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Ordinazione Presbiterale Ninni e Tony PDF Stampa E-mail
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sabato 01 settembre 2001
  1. Quanto è stato proclamato della Parola di Dio tratta dal libro del profeta Isaia trova realizzazione, stasera, sotto i nostri occhi: "lo Spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri".(Is.61,1). Come Cristo è stato proclamato sommo sacerdote alla maniera di Melchisedech voi venite scelti e mandati per essere ministri di Cristo per sempre. Questa volontà di amore avete voi ricercato negli anni di formazione vissuti in Seminario. La comunità credente, accogliendo l'invito di Cristo, "pregate il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe"(Mt.9,38) vi ha sostenuti in questo arduo cammino del discernimento vocazionale. Oggi siete pronti a dire il vostro sì definitivo a Dio nel sacerdozio cattolico. Guardando con fiducia al vostro futuro, alla vostra vita di ministri di Cristo abbiamo pregato con le parole della colletta di questa liturgia dell'Ordinazione presbiterale: "Concedi a questi diaconi di perseverare nel servizio della tua volontà perché nella vita e nella missione pastorale cerchino unicamente la tua volontà".

  2. I nostri cuori sono pervasi dalla gioia e dalla pace, in questo giorno di grazia che il Signore ci concede di vivere come chiesa che è in Trapani, giorno voluto dal Signore per arricchire la nostra comunità ecclesiale del dono di due nuovi presbiteri: i diaconi Ninni e Tony. È balsamo dell'anima, è carezza di Dio, è soffio vivificante dello Spirito, è provvidenza paterna di Dio, è segno dell'amore onnipotente e salvifico quel che sperimentiamo in questo straordinario ed esaltante momento di chiesa che ci vede riuniti come comunità diocesana nella nostra chiesa cattedrale a formare un cuor solo e un'anima sola. Questo giorno si iscrive nell'eternità di Dio. L'evento che segnerà la vostra vita, carissimi Tony e Ninni, ha risonanze cosmiche e proiezioni ultratemporali. Per l'imposizione delle mie mani di apostolo e la preghiera consacratoria sarete costituiti ministri del Signore Gesù Cristo, sacerdoti per sempre secondo l'ordine di Melchisedch. La vostra vita, per il carattere impresso dal sacramento dell'ordine, sarà indelebilmente orientata dal mandato di Cristo Gesù ai suoi apostoli: "Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo"(Mt. 28,19).

  3. Sarete sacerdoti per sempre. Sacerdoti per sempre per servire i fratelli e per portare loro la luce e la pace di Cristo Salvatore. Sacerdoti per sempre per benedire, consolare, donare speranza ai poveri, ai delusi, agli sfiduciati, ai peccatori. Sacerdoti per sempre per cantare le lodi del Signore e per proclamare le sue meraviglie. Sacerdoti per sempre per promuovere la cultura della vita e la civiltà dell'amore. Sacerdoti per sempre per cambiare il cuore di pietra in cuore di carne. Sacerdoti per sempre per comunicare la grandezza e la bellezza dell'amore del Signore a piccoli e grandi. Sacerdoti per sempre per dilatare gli orizzonti e dare slancio missionario e dimensione cattolica alla vita dei battezzati. Sacerdoti per sempre per infiammare i cuori dei credenti dell'amore a Cristo e alla chiesa. Sacerdoti per sempre per perpetuare nei secoli il divino sacrificio dell'altare, la Pasqua di risurrezione e di vita, la Santa Eucaristia, fonte e culmine della vita della chiesa. Sacerdoti per sempre per donare il perdono di Cristo, per favorire il ritorno del figliol prodigo nelle braccia del Padre. Questa è la stupenda e impegnativa missione che vi aspetta, carissimi figli! Vi siete lungamente preparati con la serietà degli studi e con il discernimento dello spirito aiutati dal Seminario, che è stata la vostra casa e la palestra formativa nella quale i sacerdoti vostri educatori vi hanno guidato aiutandovi a crescere, a prendere consapevolezza della vostra vocazione, a dire di sì al Signore che vi ha chiamato a così grande ministero.

