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Con Gesù, Pane di riconciliazione PDF Stampa E-mail
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martedì 13 giugno 2000
"E' grande, Signore, la tua misericordia" (Sl.102). il salmo 112 è il canto della creatura che sperimenta l'amore misericordioso del Signore. Dio è l'unico liberatore che elargisce continuamente benefici, guarisce dalle malattie, non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe. La grazia del Signore è da sempre, dura in eterno per quanti lo temono; la sua giustizia per i figli dei figli, per quanti custodiscono la sua alleanza. L'anima credente si scopre, nella luce di Dio, piccolo ma significativo dono di amore di Dio, ricolma delle sue tenerezze, ferita dal suo amore misericordioso, raggiunta dal suo perdono. Senza la luce calda e avvolgente dell'amore misericordioso di Dio tutto sarebbe tetro e privo di speranza poiché debole è il volere dell'uomo e facile a cadere nella colpa, a peccare. "Mosè salì sul monte Sinai e il Signore scese nella nube.... e passò davanti a Lui proclamando: Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona le colpe, la trasgressione e il peccato. Mosè curvato, fino a terra, disse: "...Perdona la nostra colpa e il nostro peccato" (Es.34,5-9) Il peccato, entrato nel mondo, ha prodotto solo miseria, solitudine, angoscia. L'uomo peccatore è l'uomo smarrito, disorientato e confuso della società del benessere, dell'odierna società che ha centrato tutto sul bene - avere e che ha reso tutto a portata di mano facendogli credere di essere arbitro unico della propria vita e ponendo in lui aspirazioni e desideri di illimitata potenza. Facciamo esperienza del peccato, "nel peccato mi ha concepito mia madre" ( Sl. 50,7).
Siamo schiavizzati da subdole e affermate strutture di peccato che creano dipendenza e schiavitù, che generano dolore ed esprimono volontà perverse capaci di ingiustizie, illegalità, soprusi, angherie di ogni genere, guerre. La legge di Dio, iscritta nel nostro cuore, ha perso mordente in tanti uomini e donne che in una follia di onnipotenza si pongono al centro del mondo, si fanno una legge a loro misura e secondo le loro esigenze, sono legge a se stessi. Quando si offusca la luce della fede, tentenna la fede in Dio e manca il riferimento al Creatore, ognuno diventa legge a se stesso. E' la giungla, dove ogni uomo è per il prossimo non già fratello, ma lupo rapace. Il peccato è l'egoismo osannato, il piacere e l'avere ricercati contro tutto e contro tutti, è l'affermazione e la supremazia dei bisogni da soddisfare sempre, comunque e subito. Il peccato è la negazione di Dio ed è la negazione dell'uomo. Uscire dai binari della legge divina significa andare a sbattere la testa, vivere una non vita intessuta di sotterfugi, di inquietudini, di rimorsi, di contrapposizioni, di odi, di efferatezze, di imbrogli, di sevizi e, di malvagità, di insane passioni, di abbietti desideri, di inquietanti e funesti incubi. Chi ci salverà da una cultura di morte imperante? Chi ci darà vita e ci lancerà nel regno della luce? chi ci potrà ridonare speranza? Cristo è l'orizzonte della speranza e la certezza della vita. "Dio dimostra il suo amore per noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. A maggior ragione ora, giustificati per il suo sangue, saremo salvati dall'ira per mezzo di Lui. se infatti, quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua morte" (Rm.5,8-10). Cristo è il riconciliatore unico, necessario e perenne. La sua Pasqua è evento di riconciliazione: nel suo sangue siamo stati riscattati dalla colpa e liberati dalla schiavitù del peccato; nella sua gloriosa risurrezione siamo stati fatti uomini nuovi e partecipi della vita divina, uomini veramente riconciliati con noi stessi, con i fratelli, con Dio. L'Eucaristia è memoriale della Pasqua, annuncio di morte e di risurrezione, celebrazione, nel segno del pane e del vino, dell'amore immolato e crocifisso. L'Eucaristia è pane spezzato e sangue versato per noi e per tutti gli uomini in remissione dei peccati. La santa Messa è pane di riconciliazione. La riconciliazione è condizione indispensabile per accedere all'altare del Signore: "Se vai all'altare per compiere la tua offerta e ti accorgi che qualcuno ha qualcosa contro di te lascia lì la tua offerta, vai a riconciliarti con il fratello e poi ritorna a fare la tua offerta" (Mt.5,23). Chi si accosta all'altare deve avere mente e cuore puri e disinquinati, deve nutrire pensieri di pace e non di afflizione, deve vivere nella luce, desiderare la luce, lasciarsi inondare dalla luce. Cristo ci chiama a risurrezione, Cristo ci chiama a vita. Nella notte del tradimento Egli invita i suoi a mensa, dà il suo corpo da mangiare e il suo sangue da bere. Chi si apre a Lui con amore potrà superare lo scandalo della croce, chi si chiude al suo Amore abbandonerà tutto, lo tradirà e sarà la sua fine. Cristo ci recupera al suo Amore, ci offre il suo perdono e ci dà il segno più grande di questo Amore nell'Eucaristia. L'Eucaristia è dono di Amore ed è certezza di vita: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita" (Gv.6,54). La vita in Cristo è comunione, ottimismo, gioia, fraternità, servizio, condivisione, generosità, impegno a costruire un mondo più giusto, più legale e più fraterno. Cristo Gesù è il Pastore buono che va in cerca della pecorella smarrita, "C'è più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti" (Lc.15,7). L'Eucaristia registra la gioia di Dio nel riabbracciare l'uomo peccatore ed è l'atto più grande dell'amore che perdona, salva e che guarisce. Più l'Eucaristia è devotamente, piamente, consapevolmente celebrata e più c'è vita riconciliata, sanata, guarita. Più c'è apertura alla luce e più c'è sequela di Cristo, più gioia di vivere, più ottimismo e speranza, più vita di comunione e più chiesa. Ricentrare la nostra vita su Gesù Eucarestia è ricomporre l'immagine frantumata, è dare spessore alla comunione infranta, è operare riconciliazione con noi stessi, con i fratelli, con il creato, con Dio. O Gesù Eucaristia pane di riconciliazione facci comprendere la negatività del peccato nella vita, conduci i nostri passi a Te, Unico Signore e Salvatore. Da figli vogliamo ritornare al Padre ricco di grazia e di misericordia. O Dio di Gesù Cristo, Padre infinitamente buono illumina la mente, riscalda il cuore, fa che aborriamo il peccato e ricerchiamo la tua luce ci abbeveriamo alla fonte del tuo amore, bramiamo vivere nella tua legge, spenderci per la tua gloria. Il ritorno a Te, o Padre, sia felice esperienza. Non siamo degni di essere chiamati tuoi figli trattaci come tuoi servi. La Messa, o Gesù, entri nella nostra vita come segno e strumento del tuo amore per noi. Fa che viviamo la santa Messa come impegno di resurrezione e di vita, di riconciliazione vera. Facci, o Gesù dolcissimo pane di riconciliazione, docili strumenti del Tuo amore riconciliatore nel mondo, tra i fratelli. Ogni Messa sia slancio di amore sia impegno e servizio sia vita donata, spesa per amore sia carica di testimonianza, gioia trasmessa ai fratelli. Amen

Valderice 13 giugno 2000
 
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