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Presentazione del Libro "Preghiamo i Misteri" PDF Stampa E-mail
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venerd́ 02 marzo 2001
Apro a voi il mio cuore con lo spirito della verità evangelica che è il solo criterio di giudizio al quale ogni cristiano deve ispirare la propria vita. Un vescovo e la sua chiesa è un mistero per chi lo vive e per quanti in questo mistero si riconoscono e si sentono parte viva. L'immagine sponsale è quella che rende di più, è quella carica di più significato e che dona maggiori suggestioni. Cristo è lo sposo fedele della chiesa, il vescovo, apostolo di Cristo, suo inviato, testimone, missionario è chiamato ad essere come Cristo sposo fedele della sua chiesa, sposa. Come Cristo prese l'umanità non disdegnando nulla, escluso il peccato, così l'apostolo deve assumere dall'umanità a cui è stato inviato gioie, dolori, speranze, angosce; deve sposare la causa del suo popolo, deve farsi uno di loro, vivere con loro e per loro con la passione, l'intelligenza, il buon senso, l'amore, l'ardore che ha lo sposo per la sposa. Questo piccolo libro di preghiera e di contemplazione vedetelo come atto di amore di me Francesco, apostolo di questa santa chiesa trapanese, che sento in Cristo profondamente, visceralmente mia, sposa bellissima che intendo amare e servire con tutto l'ardore del mio cuore e con tutte le mie forze. "I Misteri" mi sono apparsi subito un capitolo importante del vissuto religioso del popolo trapanese, ho cercato di spogliarmi di tutti i sospetti, i distinguo, le critiche, le prese di distanza, i giudizi catastrofici degli intellettualoidi della religione e della fede e ho chiesto nella preghiera al Signore la grazia del sano discernimento. Non ho trovato nulla o quasi di sconveniente nel modo come si svolgono i momenti salienti di questa pietà popolare che non ha come soggetto la figura di un santo, ma Cristo stesso, il figlio unigenito del Padre, fatto uomo per noi e per noi Crocifisso e risorto. La memoria della Passione, così plasticamente rappresentata dai 20 gruppi dei misteri, è fonte di riflessione, può e deve diventare mezzo privilegiato di evangelizzazione. Si impone una scommessa a me come vescovo e alla nostra chiesa: cogliere quello che di bello, di positivo, di nobile ci è stato tramandato e cercare di evangelizzarlo, di portarlo nell'alveo di un vero cammino di fede che poggia necessariamente sulla Parola di Dio e sulla preghiera. E' la piccola scommessa di questo libro: "Preghiamo i Misteri" che ho voluto dedicare ai carissimi amici della maestranza e a tutto il carissimo popolo dei misteri. Dobbiamo camminare uniti e non contrapposti. Dobbiamo scoprire e vivere insieme la gioia dell'essere cristiani. Dobbiamo trovare linfa vitale nella meditazione-contemplazione dei misteri. Dobbiamo volare alto nel pensare a questo momento culturale, civico e religioso di Trapani. Dobbiamo con coraggio ripensare ad alcune cose rilanciando la devozione ai misteri nel segno della nuova Evangelizzazione voluta da Giovanni Paolo II. Dobbiamo abbandonare ciò che è obsoleto, ammuffito, deviante e aggrapparci a ciò che è valido promovendolo, arricchendolo, vivificandolo. Dobbiamo tutti insieme essere docili allo Spirito che ci chiama ad unità. Dobbiamo imparare tutti ad amare di più la chiesa e a viverla, a sentirla nostra fino in fondo. Dobbiamo nei misteri vescovo, presbiteri, diaconi, religiosi, religiose, operatori pastorali puntare di più, entrarci dentro, avere l'anima dei misteri, respirarli, viverli. E' questo l'atto di amore che sento forte in me voluto dallo Spirito. Ho voluto che alla parola, alla preghiera si unisse anche il canto e come per la preghiera mi son posto davanti ad uno dei gruppi dei misteri e mi sono lasciato interiormente ispirare sulla scia della grande tradizione popolare. Ne è venuto fuori un testo che l'amico e stimato maestro Giancarlo Bini ha magistralmente musicato. Bello sarebbe se ogni gruppo dei misteri avesse il suo canto! Speriamo che il sogno diventi presto realtà. Per parte mia ce la metterò tutta. Grazie, Padre Basilio, per la sua disponibilità e competenza, per la sua affettuosa e fraterna amicizia; grazie, carissimo don Nino, grazie Prof Costanza, grazie Geom. Canino per la docile collaborazione, per il senso della chiesa che anima il suo servizio quale presidente delle maestranze. A tutti rivolgo un augurio: possano i misteri penetrare nella nostra vita e sconvolgerla, darle una marcia in più, farla essere meno piatta, meno grigia, ma più solare, più carica della presenza del Dio di Gesù Cristo, il morto e risorto per noi che oggi ci interpella e chiede di seguirLo. Seguire Cristo è uscire dalla barbarie in cui l'odierna società si è cacciata. Trapani, riparti da Cristo, riparti dai misteri per la tua riscossa sociale, economica, politica.

Trapani 2 marzo 2001
 
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