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Omelia Dedicazione della Cattedrale PDF Stampa E-mail
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gioved́ 11 ottobre 2001
  1. Grazie, mio Dio, perché ci dai la gioia di vivere nella fede questo giorno nel quale celebriamo l'anniversario della dedicazione della nostra chiesa Cattedrale e perché, in questo clima di festa, ci concedi la grazia di ordinare diaconi tre figli della santa chiesa trapanese, i carissimi Vito, Riccardo e Antonino.
    La Parola di Dio descrive il tempio come casa di preghiera per tutti i popoli.
    La nostra corale risposta è stata il canto: "nella tua casa, Signore, esultiamo di gioia".
    "Per me un giorno nei tuoi atri è più che mille altrove"(Sl.83).
    "Signore, chi abiterà nella tua tenda?chi dimorerà sul tuo santo monte? Colui che cammina senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente, non dice calunnia con la lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulto al suo vicino"(Sl.14).

  2. Il diacono è al servizio del tempio, casa di Dio, luogo della sua delizia e della sua gioia.
    Deve prendersi cura del tempio materiale, ma è soprattutto il tempio spirituale, la chiesa popolo santo di Dio, l'assillo e il tormento del vero ministro del Signore.
    Scelti da Dio come i sette uomini degli Atti degli Apostoli pieni di Spirito Santo, siete inviati per servire la causa di Dio nei poveri, negli orfani e nelle vedove.
    Siete chiamati ad essere uomini dal cuore grande, capaci di comprendere, di amare e di perdonare, cristiani innamorati di Cristo e della chiesa, ministri saggi e pieni di fervore
    Otterrete questa grazia invocandola, pregando senza stancarvi mai, pregando con la chiesa, in nome della chiesa, vivendo una vita intensamente Eucaristica.
    Amate sostare lungamente in preghiera davanti a Gesù Eucaristia, cibatevi quotidianamente del Corpo di Cristo, appassionatevi alla sua Parola, servite il Corpo di Cristo con gioia e dedizione.

  3. Siamo impegnati come comunità ecclesiale diocesana in una riflessione orante sulla parrocchia nuova con lo sguardo fisso al Cristo del cenacolo che ci invita"Come ho fatto io fate anche voi".
    Il memoriale della carità scandisce l'essere e l'operare della chiesa pellegrina sulla terra che, in quest'anno pastorale, viene declinato dall'impegno per l'accoglienza, l'ascolto, l'annuncio.
    La diaconia specifica e qualifica il mandato di Cristo servo per amore. Il diacono riceve il mandato del servizio sull'esempio di Cristo che è venuto "non per essere servito, ma per servire e dare la vita in riscatto per molti"(Mt.20,28).
    Il sacramento dell'ordine nel grado del diaconato eleva il battezzato, già inserito vitalmente in Cristo come tralcio unito al tronco, ministro di Cristo servo, strumento della sua carità.
    Rispondete, carissimi Vito, Riccardo e Antonino, ad una chiamata del Signore e vi disponete alla sua più fedele sequela, ad una più forte intimità di vita con Cristo, ad un più generoso e gioioso cammino di perfezione evangelica.
    Voi siete nella chiesa il segno-testimonianza della carità di Cristo, del suo anelito di servizio all'uomo.
    Il servizio, perché sia autentico ed efficace, dev'essere umile per non offendere, impastato di sacrificio e di martirio, disinteressato e competente.
    Ci ammonisce Gesù nel Santo Vangelo: "Così anche voi quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare"(Lc.17,10).
    Dovete essere contenti di essere usati da Dio per far risplendere nel mondo le sue meraviglie.

