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Giornata Nazionale delle Migrazioni PDF Stampa E-mail
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gioved́ 26 ottobre 2000
La grazia, la pace e la gioia di Dio nostro Padre, del Figlio suo Gesù e dello Spirito Santo sia con voi carissimi amici presbiteri della santa chiesa di Dio che è in Trapani, e con i fedeli a voi affidati. Domenica 19 novembre c.a. celebreremo la giornata nazionale delle Migrazioni avendo presente, in quest'anno del grande giubileo dell'Incarnazione, la Parola dell'Apostolo Paolo nella lettera agli Efesini "Non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio"(Ef.2,19). Il Santo Padre Giovanni Paolo II nel suo messaggio per la giornata parte da una fondamentale considerazione: "Il comparire, in tutte le società del mondo, della figura dell'esule, del rifugiato, del deportato, del clandestino, del migrante, del "popolo della strada", conferisce alla celebrazione del giubileo un significato molto concreto, che per i credenti diventa richiamo al cambiamento di mentalità e di vita". In Gesù, Dio è venuto a chiedere ospitalità agli uomini, il messaggio centrale del Vangelo sta nell'accogliere l'altro nell'amore, Gesù stesso fu ospite a Betlemme in una grotta, si definisce come Colui che non ha dove posare il capo, chiede ospitalità a Zaccheo, si assimila allo straniero bisognoso di riparo. Siamo chiamati a farci carico dei fratelli che bussano alle nostre porte, diversi per cultura, religione, nazionalità non chiudendo il nostro cuore ai loro bisogni, non tradendo le loro attese, non vanificando la loro speranza. Accogliere è il nostro dovere, il nostro stile di essere, la nostra vocazione. Invito le comunità ecclesiali della nostra diocesi a confrontarsi con le problematiche della migrazione non con le paure e i pregiudizi, ma con lo Spirito del Vangelo che ci insegna a vedere in ogni uomo un nostro fratello da accogliere, da servire, da amare. Alla riflessione perché si affermi la cultura dell'accoglienza si unisca anche la preghiera al Divino ospite Cristo Gesù perché ad ogni uomo che approda nei nostri paesi sia riconosciuta la sua dignità e venga rispettato e amato come creatura di Dio, come sacramento di Cristo. Augurandovi buon lavoro vi saluto con affetto e benedico.

Trapani 26 Ottobre 2000

+ Francesco Miccichè
Vescovo

 
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