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Scuola ed Operatori PDF Stampa E-mail
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marted́ 19 settembre 2000
Carissimi amici,

all'inizio di quest'anno scolastico, così carico di novità per la tanto discussa riforma scolastica, mi è caro rivolgervi un saluto affettuoso ed un augurio cordiale. Il Giubileo, con la sua valenza culturale, religiosa e sociale, ha interrogato credenti e non, sui valori fondamentali della vita, ha segnato delle linee di tendenza che non potranno e non dovranno cadere nell'oblìo, ha posto all'attenzione della platea mondiale alcuni soggetti che non hanno sufficiente voce. La giornata mondiale della gioventù, appuntamento temuto da qualcuno come evento catastrofico per Roma, è stato, con i due milioni di giovani provenienti da ogni parte della terra, una disciplinata, gioiosa e convinta testimonianza delle grandi risorse di bene presenti nel mondo che a nessuno è lecito misconoscere. I giovani sono apparsi diversi da come li dipinge una frettolosa e superficiale analisi giornalistica.

Hanno desiderio di crescere in consapevolezza, sono alla ricerca della Verità, sanno seriamente porsi davanti ai problemi fondamentali della vita, hanno voglia di costruire pace e fraternità, sono pieni di passione per il bene, provano il fascino di Cristo, seguono i testimoni, e il Santo Padre Giovanni Paolo II è per loro uno di questi. L'entusiasmo da stadio, con cui quest'oceano di umanità giovane ha saputo accogliere l'invito del Papa a non aver paura di essere santi, è la felice conferma che i giovani non amano starnazzare, ma volare alto.

Nella scuola, luogo eminentemente educativo in cui si forgiano le menti e le coscienze dei futuri responsabili della città terrena, si gioca una partita importantissima per il futuro delle famiglie, delle città, della chiesa.

Educazione alla vita e non sterile nozionismo, capacità di affrontare gli ostacoli e di superarli e non disfattismo e abulia, volontà di crescere nella conoscenza e nell'amore del bene per sé e per l'umanità tutta e non menefreghismo ed egoismo gretto, passione per la verità e non disinteresse che porta ad abdicare da questo primo e fondamentale dovere dell'uomo pellegrino sulla terra, sono i pilastri portanti del cammino scolastico, un cammino sofferto, impervio, non privo di difficoltà, ma anche esaltante e carico di speranza. Le discussioni che investono il mondo della scuola non possono divenire sterili piagnistei, geremiadi su ciò che non va, dimenticando volutamente le enormi potenzialità di mente e di cuore che nella scuola vivono, operano, si sacrificano.

Cari ragazzi e giovani, sfruttate al massimo le vostre capacità, mettete a profitto i doni ricevuti da Dio, andate fieri ed orgogliosi della vostra GIOVINEZZA che è spontaneità, allegria, passione, dinamismo, propositività, utopia, generosità, eroismo.

Studiate con serietà: non svilite con il vostro comportamento accidioso la bontà del processo formativo. Studiate con amore: solo se si ama si riesce, si sfonda nella vita e si può fare qualcosa di utile e di prezioso. Studiate, qualificatevi e abbiate questo obiettivo: formarvi alla vita, al vostro domani. Il sapere, la specializzazione rende il vostro futuro occupazionale meno incerto. Studiate con metodo e con costanza: date ad ogni giorno il peso della fatica dello studio e non rimandate a dopo, alle interrogazioni, alla fine del quadrimestre e dell'anno scolastico. Studiate per non tradire le attese dei docenti, dei genitori, delle persone che hanno posto in voi fiducia. Studiate perché questo è il vostro lavoro ed a nessuno è lecito oziare e poi pretendere di avere tutto e subito. Studiate con gioia: non consideratevi condannati ai lavori forzati, sappiate che la vita è sacrificio, rinuncia, abnegazione. Studiate con l'animo sgombro da pregiudizi: accettate docilmente la mano amica dei docenti che intendono accompagnarvi passo passo verso una più piena maturità di pensiero e di vita. Studiate collaborando fattivamente alla costruzione di una scuola umanamente valida, comunità educativa in cui si collocano relazioni umani arricchenti, disponibilità all'ascolto e al dialogo, amicizia cordiale e sincera. Studiate puntando all'essenziale: cogliete il nesso profondo tra sapere e vita, imparate a discernere tra ciò che è caduco e passeggero e ciò che è valore ed è per sempre.

Famiglia, scuola, chiesa sono ambiti essenziali per la crescita dell'uomo e queste tre realtà non possono non interagire. Lo stesso soggetto, infatti, è protagonista nella famiglia, nella scuola, nella chiesa. Voglio sperare che la serenità di rapporti tra queste realtà educative non venga mai meno e come, in quest'anno giubilare si è potuto innescare in molte scuole un processo virtuoso di collaborazione nell'interesse della formazione globale dell'alunno, altrettanto possa avvenire in questo nuovo anno.

Ai presidi, ai direttori didattici, ai docenti e al personale tutto della scuola rivolgo il mio saluto cordiale, il grazie più sentito per tutto il bene che fanno e l'augurio di poter vivere con intensità e frutto l'avventura del tempo scolastico.

Ai ragazzi e ai giovani vorrei gridare forte: Coraggio, non abbiate paura, rischiate, scommettetevi, sognate una vita più, Dio è con voi, sostate "sotto la stessa luce, sotto la sua croce" e cantate ad una voce: Emmanuel.

Con affetto vi saluto e benedico tenendovi stretti al mio cuore

Trapani 19 settembre 2000
+ Francesco Miccichè
Vescovo

 
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