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Omelia ordinazione presbiterale di Fabiano Castiglione PDF Stampa E-mail
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sabato 06 aprile 2002
"Come il Padre ha mandato me anch'io mando voi… Ricevete lo Spirito Santo, a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi"(Gv.20,21-23).
  1. La descrizione pacata e serena della primitiva comunità cristiana trova il suo punto focale nel versetto 44 del capitolo 2° degli Atti degli Apostoli "Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune". La chiesa, realtà di grazia voluta da Cristo Gesù benedetto, da Lui fondata, costituita, disciplinata e guidata, è mistero che rende presente e attualizza il suo amore infinito, liberante e salvifico. La chiesa è Cristo Gesù mistico, è suo sacramento e strumento nella storia dell'uomo. La fede in Cristo fa del credente per il santo battesimo un membro del Corpo mistico di Cristo, una pietra viva dell'edificio spirituale che è la chiesa. La chiesa è organismo vivente, dinamicamente proteso verso la pienezza di vita nello Spirito, comunità dei battezzati chiamati a vivere una essenziale e necessaria tensione comunionale: "stare insieme e tenere ogni cosa in comune". La chiesa è famiglia dei figli di Dio, famiglia dove sulla forza centrifuga, disgregatrice, egoistica prevale la forza centripeta, l'anelito alla comunione come risposta alla preghiera sacerdotale di Gesù nell'ultima cena: "che tutti siano una cosa sola. Come tu, o Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda"(Gv.17,21). Lo stare insieme nasce dal dinamismo della fede che mette il cristiano nella via che è Cristo, che spinge il cristiano a vivere in Cristo e con Cristo come tralcio unito al tronco, che porta il cristiano a stare unito a Cristo, in vitale comunione e in amicizia sincera con Lui.
  2. Lo stare con Cristo è la ragione di vita del cristiano degno di questo nome poiché "Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo amore"(Sl.117). Tra tutte le meraviglie dell'amore di Dio quella più importante e fondamentale è l'opera della salvezza, l'averci, cioè, Cristo Gesù "rigenerati, mediante la sua resurrezione dai morti, per una speranza viva"(1Pt.1,3). Lo stupore del credente davanti alla tomba vuota è lo stupore della fede nel Cristo vincitore sul peccato e sulla morte, nel Cristo che, in questo mistico cenacolo della nostra cattedrale, viene a visitarci, a confermarci nella fede, a caricarci di gioia e di speranza, a donarci la sua pace, a farci sperimentare la sua presenza di amore.
  3. Cristo risorto visita noi suo popolo e ci porta il dono straordinario di un nuovo presbitero, dono veramente pasquale. Cristo non abbandona la sua chiesa, Cristo è presente e vivo nella chiesa. Il Risorto continua a chiamare, a formare, a consacrare i suoi ministri, i suoi apostoli e a mandarli nel mondo per evangelizzare, per fare suoi tutti i popoli della terra. Siamo chiamati ad accogliere l'evento dell'ordinazione presbiterale del diacono Fabiano Castiglione come dono del Risorto, come segno di resurrezione, di vita e di speranza per la nostra comunità diocesana. Abbiamo bisogno di sacerdoti santi che sappiano vivere ed affrontare le sfide culturali del mondo odierno con genialità, generosità, impegno e santità di vita. Per vie misteriose Dio ti ha chiamato, ti ha scelto, ed oggi ti consacra suo ministro, carissimo Fabiano. Oggi vedi realizzato il tuo sogno. Inizia per te l'avventura del sacerdozio cattolico confortato dalla preghiera e dall'affetto di tutta la comunità ecclesiale diocesana, al cui servizio sei deputato e alla quale sei incardinato. Entri a far parte del presbiterio, di questa chiesa, del Senato del vescovo, del corpo sacerdotale, diventi uno dei saggi e preziosi collaboratori dell'ordine episcopale.