  4. Il sacerdozio è dono e mistero. Il sacerdozio cattolico trova origine nel cuore di Dio, la chiamata al sacerdozio è un dono di amore, un dono che si spiega solo nell'amore più grande di Dio per il vocato. Nessuno può accampare il diritto di essere vocato: "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga;"(Gv.15,16). Non basterà l'eternità per cantare l'inno di ringraziamento a Dio per averci fatti oggetto di tanto dono, per averci scelti e usati per la realizzazione del suo progetto salvifico. Mistero è il sacerdozio nel senso più pieno e più vero, come mistero è Cristo, la Trinità, l'Eucaristia, la Pasqua del Signore. Mistero di luce, di verità, di grazia, di amore che vede la fragile e povera creatura umana diventare epifania di Dio, segno efficace della presenza amorevole e salvifica di Cristo: "a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi"(Gv.20,23). Prendete e mangiate, prendete e bevete questo è il mio corpo, questo è il mio sangue, fate questo in memoria di me. Mistero che annuncia e rende presente con la potenza e con la forza dello Spirito le meraviglie di Dio Salvatore. Mistero che illumina con la Parola e la testimonianza della vita il tormentato e difficile cammino dell'uomo sulla terra. Mistero che fuga l'angoscia, il dubbio, la paura e dona l'entusiasmo, il coraggio del martirio. Mistero che interroga l'uomo distratto e tutto preso dalle cose del mondo con la purezza di un cuore indiviso per Dio, con la scelta della castità per il Regno, della povertà e dell'obbedienza. Mistero che arricchisce con lo stile del servizio umile e generoso, con la donazione senza riserve ai fratelli pellegrini nel tempo. Mistero che accompagna con cuore paterno e materno, con fermezza e dolcezza l'uomo verso il suo fine ultimo Mistero che conduce con lo spirito del pastore buono che conosce ed ama una ad una le sue pecorelle ai pascoli eterni. Mistero che sull'esempio di Maria ama sostare sotto la croce non sfuggendo al sacrificio e alla croce nell'esercizio del ministero sacerdotale.

  5. Abbiamo, nei giorni scorsi, celebrato l'annuale convegno ecclesiale di Erice da cui partirà il piano pastorale del prossimo anno: "Una parrocchia nuova per diffondere la speranza. Servire Cristo edificando la chiesa". Con l'aiuto di due eccellentissimi pastori della chiesa che è in Italia, abbiamo fermato la nostra riflessione orante, sulla parrocchia casa e scuola di formazione spirituale, teologica, culturale, umana, anello fondamentale della catena che realizza e manifesta il mistero di Cristo Salvatore nella storia. Abbiamo sognato parrocchie tutte orientate a Cristo, innamorate di Cristo, al servizio di Cristo e del suo regno, comunità oranti, Tabor di contemplazione del volto radioso di Cristo, luoghi privilegiati dell'incontro dell'uomo peccatore con Cristo. Animatore, pastore e guida della comunità parrocchiale è il presbitero che nella parrocchia trova il suo spazio naturale di servizio, il luogo privilegiato in cui riversare tutto il suo amore e la sua passione per il Regno di Dio. Un presbitero che non ama la parrocchia, che non sogna di poter mettersi al suo servizio è un presbitero fallito. Intorno al presbitero vero prenderanno corpo iniziative ecclesiali puntuali, innovative, adatte ai tempi nuovi, si svilupperà una ministerialità laicale ricca e fruttuosa, si potrà dare concretezza storica alla speranza. Con trepidazione e fiducia vi invio nelle parrocchie cosciente delle difficoltà e dei pericoli che incontrerete, ma, altresì, consapevole della ricchezza di esperienze che con la grazia del Signore farete. Queste esperienze vi rafforzeranno nel vostro proposito di servire il Signore e la sua chiesa per tutti i giorni della vostra vita fino al martirio e serviranno alla vostra santificazione personale. Vi santificherete non malgrado l'esercizio del vostro ministero, ma attraverso l'esercizio del vostro ministero. La parrocchia nuova ha bisogno di sacerdoti autentici, moderni, dinamici, radicati fermamente in Cristo, preparati culturalmente, aperti al dialogo, conoscitori dell'animo umano, pieni di grande umanità.
  6. Carissimi Tony e Ninni, mettete a frutto i carismi che il Signore vi ha donato, non siate avari con il Signore, dite il vostro eccomi a Dio nella gioia, ripetetelo ogni giorno con la stessa intensità di fede e generosità di cuore con cui lo avete detto oggi. Dio ha bisogno di voi per costruire il suo Regno. Sentitevi fortunati, privilegiati di essere stati chiamati a tanta impresa. Da soli non ce la farete, ma con Cristo, vivendo la gioia della comunione con Lui e con il conforto della comunità ecclesiale, che con la preghiera vi accompagna, potrete fare grandi cose, potrete rivoluzionare il mondo, potrete dare quella marcia in più di cui il mondo ha oggi bisogno.

