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Ordinazione Diaconale di Palmeri Gioacchino e di Carollo Andrea PDF Stampa E-mail
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marted́ 25 marzo 2003
"L'angelo del Signore diede l'annuncio a Maria ed ella concepì per opera dello Spirito Santo". Il Figlio consustanziale al Padre e allo Spirito Santo si fa carne nel seno verginale dell'umile donna di Nazaret. L'amore eterno si fa temporale, l'invisibile visibile, l'incorruttibile corruttibile. In Maria si compiono le promesse antiche. Ella è la donna vaticinata nella Genesi il cui seme schiaccerà il capo al serpente infernale, è la donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. L'attesa dell'umanità si concretizza nell'esperienza unica di Maria di Nazaret. L'eccomi di Maria alle parole dell'angelo è la risposta dell'umanità al progetto salvifico del Padre, risposta di fedeltà, di adesione, di affidamento totale a Colui che solo può donare salvezza. L'esperienza del peccato segna l'umanità di ogni tempo e lascia la sua scia di sangue, di guerre, di incomprensioni, di soprusi senza fine. Le ombre più nere si addensano sull'umanità che sceglie le vie della malvagità, che rifiuta di vivere secondo il volere di Dio, che intende vivere come se Dio non esistesse. Sperimentiamo sulla nostra pelle gli effetti devastanti del peccato, della mentalità laicista, atea, gaudente che dilaga e che porta con se atteggiamenti e stili di vita opposti al Vangelo di Cristo Gesù nostro Signore. La cultura di morte segna la storia dell'uomo contemporaneo stordito e confuso dall'eccletismo religioso della New age, di questa peste che si annida anche tra i battezzati, un mix di Vangelo, di esoterismo, di magia, di creduloneria stupida. Il demonio non finisce di tentare l'uomo, di indurlo a pensare la vita in termini di egocentrismo, di istintualità e di passionalità. Chi ci salverà da questo scenario di morte? Chi darà luce al nostro tormentato cammino? Maria è la stella polare che il Padre ha donato all'umanità perché possa ritrovare con lei e per lei la via della vita. In un momento di caos internazionale Giovanni Paolo II con la sua fede disarmante, con il coraggio e la forza dei profeti, con l'umiltà dei piccoli, ha consacrato il mondo a Maria e ha consegnato ai credenti il rosario come arma per il superamento dell'odierno sbandamento etico che mette a rischio il futuro dell'umanità. Maria è la donna che ha acceso la speranza sul mondo, è lei l'alba che annuncia il sole di giustizia, Cristo nostro Signore. L'esperienza di Maria si radica nel mistero di amore di Dio salvatore. Maria senza Cristo e staccata da Cristo è una donna tra le tantissime donne d'Israele e del mondo; Maria con Cristo è l'unica donna che, donando se stessa senza tentennamenti e riserve a Dio, rende possibile la realizzazione del piano di salvezza del Padre. Maria concepì, diede alla luce l'unigenito Figlio del Padre, lo accudì, lo accompagnò fino alla croce, fu vigile madre della chiesa nascente, confortò gli apostoli, attese nel cenacolo la discesa dello Spirito, in ogni tempo continua a donare Cristo al mondo, è madre che accompagna, guida, protegge i figli di Dio dispersi nel mondo. Il cristiano vero non può non essere mariano. La devozione a Maria non è un orpello, un optional nella nostra vita di battezzati. Da lei la chiesa continua a ricevere il dono di Cristo salvatore. Maria dice riferimento a Cristo, ci riporta a Dio, è strumento necessario per l'avvento della salvezza. Dono di Maria alla nostra santa chiesa sono i due carissimi figli Gino e Andrea che, oggi, nella gioia dell'eccomi a Dio consacrano la loro vita nel servizio diaconale. Il Signore vi chiede di vivere un di più di generosità, di impegno, di donazione chiamandovi alla sua sequela come ministri ordinati nel grado del diaconato. Non siete voi che avete scelto Cristo, ma è Cristo vi ha scelti nel suo imprescrutabile amore, vi ha messo in cuore un ardente desiderio di servirlo in maniera più piena, vi ha dato un segno del suo amore particolare mettendovi accanto delle spose che hanno accolto e coltivato con voi l'ideale del diaconato permanente, compagne discrete del cammino di santità, testimone fedeli dell'amore di Dio verso i fratelli. Non nasce, non si sviluppa, non vive una vocazione come quella diaconale se non ha un humus familiare ricco di fede, sereno, umanamente e spiritualmente valido. La famiglia ha condiviso e condivide con voi la scelta del servizio senza riserve a Dio e ai fratelli, impegnandosi ad essere testimone dell'amore di Dio nel mondo. Il primo e più valido servizio richiestovi è quello di essere sposi e padri