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Presentazione del Piano Pastorale 2001-2002 PDF Stampa E-mail
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marted́ 30 ottobre 2001
"Come ho fatto io, fate anche voi" Ogni campanile che scompare è una memoria che si cancella, è un passato che va in oblio, è un popolo che si sbriciola, è un identità che va in frantumi, è un collasso dei sentimenti, è un tonfo del cuore. All'ombra del campanile si sono educati intere generazioni di uomini e donne che hanno fatto grande l'Italia dei piccoli e grandi comuni, che hanno resa famosa l'Italia nel mondo nei vari campi della scienza, dell'arte, del cinema, della letteratura, della moda, dello sport, della politica. La parrocchia, l'oratorio: spazi di vita in cui si allacciavano amicizie profonde, si intessevano rapporti cordiali e fruttuosi, vivono, oggi, una crisi epocale che non può non interpellarci, non farci riflettere. Non si tratta di dover competere con i molteplici luoghi di aggregazione presente nel territorio, né di sfidare le altre agenzie educative che pretendono di monopolizzare la vita delle persone, si tratta, piuttosto, di interagire con tutta la variegata e complessa realtà che è il mondo di oggi. La parrocchia di qualità è quello che ci vuole, è la scommessa vincente. Essa deve diventare quel faro di luce capace di orientare l'uomo pellegrino sulla terra. La parrocchia è spazio aperto e non torre d'avorio inespugnabile, casa accogliente e luogo amico in cui il povero e il ricco, il peccatore e il santo si trovano bene. La parrocchia non è un'entità astratta, è un sito, un luogo, uno spazio che nella geografia del territorio deve avere significatività, deve rappresentare punto di riferimento verso cui far confluire l'interesse, l'attenzione, il cuore di quanti vi vivono intorno. La parrocchia è il segno della presenza del divino, dell'anelito di infinito che è nell'uomo, pertanto l'architettura va pensata, progettata, realizzata in funzione di ciò. Un'architettura scialba, che crea l'anonimato non aiuta a costruire parrocchia nuova. È soprattutto sul fronte della parrocchia, mistero di luce e di pace che perpetua nel tempo l'Evento di grazia del Cristo, Verbo del Padre fattosi carne nel seno purissimo della Vergine Maria, che attraverso il piano pastorale di quest'anno 2001-2002 intendo portare l'attenzione della Santa chiesa trapanese. Il Cenacolo è l'icona esemplare alla Quale dobbiamo riferirci costantemente nel ripensare le nostre comunità parrocchiali. Il memoriale della carità, come ho fatto io, fate anche voi, è il lit motive di tutto il lavoro pastorale che propongo di declinare nelle tre A: Accoglienza, Ascolto, Annuncio. Auguro a tutti voi di accogliere in docilità e di vivere con interesse le linee teologico-pastorali di questo piano. Maria, la Vergine del Cenacolo, guidi, sostenga il nostro impegno e ci sia madre amorevole.

Trapani, 9 ottobre 2001
 
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