  7. Siete giovani e il vostro sacerdozio giovane deve trovare una più forte attenzione al mondo dei ragazzi e dei giovani. Amate i giovani, spendetevi per essi, servite la causa dei giovani seguendoli con amore, facendoli innamorare dell'ideale evangelico della santità. Conservate nel tempo questa giovinezza dello Spirito che renderà luminosa e trainante la vostra vita. Siate apostoli che generano apostoli tra i giovani. Vi affido questo impegno come impegno prioritario tra tutti gli altri impegni.

  8. Vi voglio innamorati del vostro sacerdozio e gelosi della vostra identità che non dovete svendere cedendo alla moda di un vivere moderno, senza regole morali. Restate fedeli al vostro impegno celibatario che dà una marcia in più al vostro cuore rendendolo capace di amare con il cuore di Cristo, che vuole i suoi ministri puri e felici. La mercificazione del sesso è sotto gli occhi di tutti e produce un livello di umanità povero di cuore e ricco di istinti passionali ciechi, bruti e assassini. Curare l'igiene della mente, riempire il cuore degli affetti nobili e santi, ricercare la compagnia di Dio, mortificare il corpo, pregare senza indugiare nell'ozio sono le armi vittoriose di chi sceglie il celibato e intende viverlo come dono, carisma che arricchisce e valorizza la vita rendendola un dono di amore totale per la causa del Regno. Lo zelo vi consumi e vi tormenti, non vi lasci mai tranquilli l'imperativo di Cristo: "andate, predicate, battezzate"(Mt. 28,19). Un presbitero in pantofole, davanti al televisore è una maschera che tradisce il vero volto del presbitero, uomo votato alla contemplazione e all'azione, che si lascia condurre dallo Spirito e freme e si consuma ogni istante per la gloria di Dio e per il bene delle anime.

  9. Il vostro amore alla chiesa sia un amore genuino, profondo, capace di rinunzie, di sacrifici, di martirio. Amate la chiesa che vi è madre nella fede, amate la chiesa che è maestra che educa alla fede, amate la chiesa che vi ha chiamato a così grande responsabilità, amate la chiesa, sposa di Cristo, che intendete seguire fedelmente, amate la chiesa alla quale promettete obbedienza filiale, amate la chiesa che vi impegnate a servire con gioia, amate la chiesa che con il vostro ministero contribuirete a costruire, amate la chiesa alla quale vi affidate e vi fidate senza remora alcuna amate la chiesa che ha fiducia in voi e vi affida i suoi tesori più grandi: la Parola, l'Eucaristia, i poveri. Amate e servite la chiesa, spendetevi per essa senza risparmio, soffrite per essa, non abbandonatela mai, state nella chiesa con la fierezza dei figli che sanno di avere un posto privilegiato nella casa dei genitori.