  4. C'è una meravigliosa tessitura che Dio è andato compiendo in te, una storia di amore che si è andata snodando nella tua vita e che sei chiamato a decifrare nella fede. Nullo è oscuro per chi crede, tutto è luminoso e chiaro per chi si affida a Dio e si fida di Dio. Dio è l'artefice primo della tua vita e nulla Egli ha lasciato al caso: la famiglia che ti ha accolto, il papà e la mamma che ti hanno dato amore, affetto, esempio di vita cristiana. Quanto ti riguarda non sfugge al raggio di amore di Dio. Sei prezioso ai suoi occhi. Sentiti pensato, amato teneramente, profondamente da Dio. Sia la tua vita una risposta sincera e generosa di amore a Dio. Non te ne pentirai. La vita è una musica, una stupenda melodia da comporre ogni giorno e ogni azione, progetto, sogno è una nota di questa melodia. Sta a noi non produrre note stonate, fuori posto, superflue. Nel tessuto melodico di un'esistenza speciale qual'è quella presbiterale tutto deve vibrare all'unisono con i pensieri, i progetti, i voleri di Dio. Sii musicista della tua vita sacerdotale, esperto, geniale, prolifico, carico di quel quid artistico che fa il genio, carico del quid della la santità, che fa il sacerdote significativo. Sii servo della Parola e dell'Eucarestia, trascinatore delle anime a Cristo, animatore entusiasta e generoso della comunità cristiana, amico dei giovani, fratello e compagno di chi soffre. Al presbitero, oggi più che mai, è richiesta la santità della vita. Non puoi, Fabiano carissimo, accontentarti di vivere nella mediocrità e in maniera tiepida il tuo sacerdozio. Tradiresti la tua vocazione. Ama volare alto, disegnare nei cieli di Dio quel magnifico girotondo della vita che canta la gioia di esistere, di gioire, di ringraziare, di lodare, di adorare Colui che è eterna bellezza, Amore senza fine, Verità somma.
  5. Amo pensare al sacerdote in dimensione orante.
      Il sacerdote è l'uomo che sta al cospetto di Dio, sempre pronto ad intercedere per il popolo,
    • è il consacrato deputato a dialogare con Dio in un privilegiato rapporto di amicizia con Lui,
    • è il messaggero di Dio chiamato ad annunciare la sua Parola a tempo opportuno e inopportuno,
    • è il ministro della grazia e del perdono,
    • è lo strumento consapevole e prezioso dell'amore di Dio per l'uomo,
    • è la guida sicura che Cristo offre all'uomo pellegrino sulla terra nel suo itinerario verso il cielo.
    Per essere e vivere in questa tensione si richiede un di più nell'impegno di santità, di donazione totale e senza riserve, di disponibilità e di servizio. Viviamo in un'epoca storica di febbrili e radicali mutamenti difficili da decifrare, dentro cui si consumano drammi e tragedie umane senza fine. Stare dentro la storia, starci con amore, assumerla con discernimento sapienziale per darle l'orientamento salvifico è l'impegno prioritario della chiesa chiamata ad essere anima, coscienza critica del mondo. Il presbitero non è un alieno, ma vive sulla sua pelle le contraddizioni, i disagi, le fragilità, le attese e le speranze del suo tempo. Luce ed ombre, bene e male, si rincorrono nel panorama variegato del mondo contemporaneo utilitarista, dissacratore, pragmatico, fatuo e insieme fervido nelle idee di progresso, animato da grandi desideri e slanci di santità. Il presbitero non disdegna di calarsi nella storia per continuare l'opera dell'incarnazione, per portare a redenzione l'uomo. Valorizzare l'uomo, tutte le sue potenzialità di bene è l'impegno che deve assillarti, carissimo Fabiano, e per cui devi spendere senza risparmio tutte le tue energie, le tue potenzialità, i tuoi carismi.
