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Madonna di Trapani PDF Stampa E-mail
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mercoled́ 16 agosto 2000
I misteri della vita del Cristo sono a fondamento, illuminano e spiegano i misteri della vita di Maria di Nazaret. Dal suo immacolato concepimento alla sua gloriosa assunzione al cielo in corpo e anima Maria si svela a noi come il capolavoro unico di Dio, l'aurora che annuncia il giorno, la speranza che non delude, il compimento del disegno di Dio sull'uomo, il pegno e la garanzia della gloria futura. Con Maria non ci è lecito disperare, Ella vive già ciò che sarà nostro il giorno della parusia. C'è un'unità profonda nell'uomo, tra il suo essere corporale e spirituale, tra la sua anima e il suo corpo, un'unità destinata a ricomporsi, dopo lo sfacelo della morte, nel miracolo della resurrezione della carne. Nella valle di Giosafat il profeta Ezechiele colloca il raduno di tutti gli eletti quando per l'intervento dello Spirito le ossa aride rivivranno. Cristo è la vita vera e, perché gli uomini abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza, il Verbo eterno, Dio con il Padre e con lo Spirito Santo, si è fatto uomo nel seno della Vergine Maria. "Dov'è, o morte, la tua vittoria"? (1Cor.15,55). Così canta la chiesa nella sequenza pasquale. Cristo è il vittorioso, vive da sempre e per sempre, è la vita. In Maria la vita di Cristo risplende di vivida luce. Maria è la piena di grazia, gode eternamente in Dio nell'unità del suo essere corporale e spirituale. Il dogma, dell'assunzione della beata Vergine Maria in cielo in corpo e anima, così caro alla fede dei cattolici, che noi crediamo e celebriamo il 15 agosto è il trionfo di Maria, la donna della Genesi e dell'Apocalisse, la prima Redenta, l'immagine e la primizia della chiesa. In questo clima di solennità mariana la chiesa che è in Trapani celebra la solennità della sua celeste Patrona, la dolcissima e cara Madonna di Trapani, la madre amorosa, il rifugio sicuro, la guida amica di quanti la invocano, a lei ricorrono e si affidano con fiducia filiale. Oggi la gioia esplode nel cuore di noi trapanesi, una gioia profonda, intensa, motivata, la gioia di chi sa di poter contare sulla potente intercessione di questa celeste patrona. Con il salmista cantiamo anche noi: "Esulto di gioia alla presenza del Signore"(Sl.44). Il racconto della Genesi ci riporta ai primordi dell'umanità quando i nostri progenitori, trasgredendo il comando di Dio, piombarono nel baratro della miseria morale e materiale. Il peccato intaccò negativamente la felice situazione in cui Dio creando l'uomo l'aveva posto. Il peccato è all'origine di tutti i mali che travagliano la società di ogni tempo. Sullo sfondo cupo del primo peccato non c'è spazio per la disperazione perché da subito l'amore di Dio vince su tutto e la speranza colora l'orizzonte. La Donna, nuova Eva, è il motivo di questa speranza, Ella partorirà un Figlio e questi sconfiggerà il peccato. Dalla colpa originale è venuto per noi il piano di salvezza pensato e voluto da Dio. "Felice colpa", canta la chiesa nella grande veglia di Pasqua, "che ci ha meritato un così grande redentore". "Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno" (Rm.8,28). Maria, la donna della Genesi, nel disegno del Padre non solo non è estranea, ma è protagonista e partecipe del piano di salvezza che consiste "nell'essere conformi all'immagine del Figlio suo, Egli, il primogenito tra molti fratelli, quelli che ha predestinati li ha anche chiamati, quelli che ha chiamati li ha anche giustificati, quelli che ha giustificati li ha anche glorificati"(Rm.8.29-30). Gesù è il figlio vero di Maria, nel suo si al disegno di Dio, nella sua docilità-disponibilità al volere di Dio è stato reso possibile il disegno di salvezza. Maria è lo strumento di Dio perché si compiano le sue meraviglie. E' Lei la prima a riconoscere ciò nel canto sublime del Magnificat. Dio l'ha pensata, amata, voluta, associata intimamente a se per l'opera della salvezza.
E' Dio l'artefice di tutte queste meraviglie,
è Dio la fonte della straordinaria esistenza di Maria di Nazaret,
è Dio che suscita in Lei l'anelito della santità, il bisogno della lode e del ringraziamento,
è Dio che muove i suoi passi verso la cugina Elisabetta,
è Dio che spalanca il suo cuore all'amore più puro,
che apre la sua mente all'accettazione del mistero,
che muove la sua volontà verso ciò che è divino e degno di essere assecondato.
