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Mercoledì delle Ceneri 2003, giornata di digiuno PDF Stampa E-mail
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sabato 01 marzo 2003
Carissimi fratelli e figli nel Signore,
l'invito pressante del Santo Padre Giovanni Paolo II alle comunità cristiane e agli uomini di buona volontà di vivere una giornata di digiuno per ottenere da Dio il dono della pace, non può trovare la nostra comunità diocesana sorda e insensibile. Da sempre il mercoledì delle Ceneri, inizio del tempo sacro della Quaresima, è stato vissuto nella Chiesa in atteggiamento di penitenza e di digiuno. Il digiuno, esercizio della volontà volto a caricare lo spirito di superiori motivazioni, aiuta a liberarci dalle catene dell'ego per aprirci alla dimensione solidale e comunionale della vita.Viverlo in quest'oggi complesso e problematico significa fare spazio all'uomo, ai suoi bisogni, alle sue attese, dando concretezza al desiderio di pace che si annida nel profondo del cuore di ogni essere umano sulla terra. Per costruire la cultura della pace non bisogna aspettare chissà quali eventi straordinari. É necessario partire da ciascuno di noi. La cultura della pace non è solo questione di disarmo o di alchimie politiche. La pace comincia dalla trama di relazioni che ogni uomo tesse con gli altri. La coscienza è il luogo primo dove la pace si fa storia. Senza la coscienza pacificata non c'è possibilità di avere un mondo di pace. Per educarci alla pace bisogna sanare l'io dall'odio, dai rancori, dal male. Si parte dal cuore dell'uomo per arrivare ad intessere una ragnatela di pace che, a cerchi concentrici, si diffonde dalle famiglie alla società civile propagandosi nei vari ambienti di vita: scuole, uffici, strade, officine... Il digiuno deve essere necessariamente accompagnato da sentimenti, gesti e strategie di pace, cominciando dalle famiglie, pena l'insignificanza del gesto penitenziale. Faccio tesoro dell'appello del Papa e grido anch'io il mio "no" alla guerra ed il mio "si" all'uomo, alla solidarietà, alla vita, alla pace. Mi faccio con voi e per voi testimone della conversione che oggi ci viene richiesta come credenti per essere fedeli al Vangelo che ci invita con forza a cambiare vita: la radicalità della sequela di Cristo ce lo impone! Propongo, pertanto, di sostanziare la giornata di digiuno del giorno delle Ceneri, scegliendo di vivere un gesto concreto di pace:
- rivolgerò la parola ad un parente o amico con cui si è interrotto il dialogo;
- farò il primo passo per sanare un'incomprensione che ha ferito il rapporto amicale;
- darò con gioia il perdono a chi mi ha offeso;
- sarò operatore di pace nelle tensioni che spesso si vivono negli ambienti di lavoro;
- parlerò il linguaggio della pace valorizzando tutto il bene che è in ogni uomo. La pace è concretezza di vita.

Carissimo figlio di questa santa chiesa trapanese,
vivi la pace vivendo la tua storia di credente oggi. E' un piccolo contributo che, unito a quello di tutti gli uomini di buona volontà, farà esplodere la concordia nel mondo. Il Dio della pace che in Cristo Gesù ha preso volto umano, vive oggi in ciascuno di noi il suo sogno per l'uomo: la civiltà dell'amore, la cultura della pace. Con serena fiducia e pieno della speranza cristiana, affido questi propositi alla Regina della pace e con affetto tutti benedico nel Signore.

Trapani, 1 Marzo 2001

+ Francesco Miccichè
Vescovo

 
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