  6. Sul versante della gioventù tu sai quanta fragilità e quanta insicurezza non si registra, tu vedi quanti pericoli non la sovrastano, tu certamente constati con sofferenza in quale baratro in quale vuoto del nulla tanti giovani sono caduti e cadono. Arriva alle tue orecchie l'SOS della gioventù che soffre l'incomprensione, la paura del domani, l'insignificanza dell'esistere. Registri anche tu la loro rabbia confusa per un mondo che vorrebbero diverso, la voglia di cambiamento, l'anelito di giustizia, di pace e di fraternità. Sei prete giovane e quindi vicino al mondo giovanile che si aspetta da te attenzione, comprensione, dialogo, amicizia, luce. Spenderti per i giovani sia la tua passione, il tuo proposito sacerdotale, la sfida del tuo ministero. Metti a servizio dei giovani tutti i doni, e sono tanti, di cui il Signore ti ha fornito; guardati dal giovanilismo e non scendere a patti con la mediocrità, vivi la misura alta della santità. Sii presbitero innamorato del tuo sacerdozio, conquistato dall'ideale del servizio sull'esempio di Cristo pastore buono e servo per amore. Il tempo, la vita non ti appartengono; sono di Dio e delle anime. Ricordati di essere sacerdote 24 ore su 24. Grave errore sarebbe separare i momenti ministeriali liturgici dal resto della tua vita: prete sull'altare, uomo nel mondo. Il popolo di Dio vuole vederti prete sempre e dovunque, vuole accostarsi a te presbitero dalla vita piena di Dio, ricolma della gioia di chi è posseduto da Dio, entusiasta della scelta fatta. Fabiano, sia la tua vita sacerdotale un canto di lode e di ringraziamento senza fine, si sprigioni dal tuo cuore sacerdotale la celeste melodia che esprime lo stupore, la meraviglia del tuo spirito conquistato e sedotto dall'amore indicibile di Cristo Gesù benedetto nei secoli. Sei chiamato a narrare con tutto il tuo essere le meraviglie di grazia che sono in te. Spenditi con amore, con passione, con fantasia per Dio e per i fratelli. Non desistere dal lavorare senza risparmiarti per la costruzione del Regno di Dio. Molto la nostra chiesa si aspetta dal tuo sacerdozio giovane. Molto si aspetta il tuo vescovo che ti è padre nel sacerdozio. Un rapporto specialissimo ci unisce per sempre, ed io non potrò non pensarti, non volerti bene in maniera particolarissima. Oltre alla preghiera che innalzeremo costantemente al buon Dio tu per me tuo vescovo consacrante ed io per te sacerdote e figlio prediletto di questa santa chiesa trapanese, ci sforzeremo di dialogare, di vivere momenti intensi di comunione, di familiarità, di amicizia. Al popolo santo di Dio chiedo la carità della comprensione, dell'affetto e della preghiera perché il tuo sacerdozio sia un sacerdozio sereno, fedele, gioioso e sempre giovane.
  7. O Gesù sommo, eterno ed unico sacerdote della nuova alleanza,
    o vittima Pasquale, Re vittorioso e santo,
    vogliamo presentarti con fede
    questo figlio prediletto della nostra santa chiesa trapanese
    che oggi inizia l'avventura stupenda
    del suo essere sacerdote di Dio
    a servizio pieno della causa del Regno.
    Rendilo, o Gesù benedetto, sacerdote secondo il tuo cuore,
    sensibile e docile al tuo richiamo di amore,
    saldo nei suoi propositi di bene,
    generoso nel suo voto di donazione,
    disponibile e attento ai segni dei tempi,
    geniale nel servizio, innamorato del suo sacerdozio,
    conquistato dall'ideale della santità,
    vero comunicatore del Vangelo in un mondo che cambia.
    O Vergine Madre Maria, sii tu vera madre del presbitero Fabiano,
    accompagnalo, guidalo, ispira a lui
    desideri di bene, aneliti di santità,
    gioia di vita pura, votata pienamente a Dio.
    Fa che sia testimone credibile
    del Figlio tuo Gesù Cristo
    evangelizzatore e catechista, ministro dei sacramenti,
    uomo dell'Eucarestia, strumento di consolazione e di pace.
    In questo tempo così tragico e meraviglioso,
    risplenda, o Signore, della luce della verità e della grazia
    il sacerdozio di Fabiano, te lo chiediamo con fede
    o Dio meraviglioso in santità, Padre, Figlio e Spirito Santo.
    Amen

Trapani, 6 aprile 2002
 
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