Il
vescovo di Trapani
Francesco Micciché ha inviato nei giorni scorsi una lettera ai candidati alle
prossime consultazioni elettorali del 13 e 14 Aprile.
Carissimi
amici candidati alle prossime consultazioni elettorali,
mi
permetto – quasi in punta di piedi – di farmi presente a tutti voi in vista
delle ormai imminenti elezioni. Non vuole essere un’ingerenza la mia ma una condivisione e, al
tempo stesso, un appello in considerazione del difficile momento che l’intero “sistema”
della politica sta attraversando.
Non
scrivo per puntare il dito ma per rivolgere un invito a ciascuno di voi, a nome
della Chiesa di Trapani
di cui sono il pastore.
E’
sotto gli occhi di tutti la preoccupante disaffezione verso l’impegno sociale, il ripiegamento nel privato e la diffusione
dell’antipolitica come forma estrema di partecipazione politica. La politica
diventa sempre più autoreferenziale, incapace di misurarsi sui problemi reali
della gente e del territorio, gestita dalle logiche delle lobby e dei gruppi di
potere. C’è una profonda crisi di speranza che nel nostro territorio rischia di
appesantire la cultura del servilismo che purtroppo ancora sembra connotare la
mentalità di larghi strati della nostra gente. E’ necessario oggi più che mai “un
di più” nelle scelte pubbliche: un di più di responsabilità, di senso del bene
comune, di profonda moralità. Un di più che contribuisca ad un cammino di
consapevolezza e di liberazione dagli interessi delle organizzazioni criminali
che non si fanno scrupolo di distruggere l’ambiente, di seminare strumenti di
morte come la droga, di pilotare a loro favore gli appalti pubblici, di gestire
il territorio per fini loschi che, alla fine, finiscono col calpestare la sana
concorrenza e creare solo arretratezza economica e culturale.
Ogni
scelta pubblica ha anche una valenza etica. Per questo, vi supplico, nel nome
di Dio, a guardarvi dentro nella verità di voi stessi, a riscoprire la relazioni
politiche come esercizio di un servizio umile e concreto in cui si educano i
cittadini, soprattutto i più deboli, ad acquisire i propri diritti e non a
chiedere favori. Non ponetevi su un piedistallo di potere e privilegi, non
pensate ai vostri interventi come mere operazioni di comunicazione politica. Le
operazioni di facciata purtroppo a volte rischiano solo di coprire
l’inefficienza o peggio, gli interessi della criminalità organizzata. E’
necessario che elettori ed eletti abbiano chiare e ferme alcune convinzioni
perché la cultura della legalità, il pensiero fondato sui valori veri è la base
e il fondamento di un sociale vivibile, più umana, capace di promuovere
sviluppo compatibile, benessere economico, psichico, spirituale.
Non
sarebbe il caso che la campagna elettorale partisse da quei valori che sono
comuni a laici e credenti e che la ragione umana, scevra da pregiudizi, non
dovrebbe far fatica ad assecondare?
Come
Chiesa quest’anno abbiamo dedicato la nostra riflessione sulla carità nella
polis. Nella nostra città ideale, Civitanostra, abbiamo immaginato un monumento
con otto colonne: i capisaldi di quei valori indisponibili nei quali ogni
autentica politica dovrebbe trovare il suo cuore pulsante. Mi riferisco ai
valori della vita, della famiglia, del lavoro, della giustizia e della pace,
del bene comune, della solidarietà, della sussidiarietà, della legalità.
Vi
auguro e, insieme a tutti i cittadini di questa terra, mi auguro che il vostro
impegno sia una risposta ad una vocazione all’impegno per il bene comune, una
risposta ai bisogni di un territorio che vogliamo pensare sempre più bello, in
cui i giovani possano realizzarsi umanamente e professionalmente, in cui le
famiglie non siano vessate dalla tasse e chi vuole fare impresa non sia
condizionato da una burocrazia bloccante e, purtroppo, alle volte corrotta.
Essere uomini e donne liberi, senza le catene del vassallaggio politico e delle
ideologie faziose: questo vi chiedono i cittadini onesti i quali hanno il
desiderio e l’ansia di vivere in questa terra solare non da servi ma da uomini
liberi senza quell’ingranaggio distruttivo che ha il marchio della mafia, atea
e assassina.
Su
tutti voi – di qualsiasi schieramento politico – imparto di cuore la
benedizione del Signore.
+ Francesco Micciché
Vescovo
di Trapani
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