A
conclusione delle prime due fasi del riordino dell’archivio diocesano di
Trapani, stamattina si è tenuto un incontro per fare il punto sullo stato dei
lavori e dare ufficialmente avvio alla terza fase. Insieme al direttore
dell’archivio don Alberto Giardina
e ai sei collaboratori che si occupano del riordino delle unità archivistiche -
tutti con competenze specifiche nel campo della conservazione dei beni
librari e archivistici - erano presenti il vescovo Francesco
Micciché e il presidente della Provincia Regionale Antonio D’Alì. La Provincia
infatti ha contribuito sin dal 2006 al progetto di riordino.
L’archivio
custodisce documentazione cartacea riguardante la storia della diocesi di Trapani
anche precedente alla sua elezione canonica avvenuta il 31 Maggio 1844. Il
documento più antico risale al 1503. Si tratta della dispensa matrimoniale per
le nozze di Gerardo De Ferro e Marchisia De Riccio.
Dal
mese di gennaio scorso è fruibile al pubblico nei giorni di martedì e
venerdì dalle ore 09.00 alle ore 12.00 la serie dispense matrimoniali.
L’accesso all’archivio è regolato da un apposito regolamento e da una previa
richiesta alla Curia Vescovile.
“Provvedere
alla risistemazione e catalogazione dell’archivio storico è un atto pastorale
dovuto. Il senso della Chiesa matura nella misura in cui c’è consapevolezza e
coscienza della propria storia. Il servizio alla memoria ecclesiale è servizio
anche alla società civile, alla costruzione di un’identità carica di pensiero”
– ha detto il vescovo.
“Il
sostegno della Provincia per la ricostituzione dell’archivio è nel segno
dell’interesse per la memoria storica e la cultura delle nostre tradizioni – ha
sottolineato il presidente D’Alì - E’ un processo che le istituzioni devono
agevolare nell’interesse del territorio, sperando che gli studiosi ma anche i
semplici cittadini possano fruire di una documentazione così importante”.
L’archivio
diocesano si avvale della consulenza scientifica della dottoressa Stefania La Via.
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