"L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata".(Lc.1,46-48). Abbiamo pregato nella colletta la Madonna Santissima, immagine della chiesa, e abbiamo chiesto la grazia di realizzare le meraviglie in Lei prefigurate. La chiesa si specchia in Maria, donna della fede salda, della speranza audace, della carità operosa. La chiesa, comunità dei salvati dal sangue prezioso di Cristo Gesù, è la comunità di fede che vive il discepolato come esperienza di ascolto della Parola di Dio e di accettazione della sua volontà. La peregrinazione della fede scandisce l'esistenza dei battezzati, la fede ritma e specifica l'essere della chiesa, il suo essere strumento di Cristo, crocifisso e risorto, nel mondo. Come Maria la chiesa matura la sua fede a contatto con il Cristo, coltivando la vita secondo lo spirito, assaporando ogni giorno la gioia inebriante della sua salvifica presenza nel divino sacramento dell'altare. La chiesa vive la speranza certa. E' luce di speranza per quanti sono alla ricerca di un senso da dare alla vita, è annuncio di speranza per quanti sono alla deriva, disperati, angosciati e senza meta. La chiesa sa di poter contare sulla Parola di Cristo che ha assicurato la sua presenza indefettibile e vittoriosa "le porte degli inferi non prevarranno"(Mt.16,18). Con Maria sotto la croce la chiesa accetta la sfida delle persecuzioni, del martirio. Anche in questi giorni arrivano notizie di stragi di cristiani in varie parti del mondo. Una cosa è certa: "il sangue dei martiri è stato ed è seme di nuovi cristiani"(Tertulliano). La chiesa di Cristo ha il suo sigillo nel martirio, vive la sua missione nell'esercizio della carità. L'odierna solennità ci dà l'occasione di contemplare il mistero di Maria ed in esso il mistero della chiesa di cui Maria è splendida e significativa immagine. Questa solennità della nostra celeste patrona cade nel pieno dell'estate, periodo consacrato al riposo, alle vacanze. E' un diritto e un dovere riposarsi, godersi le vacanze e ritemprarsi nel corpo e nello spirito. Come sono viste e vissute le vacanze? Lo scenario non è dei più confortanti: Vacanze senz'anima, stordimento, trasgressività, solitudine forzata degli anziani soli e abbandonati, spiagge ferite dall'inciviltà dei frequentatori che lasciano ovunque sporcizia, rumori assordanti, chiacchiere vuote e senza senso, bivacchi di giovani stanchi e annoiati dal far niente, menti vuote che si cibano della vacuità dei rotocalchi scandalistici, pensieri in fuga dalle responsabilità di un quotidiano su cui pesa il rincaro della benzina, il ribaltone della politica regionale, la mancanza di risorse idriche, l'emergenza degli incendi boschivi, le morti sulle strade, la politica internazionale che arranca e registra fallimenti in Medio Oriente e nell'Africa nera, il fondamentalismo che rischia di far saltare ogni sia pur minimo equilibrio: dalla bomba del sottopassaggio di Mosca all'attentato dell'Eta in Spagna. Il villaggio globale ci appare inquieto, strano, pervaso da uno stato febbrile difficile da debellare.
I mezzi di comunicazione sociale riversano con abbondanza notizie su notizie, spesso contraddittorie e quasi sempre pilotate. La Tv come una marea fangosa invade le nostre case. C'è un modo cristiano di vivere la vacanza, di fruire del sano riposo, di ristorare il corpo e lo spirito che si va facendo strada. Mi auguro che si possa affermare sempre di più. Penso ai campi scuola dei nostri ragazzi e giovani, ai campeggi scout, ai conventi e monasteri aperti ai singoli e alle famiglie per vivere intense giornate di silenzio, di raccoglimento e di preghiera. Penso ai 500 giovani della nostra diocesi che sono a Roma per la giornata mondiale della gioventù.
Sono giovani delle nostre comunità parrocchiali che coltivano nel cuore un grande sogno: seguire Gesù con più consapevolezza, con più grinta, con più gioia. Sono forza da non disperdere,
capitale da valorizzare,
energia da sfruttare per il Regno di Dio.
Alle spiagge assolate, alle discoteche e ai pab hanno preferito vivere l'esperienza della giornata mondiale della gioventù, consapevoli dei notevoli disagi a cui andavano incontro, ma convinti di dover fare un'esperienza esaltante ed unica di fede. Il nostro territorio è un territorio a vocazione turistica, ma di questo non mi pare che ci sia chiara consapevolezza in chi è preposto al governo di questa provincia ad ogni livello. Mancano le infrastrutture, manca la cultura del turismo, manca l'imprenditoria, manca la capacità di sfruttare al meglio le risorse naturali e i tesori storico - artistici. Eppure il turismo potrebbe risolvere il problema endemico numero uno del nostro territorio: la disoccupazione che colpisce soprattutto il mondo giovanile. Una chiesa attenta all'uomo, ai suoi bisogni e alle sue speranze non può disinteressarsi delle vacanze e di quanto è annesso e connesso con questo fenomeno. Ci interessa l'uomo, la sua salute spirituale, fisica e psichica, ci sta a cuore il suo sano riposo. Le vacanze vanno viste come tempo dello spirito per riprendere poi il lavoro con più lena. Ci aiuti la Madonna Santissima a pensare, vivere e promuovere delle vacanze intelligenti, fruttuose per lo spirito. Ho la gioia in questo giorno così caro alla fede dei trapanesi di darvi un atteso annuncio: il 7 ottobre di quest'anno, con la grazia di Dio, imporrò le mani sul diacono Salvo Morghese e lo ordinerò presbitero. E' la prima ordinazione presbiterale da quando il Signore mi ha voluto pastore di questa santa chiesa trapanese. Affido Salvo alla vostra preghiera perché giunga al sospirato giorno carico di gioia ed entusiasmo. Non gli manchi mai la volontà della donazione piena e del servizio generoso a Dio e ai fratelli. Santa Maria di Nazaret, dolcissima Madonna di Trapani, a te raccomandiamo Salvo, sii per lui Madre amorevole e guida sicura.

Trapani 16 agosto 2000
 
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