esemplari, professionalmente impegnati, carichi di ottimismo e sinceramente impegnati nella promozione integrale dell'uomo. Servire sia la vostra gioia e il vostro più grande desiderio. Servite Dio con tremore ed amore, servite i fratelli con delicatezza e spirito di sacrificio, servite la causa del Regno facendovi testimoni della lieta novella del Regno, servite e amate la chiesa che vi è madre nella fede, servite senza remore con la consapevolezza di essere strumento nelle mani di Dio. Vi è richiesto amore, competenza, disponibilità, umiltà, spirito di sacrificio e di rinunzia, obbedienza filiale, senso vero della chiesa. Il diacono è, sull'esempio di Cristo Gesù, servo per amore. Servo all'altare e all'ambone, servo dei poveri, servo della chiesa. L'amore per la liturgia deve esprimersi in un esercizio del servizio sostanziato di amore per Cristo, un amore totalizzante tutto il vostro essere che si traduce in una familiarità con la Parola di Dio giornalmente meditata, approfondita, in un di più di adorazione-contemplazione dell'Eucaristia, abisso di amore di Dio per l'uomo. Questi due amori caratterizzano, specificano e danno efficacia all'azione ministeriale del diacono. Sarebbe la vostra azione sterile, incapace di dare frutto se non si radicasse in Cristo Parola ed Eucaristia. Se è vero che la ragione fontale dell'azione ministeriale del diacono è Cristo Parola ed Eucaristia la verifica del suo essere sta nella vita spesa per amore a Cristo riconosciuto e servito nei poveri, negli ultimi, nei sofferenti, in chi vive disagi esistenziali, nei lontani. La diaconia della carità vi appartiene come specifico, è la vostra tessera di riconoscimento, il vostro distintivo. Diaconia della carità che deve estendersi ai vari campi del bisogno e deve avere le note della gratuità, della gioia, della competenza. C'è un settore privilegiato del servizio diaconale che, nel contesto storico in cui viviamo, richiede la vostra presenza di amore: la famiglia. La famiglia vive, oggi, in un travaglio epocale i cui esiti negativi sono sotto gli occhi di tutti. C'è urgente bisogno di chi accompagni spiritualmente i giovani che si preparano al matrimonio, le giovani coppie, le coppie in difficoltà. Non sempre l'attenzione della pastorale per le famiglie è così vigile e premurosa come la gravità della situazione richiederebbe. L'essere voi sposi e padri vi pone in una situazione privilegiata per comprendere, entrare in sintonia, ascoltare, accompagnare le future famiglie e le famiglie in difficoltà. La famiglia è in apnea, rischia di affogare se non c'è chi dà loro una mano amica che la tragga fuori dal pericolo di un mondo che affoga nel vizio, nella superficialità, nell'edonismo e nell'utilitarismo, dimentico di Dio e delle sue leggi. Siate gli apostoli della famiglia; siate le sentinelle che annunciano l'alba di un nuovo giorno solare per l'unità e l'indissolubilità della famiglia, per il suo ruolo educativo-formativo. Auguri, figli carissimi Andrea e Gino, andate avanti nel nome del Signore. Vi sia madre dolcissima la Vergine Maria la mamma di Gesù, serva per amore, donna del servizio incondizionato a Dio e ai fratelli. Sotto la sua protezione procedete sicuri nella via del servizio alla chiesa che dovete amare e servire da figli. Questa chiesa che è in Trapani fa festa con voi e fiduciosa vi accoglie come ministri del Signore, ripieni della grazia dello Spirito, rivestiti della dignità del sacramento dell'ordine nel grado del diaconato. Siate fieri di servire la chiesa, mostrate a tutti il vostro amore alla chiesa vivendo in fedeltà ed obbedienza al Santo Padre, al vostro pastore e sentendo "cum ecclesia" tutta l'ansia e il tormento della pastorale. Ho fiducia in voi e nella vostra docilità e corrispondenza alla grazia di Dio. A Maria Madre dei consacrati solennemente vi consegno:
O Maria, dolcissima madre nostra,
guarda con amore questi tuoi figli
Andrea e Gino che mi accingo
ad ordinare diaconi di questa santa chiesa trapanese.
Accompagnali nel loro ministero,
sii madre che consola, guida, protegge,
modello di servizio e di amore,
sostegno nell'impegnativo compito
al quale il sacramento li deputa.
Amino la chiesa e vivano ancorati
a Cristo Parola ed Eucaristia.
O mamma Maria,
ottieni alla nostra chiesa
la grazia di numerose e sante vocazioni
al sacerdozio e al diaconato.
Sentano tanti giovani
tutta la bellezza e la gioia
di consacrarsi a Dio
nel ministero ordinato.
Non manchino mai nella nostra chiesa
i testimoni dell'amore
al servizio dei poveri,
poveri con i poveri,
araldi del Vangelo,
innamorati di Cristo e dell'uomo.
Amen

Trapani, 25 marzo 2003
 
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