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Quaresima PDF Stampa E-mail
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domenica 25 febbraio 2001
Carissimi figli di questa amata chiesa trapanese, "Ecco il momento favorevole, ecco il giorno della salvezza"(2 Cor.6,2). All'inizio della quaresima, tempo privilegiato dello Spirito in cui la liturgia ci chiama a fare memoria del mistero della Pasqua del Signore Gesù benedetto nei secoli, sento il bisogno di rivolgermi a voi aprendovi il cuore e invitandovi a leggere i segni di Dio nella storia, le urgenze, i bisogni, le speranze, le inquietudini che attraversano il nostro tempo. Con la mente e il cuore aperti all'azione di Dio correremo decisi verso l'ideale della santità, "via ordinaria del cristiano", matureremo l'esperienza dolcissima e appagante del Paradiso quaggiù sulla terra.

Il Santo Padre, nella "Novo millennio ineunte", ci invita a ripartire da Cristo, a contemplare il suo volto radioso, a vivere l'ascolto attento e devoto della Parola, a sperimentare nella preghiera il dolce balsamo della sua divina e salutare presenza in mezzo a noi e con noi.

La quaresima sarà spiritualmente fruttuosa se ci porteremo nel deserto e, nel silenzio carico di Dio, si rivelerà ai nostri occhi l'amore meraviglioso del Signore.

È questo il tempo del discernimento in cui l'anima, inondata della luce di Dio,si scoprirà piccola e povera ma, segnata dalla benevolenza di Dio e fatta nuova dal suo perdono, potrà alzare il capo e con fiducia guardare al futuro, forte della forza che viene dallo Spirito, Datore di ogni dono perfetto. Non può farci paura il male che dilaga nel mondo, la menzogna, la valanga di fango che tutto tenta di inquinare e di travolgere. La violenza, che, in questi giorni, con un crescendo che ci lascia sgomenti e che ha superato limiti mai raggiunti prima, interroga la nostra coscienza di cittadini e di credenti, postula una presa d'atto del problema e la volontà di convertirci al bene e di testimoniarlo con coraggio e con forza. Bisogna educare le coscienze ai valori, evangelizzare senza sconti, portare a tutti la lieta novella di salvezza.

La quaresima è tempo di straordinaria evangelizzazione.

Manchiamo come chiesa di una comunicazione adatta ai tempi, manchiamo della grinta necessaria che sola trascina e converte, manchiamo dell'entusiasmo e della passione del vero, del nobile, del giusto, manchiamo del coraggio dei martiri, manchiamo della coerenza della vita. Bisogna passare dalla cultura della morte alla cultura della vita, dalla cultura dell'odio a quella dell'amore, dalla cultura dell'egoismo a quella della solidarietà. La civiltà dell'amore contro la barbarie, la violenza, il degrado etico, è l'orizzonte della conversione a cui la chiesa attraverso il cammino quaresimale intende farci pervenire. Gesù così ci ammonisce: "se qualcuno vuole venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua"(Mt.16,24) La conversione è una grazia che Dio liberamente ci dona e questa va accolta, invocata, voluta. L'allenamento della volontà è condizione indispensabile per un retto cammino di conversione. Bisogna allenare la volontà al bene imponendoci una regola di vita, una disciplina interiore, accettando l'imperativo categorico della coscienza aperta al soprannaturale, in ascolto di Dio. Il sacrificio non può essere scartato da questo itinerario di conversione. Rinnegare il male significa lottare per conquistare spazi di autentica libertà interiore.

Mai siamo così liberi come quando ci apriamo all'azione liberante dello Spirito. Lasciarci condurre dallo Spirito è accettare le regole del Divino Artista che vuole lavorare in noi per fare di noi i suoi capolavori. Pertanto, mettiamo al bando: la cultura dell'effimero la logica del tanto peggio tanto meglio, del disimpegno dell'acriticità del menefreghismo dell'omertosità dell'appiattimento delle menti e dell'inaridimento del cuore. Si impone un no deciso, forte e convinto: alla volgarità, all'oscenità, all'immoralità, alla dissacrazione della famiglia e dell'amore, al libertinaggio, "un mondo senza regole è un mondo destinato all'autodistruzione", alla violenza, alla micro e maxi criminalità, alla stupidità, alla illogicità e alla follia osannati e ostentati dai mass media.

Invito le parrocchie a procurarsi spazi di riflessione ampia e approfondita, a organizzare momenti di deserto, corsi di esercizi spirituali, occasioni di lectio divina, ritiri spirituali. I giovani, gli adulti, le famiglie devono essere coinvolti in un cammino penitenziale che parte dal confronto leale, onesto, continuo con la Parola di Dio, si carica della valenza sacramentale, sfocia nel servizio di carità-testimonianza al prossimo. Invito i fratelli presbiteri a farsi cirenei dell'accompagnamento spirituale ponendo vigile attenzione all'uomo, ai suoi bisogni, alle sue istanze, facendosi generosi ministri del perdono.

Dobbiamo darci tutti una regolata sull'uso dei mezzi di comunicazione sociale, propongo, pertanto, di attuare un salutare digiuno televisivo. Vi invito a farvi pellegrini della fede dicendo un no deciso al peccato e vivendo l'impegno della grazia, dell'amicizia e della comunione con il Signore Gesù attraverso una partecipazione più frequente, anche durante la settimana, alla santa Eucaristia. L'Eucaristia è fonte di vita, è pane di vita che ci aiuta a respingere le ambigue suggestioni del male. Una quaresima intensamente Eucaristica è il dono che chiedo al Signore per la nostra chiesa perché viva e assapori la gioia del Risorto che dà senso al suo essere segno di salvezza nel mondo. Non manchi la carità, anima della quaresima, la carità umile, paziente, benigna, misericordiosa, attenta agli ultimi, concreta, capace di servizio vero all'uomo in situazione.

Ritorna, chiesa di Trapani, a pensare nella fede, a vivere la gioia del perdono, a segnare il tuo cammino di entusiasmo, di generosità, di bene, ritorna al tuo Signore in atteggiamento penitente, in umiltà e in semplicità di spirito, ritorna ai valori fondamentali del Santo Vangelo. Non avere paura perché Cristo è con te, è con te nel suo Spirito che scolpisce, forma, vivifica le anime, è con te e non ti abbandona mai. La paura genera ignavia, dà spazio al disimpegno, non ci fa costruire niente di buono. Il coraggio della fede è la forza della riscossa di un popolo dalle angherie, dai soprusi, dalle ingiustizie, dall'illegalità, dalle idiozie di un mondo senza pensiero e senza valori. Questo coraggio imploro dal buon Dio per me e per ciascuno di voi che il Signore ha affidato alle mie cure di padre nella fede. Vi sogno luminosi di santità, coraggiosi nella fede e geniali nel servizio, comunità penitente, riconciliata, carica della speranza che non delude. Con affetto vi porto tutti al cuore di Cristo misericordioso e con la gioia della Pasqua nel cuore vi saluto e benedico.

Trapani 25 febbraio 2001

+ Francesco Miccichè
Vescovo

 
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