stanca di assaporarla, di inebriarsi di essa, la gioia del cammino verso la meta appagante dei cieli nuovi e della terra nuova dove non ci sarà più né lutto, né lamento, né pianto, ma Dio sarà tutto in tutti, la gioia di esistere, di gioire, di amare, di cantare, di lodare, di celebrare le meraviglie di Dio. Lo Spirito Santo è spirito di dominio di sé, cioè del non essere schiavi delle passioni, dell'io, dell'ira che tolgono all'uomo la capacità di percorrere la retta via e lo pongono sulla via della perdizione. Gesù nel Santo Vangelo rivolge un invito libero e liberante: "se vuoi essere mio discepolo, va, vendi quello che hai, dallo ai poveri pou vieni e seguimi". (Mt.19,21) "Chi vuol essere mio discepolo rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua" (Mt.16,24). Questa volontà va sostenuta dalla Parola, alimentata dalla Preghiera e dall'Eucaristia, stimolata dalle opere di carità. Una volontà che deve trovare gioia nel fare il bene, gusto nel vivere di cielo, che deve allenarsi nell'esercizio continuo del bene. Voi, carissimi cresimandi, in questa solennità di pentecoste riceverete l'abbondanza dei doni dello Spirito attraverso l'imposizione delle mani e la sacra unzione della fronte. Lo Spirito Santo, Spirito di verità vi guiderà alla Verità tutta intera. I sette santi doni vi abiliteranno a vivere nella verità, vi faranno entrare nel mistero della Verità che è Cristo con la gioia di chi si vede raggiunto da Cristo e si innamora talmente di Lui da non poter far a meno di vivere di Lui e per Lui. La testimonianza è un bisogno, un'esigenza del discepolo del Signore Gesù che è stato consacrato dallo Spirito. "Voi mi renderete testimonianza perché siete stati con me fin dal principio". (Gv.15,27) Condizione indispensabile per dare giusta e vera testimonianza è quella di stare con Gesù fin dal principio. Stare con Gesù è ascoltare la sua Parola, non cessare di impegnarsi nel cammino di fede. Non finisce tutto con il sacramento della cresima. E' triste l'abbandono della catechesi nel post-cresima, è deleterio per la vita cristiana. Senza la Parola di Dio la fede è semplice devozione, è pura formalità, non incide nella vita. Stare con Gesù è privilegiare la preghiera, è vivere con consapevolezza la santa liturgia e soprattutto la Santa Eucaristia nel giorno del Signore. Stare con Gesù è vivere la carità senza finzioni, è saper vedere Gesù in ogni uomo e donna che incontriamo sulla nostra strada. Sogno per voi cresimandi una vita più, una testimonianza più, un coinvolgimento nella vita ecclesiale più. "Vieni Santo Spirito e manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni Padre dei poveri, vieni luce dei cuori, vieni datore dei doni. Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo". (Sequenza di Pentecoste) Invochiamolo con fede, facciamo questa preghiera nostra, non oggi soltanto ma sovente, e il divino Spirito ci renderà capaci di testimonianza e di profezia, di santità vera.

Trapani 11 giugno 2000
 
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