  10. La sacra ordinazione vi pone nell'ordine dei presbiteri e vi inserisce a pieno titolo nel presbiterio di questa santa chiesa trapanese alla quale dovete sentirvi fieri di appartenere. Nel presbiterio siete chiamati a confrontarvi, a crescere nell'amicizia vicendevole, a cercare e dare aiuto psicologico, spirituale, morale. Un amore più grande al presbiterio è garanzia di serenità e di fedeltà sacerdotale. Amare stare in compagnia dei fratelli presbiteri, pregare, riflettere, progettare con loro è l'impegno che rende luminosa l'azione sacerdotale. I navigatori solitari non costruiscono chiesa; l'azione è veramente ecclesiale a condizione che sia comunitaria. Un presbiterio unito, in dialogo permanente, ricco del desiderio - ansia - slancio di santità è il presbiterio che sogno e per cui prego ogni giorno il Signore che possa realizzarsi nella nostra santa chiesa che è in Trapani. Un presbiterio consapevole e motivato, Un presbiterio unito e in pace, Un presbiterio dove regna l'amore e la comprensione reciproca, Un presbiterio vera famiglia sacerdotale, Un presbiterio fedele alla chiesa e innamorato di Cristo, Un presbiterio attento all'uomo in situazione Un presbiterio infiammato dell'ardore del "sitio" di Cristo sulla croce, Un presbiterio dove si sperimenta una calda umanità, Un presbiterio santo dove l'uno incita, aiuta l'altro a vivere l'ideale della santità Un presbiterio che vive il tormento di chi zoppica, tradisce, si smarrisce e non si dà pace finché non lo recupera alla fedeltà e alla comunione.
  11. V'è un rapporto da padre a figlio che si crea, in forza dell'ordinazione presbiterale, tra il vescovo ordinante e il presbitero. Sento tutta la responsabilità di un vero padre che genera alla vita i figli che ha visto crescere nel grembo della chiesa sua sposa, negli anni densi di preoccupazioni e pieni di speranza del seminario. Sentirvi figli, carissimi Tony e Ninni, non solo non mi pesa, ma anzi mi gratifica e mi responsabilizza. Oh il seminario! È la realtà che più di tutte deve starci a cuore. Nel mio pensare quotidiano un posto preminente lo occupa il seminario, speranza del futuro della ministerialità ordinata nella nostra diocesi. Nutro per voi, per grazia di Dio, sentimenti di affetto paterno, voi siete entrati nella mia vita con la forza del sacramento dell'ordine che vi costituisce per mio mezzo ministri di grazia e di perdono per sempre. Vi chiederò di promettere solennemente a me e ai miei successori reverenza e obbedienza e voi con lo slancio entusiasta e generoso dei vostri giovani anni risponderete: prometto. Non si affievolisca mai questo rapporto filiale con il vostro vescovo, vivete in comunione affettiva ed effettiva con l'apostolo che il Signore, nei lunghi anni della vostra vita sacerdotale, vi darà Un sacerdozio vissuto in comunione con il proprio vescovo è un sacerdozio benedetto da Dio, ricco di frutti spirituali, sereno e senza strappi.

  12. Vi affido, carissimi, alla Vergine Madre Maria, alla dolcissima e tenerissima Madonna di Trapani perché vi aiuti, vi guidi, vi sorregga, vi mostri Gesù benedetto al cui servizio avete con volontà ferma votato la vostra vita. O vergine Madre di Cristo Unico, Sommo ed Eterno sacerdote, guarda benigna a questi tuoi figli Ninny e Tony, che, oggi, vengono consacrati ministri del Figlio tuo Gesù Cristo. Come ti prendesti cura di Gesù, prenditi cura di loro, assistili, custodiscili dal male, difendili, aiutali ad essere ministri santi, sacerdoti secondo il cuore di Cristo. Fa, o Maria, che la loro vita brilli di santità, sia luminosa nella donazione di sé, nello zelo e nella passione per il Regno, nell'amore al Vangelo e nella fedeltà al loro impegno. Guidali, o Maria, con mano sicura verso la meta della santità perché sono chiamati a trattare le cose sante e a condurre il popolo alla santità. In Te speriamo, a Te ci affidiamo, con Te, o Vergine Maria, noi intendiamo camminare sicuri nella via della luce che è Cristo Gesù al Quale va la lode, l'adorazione e il ringraziamento per la gioia immensa che quest'oggi ci concede di vivere. Sii madre per sempre di Tony e di Ninny te lo chiediamo con fede, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen


Trapani, 1 Settembre 2001
 
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