Il vescovo ai ragazzi della scuola media "Falcone" di Trapani
Santa Messa in suffragio di Giovanni Falcone, della moglie e della scorta con gli studenti e i docenti della scuola “Falcone” di Trapani
23 Maggio 2008
Parrocchia SS. Salvatore
Carissimi fratelli e sorelle nel Signore, è questo un giorno particolare, un giorno in cui vogliamo celebrare la memoria di una persona che ha speso la sua vita fino al martirio per liberare la Sicilia dalla triste piaga della mafia. Lo facciamo da cristiani, celebrando la Santa Messa pregheremo per un magistrato, la moglie e la scorta che sono caduti nel compimento del loro dovere, vittime della mafia, ma pregheremo anche per tutti noi, per quanti soffrono ancora oggi a causa della mafia, per quanti continuano con alto senso di responsabilità a combatterla, per la nostra città perché sia città libera da questo flagello. Lo stato, la scuola, le civiche amministrazioni, la Chiesa, le famiglie sono chiamati a farsi carico di educare alla legalità e, quest’oggi, chiediamo al Signore che ci faccia essere operatori-testimoni di legalità. Falcone è un vero siciliano, una persona che ha creduto nella redimibilità di questa nostra terra di Sicilia connotata dal marchio infame della mafia. La logica del “non c’è niente da fare”, del “tutto cambia perché tutto resti come prima”, la rassegnazione, l’apatia, sono segnali di una società che vive nella paura, nel ricatto, nel servilismo. C’è una logica negativa in tutto questo sentire disfattista ed è la mancanza di rispetto della persona umana, il non riconoscimento della dignità di ogni uomo-donna al di là del proprio reddito, del ruolo sociale che occupa, della sua istruzione, delle sue amicizie. Il valore intrinseco di ogni uomo è dato dal suo essere creatura dotata di anima e di corpo, di intelligenza, di sentimenti, di cuore, soggetto di diritto e di doveri. Per noi che crediamo in Dio Creatore di tutte le cose e in Gesù Cristo Figlio Unigenito del Padre, nostro Signore e Salvatore, l’uomo è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio, redento dal Sangue prezioso di Cristo sulla croce, santificato dallo Spirito Santo che l’arricchisce con i suoi sette santi doni. La libertà è dono di Dio ed è la libertà che fa la differenza tra l’uomo e tutti gli altri esseri. La libertà è la capacità di scegliere, di volere, di indirizzare la nostra vita verso qualcosa o qualcuno e deve fare sempre i conti con la legge naturale e le regole –norme - leggi che una società ordinata e civile si dà. Limito la mia libertà quando mi adeguo e osservo le leggi ? L’organizzazione mafiosa si nutre di un pensiero, di una cultura mafiosa. La scuola, palestra di pensiero e di cultura, è e deve essere una risorsa per il nostro territorio, per la nostra città perché si viva una stagione nuova, iniziando ognuno a fare bene il nostro dovere, a non chiedere il favore al potente di turno, a non farci servo di nessuno. Cari ragazzi: leggete il Vangelo e troverete la risposta ai vostri perché, alle istanze della vostra vita; troverete la luce per percorrere la via della legalità, della giustizia, del bene comune. Alla fine della nostra esistenza saremo giudicati da Dio non in base alle ricchezze che abbiamo accumulato, al potere che abbiamo raggiunto, all’importanza nella scala sociale che abbiamo guadagnato, ma all’amore che abbiamo saputo donare. Solo un di più di amore ci aiuterà a vincere la battaglia contro la mafia. L’amore è il “disinquinante” che nel bagaglio della nostra vita non deve mancare. Falcone è l’esempio bello di questa umanità che intende spendersi per amore: per questo non ha esitato a dare la propria vita, ha rischiato ed è morto sul campo da eroe, da cittadino che ha creduto fino in fondo alla redimibilità della Sicilia e alla capacità dei siciliani di scrollarsi di dosso il peso insopportabile della mafia atea e assassina. Cosa possiamo fare? Cosa potete fare voi ragazzi? Iniziate nel vostro piccolo a non essere prepotenti, a non vittimizzare i compagni più deboli, a non fare i furbi dribblando lo studio, a coltivare in voi il senso del dovere, l’obbedienza alle regole, rifuggendo da ogni atteggiamento che sa di bullismo, oggi purtroppo così diffuso nelle scuole e nella società. I bulli di oggi saranno i mafiosi di domani e i mafiosi non hanno vita felice, li attende il carcere e spesso, nelle faide tra clan rivali, la morte atroce. Siate ragazzi liberi, votati al bene, ragazzi capaci di spendere la vostra vita per qualcosa di bello e di utile per voi, per le vostre famiglie, per la società tutta. Ve lo chiede Gesù, ve lo chiede la vostra coscienza, il vostro sogno di un futuro bello per voi. AMEN
+ Francesco Micciché
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