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Con Gesù, Pane di Vita Nuova PDF Stampa E-mail
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venerdì 16 giugno 2000
La vita non è racchiusa negli angusti spazi del tempo, non è carcerata dal limite della morte, ma ha come traguardo l'eternità, la vita eterna, la felicità senza fine. Noi crediamo non nel Dio dei morti ma dei vivi e pertanto non possiamo lasciarci prendere dal pessimismo corrosivo e devastante. Sappiamo di esistere, di vivere, di camminare nel mondo sostenuti e guidati dalla mano potente e provvidente di Dio Amore. Dio non ci ha creati per soffrire e per morire, ma per la vita e per la gioia. Le sofferenze e la stessa morte sono da vivere come conseguenza del peccato, ma la meta da raggiungere è la vita piena, è la gioia senza fine. Quelli sono passati attraverso le tribolazioni del mondo e non si sono lasciati accasciare, non hanno perso la fiducia in Dio, non hanno smarrito la strada della speranza, ma hanno purificato nella sofferenza il loro spirito, lo hanno affinato e reso più attento ai richiami del divino, sono coloro che nella visione dell'Apocalisse di Giovanni apostolo: "stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario" (Ap.7,15). Essi godono definitivamente della protezione di Dio. Nulla potrà nuocere a quanti vivono l'eterna beatitudine "Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro" (Ap.7,15). La conseguenza di questa sicura ed efficace protezione sarà la liberazione definitiva e completa da ogni necessità e bisogno, da ogni male. "Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura do sorta, perché l'Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi" (Ap.7,16-17). Quanta serenità e gioia non danno queste ispirate, divine parole! La storia non è orientata verso il trionfo dell'ingiustizia e del male. Nel confronto tra bene e male, il bene vincerà, il giusto avrà la ricompensa e il malvagio perirà "Ecco dove conduce l'iniquità, essa conduce alla morte" (Tb.14,11). "Chi semina vento raccoglie tempesta". L'esperienza di Giobbe paziente e fiducioso, che non si dispera e, in ogni momento anche tragico della vita, fa affidamento a Dio, da Cui si aspetta giustizia, è l'icona della speranza che non delude. Dio permette la prova, ma non abbatte e non distrugge l'uomo, è Padre e come un Padre Egli, per richiamare i figli sulla retta via, usa a volte metterli alla prova, castigarli, ma perché si ravvedano e vivano. "Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori" (Mt.9,13). Ecco la gioiosa e consolante certezza che deve percorrere tutta quanta la nostra terrena esistenza: "Il Signore è il mio Pastore: non manco di nulla" (Sl.22). Dio ci conduce passo passo sui sentieri del mondo, si pone accanto a noi come guida e maestro, ci dà ogni cosa buona: pascoli ubertosi, vie sicure, luce vivida, cibi succulenti, vini inebrianti, felicità e grazia. Ci fa abitare nella sua casa per lunghissimi anni. Fratello e sorella nella fede, ti senti abbandonato da Dio? Non riesci più a vedere questo Dio amore all'opera nella tua vita? stenti a sentirti amato da Dio perché stai soffrendo angherie, ingiustizie, soprusi o forse perché la malattia ha bussato alla tua porta, la sofferenza ha visitato qualche tuo familiare? Ecco il disegno di amore di Dio che spazza via le tenebre dalla nostra vita e la rende solare: "Il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra"(Ef.1,10). Tutto ciò avrà compimento nella pienezza dei tempi. Verso questa pienezza dei tempi, verso il compimento dei cieli nuovi e della terra nuova noi camminiamo fiduciosi e carichi di speranza. La prova dataci da Gesù, che quanto Egli annuncia nel suo Vangelo è vero e si compirà, è il pane che ci dà, mangiando il Quale non abbiamo più fame in eterno. "Io sono il pane di vita" (Gv.6,48). Cristo è questo pane di vita, pegno della gloria futura, sostegno e conforto di chi è provato dal male. L'Eucaristia è fonte della vita. "In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo" (Gv.6,32). Cristo pane di vita è alimento necessario alla nostra vita. Dove andremo lontano da te? "Tu solo, Signore, hai parole di vita eterna" (Gv.6,68). L'umanità si dibatte in problemi gravissimi: guerre, analfabetizzazione, povertà e miseria che causano morte, criminalità e svuotamento delle coscienze. Chi ci salverà da questo scenario di morte? Chi ci potrà tirar fuori dal caos di una vita senza valori? La chiesa annuncia, proclama la sua fede in "Cristo ieri oggi e sempre" unico Signore e Salvatore. In Lui soltanto c'è salvezza, redenzione, pace, giustizia, gioia. Ritroveremo Cristo, sperimenteremo la sua presenza, risolutrice di ogni problema, se riscopriremo la centralità dell'Eucaristia nella nostra vita cristiana. Il "posso tutto in Colui che mi dà forza" (Fil.4,13) dell'apostolo Paolo si carica della esperienza dell'Eucaristia celebrata, del Pane di vita mangiato. Le sfide del mondo non possono demotivarci, non possono spezzare la nostra fiducia in Dio, nel Quale abbiamo posto ogni nostra speranza e d'altronde sappiamo che "se Dio è con noi chi ci può essere contro" (Rm.8,31). "Le porte degli inferi non prevarranno" (Mt.16,8). La chiesa rimane salda sulla roccia perché Cristo pane di vita è presenza reale, vera in mezzo a noi. L'Eucaristia è la vera, la sola forza della chiesa. Togliete l'Eucaristia e la chiesa diventa un semplice club dove il tarlo della divisione può facilmente corrodere tutto. Andare a Gesù Eucaristia è andare alla fonte del soddisfacimento di ogni nostra ansia, di ogni nostro problema, di ogni nostro bisogno. Cristo Eucaristia è la fonte della vita. Cristo Eucaristia dà alla nostra azione pastorale una marcia in più. Bisogna partire dall'Eucaristia per progettare una pastorale spiritualmente vincente. Le parole sono sterili se non sono suffragante dall'esperienza dell'Eucaristia. In cielo il Padre ci ha preparato un banchetto eterno. Dalla partecipazione cosciente, pia, devota al sacrificio Eucaristico parte l'azione pastorale della chiesa attenta agli ultimi, annunciatrice di salvezza, maestra e guida verso i pascoli eterni. La vita cristiana centrata nell'Eucaristia si carica delle gioie e delle sofferenze dell'uomo concreto per cui chi vive dell'Eucaristia si fa cireneo del mondo, si pone nella logica della condivisione e del servizio, della promozione integrale dell'uomo. L'Eucaristia pane di vita, Cristo Gesù presente e vivo in mezzo a noi, ci chiama alle nostre personali responsabilità in ordine ai problemi del vivere quotidiano e ci proietta verso i cieli nuovi e le terre nuove dove "non ci sarà più né lutto, né lamento, né pianto" (Ap.21,4). Adoriamo Gesù Eucaristia e chiediamo la grazia di poter vivere di Lui. Ciò non ci distogli dall'affrontare le sfide del mondo, ma ci dà la certezza di un domani di luce e di pace senza fine.

Castellammare del Golfo 16 giugno 2000
 
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