  4. Il Vangelo della carità trova la sua forza di persuasione nel servizio, ne cambia i cuori a condizione però che chi è stato conquistato da Cristo e dalla sua carità si metta a servizio dei fratelli.
    La profezia si appanna se non è suffragata, sostenuta e alimentata dalla testimonianza della carità.
    Il Vangelo della carità è l'unico Vangelo credibile e la sola Verità che salva.
    I diversi bisogni dell'uomo richiedono una molteplicità d'interventi che trovano nella ministerialità ordinata una risposta a livello di guida, di illuminazione,di sostegno, di accompagnamento.
    L'uomo, nella sua solitudine, nel suo travaglio esistenziale, nelle sue scelte di vita, nei suoi drammi umani, necessita di una luce amica, di una guida che lo sostenga.
    Il diaconato in questo "spazio di umanità nel bisogno" è chiamato a dare una risposta, a farsi volto, voce, mani, braccia della chiesa, per promuovere l'uomo.
    Il suo impegno-servizio spazia dall'annuncio della Parola, al servizio all'altare, all'organizzazione della carità nelle comunità ecclesiali, all'aiuto al vescovo, apostolo della Diocesi, per orientare in senso cristiano la vita del territorio.

  5. È una consacrazione particolare quella che lega il diacono alla chiesa particolare (cioè alla diocesi) e al vescovo. Il diaconato non è un premio dato a delle persone che hanno un comportamento più serio o più devoto: è una "chiamata del Signore" a seguire, in una logica evangelica di discepolato più esigente Cristo Gesù, servo. Il discernimento su questa chiamata compete al vescovo e a coloro che il vescovo ha deputato a questo compito.
    È un cammino faticoso che comprende la formazione culturale, teologica, umana, spirituale del "soggetto vocato" che richiede grande attenzione, spirito di fede e grande prudenza pastorale. Nel caso dei diaconi già sposati il discernimento viene ampliato anche alla famiglia poiché l'esemplarietà del diacono deve essere condivisa e sostenuta dall'approvazione della moglie e dei figli. La speranza ha il volto di questi tre fratelli che ricevono oggi la loro consacrazione nel ministero del diaconato e si uniscono agli altri 5 già ordinati. Sono un "drappello" non numeroso ma motivato e disponibile all'azione ecclesiale che fa ben sperare per un aiuto concreto all'azione pastorale della nostra chiesa. La vostra formazione, carissimi, non riceve uno stop ma continuerà anche dopo l'ordinazione con incontri a livello diocesano e regionale con il centro di formazione permanente "Madre del Buon Pastore".

  6. Caro Vito, svolgi un servizio di accoglienza presso la struttura del Seminario Vescovile. Sei inserito nella vita pastorale della Parrocchia "San Michele" e aiuti nel ministero della "consolazione" il cappellano dell'ospedale Don Guglielmo De Filippi.
    Riccardo, sei impegnato nella Parrocchia "SS.Salvatore" di Trapani e a livello diocesano farai parte dell'equipe dell'ufficio catechistico con un' attenzione particolare agli itinerari di fede per gli adulti.
    Antonino, vivi il tuo impegno nella Parrocchia "San Giuseppe" di Castellammare del Golfo e aiuterai il direttore dell'ufficio missionario diocesano don Mario Bonura.
    Conquistati da Cristo siete inviati nel mondo come missionari-testimoni del suo amore.
    Risplenda la vostra vita della luce della fede semplice, motivata, radicata in Cristo, nella Parola, nella tradizione e nel Magistero della chiesa, nella preghiera e nella liturgia.
    Parli la vostra vita della forza vitale della carità che tutto crede, tutto spera, tutto sopporta fino all'effusione del sangue se dovesse essere necessario.
    Si colori la vostra vita dell'ottimismo della speranza evangelica, dell'utopia disarmante, scioccante e inquietante delle beatitudini.
    La chiesa ha fiducia in voi, il vostro vescovo vi approva e vi manda a servire la causa di Dio.
    Non deludete le attese di Dio e della chiesa.
    Siate santi.
    Insieme alle vostre spose e ai vostri familiari innalzate con Maria l'inno di lode e di ringraziamento perché veramente grandi cose ha fatto in voi Colui che è potente e grande è il suo nome.


Trapani, 24 ottobre 2001
 
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