Venite a mangiare
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mercoledì 31 maggio 2000
Il grande Giubileo del 2000 anno intensamente eucaristico nella Santa Chiesa che è in Trapani. Gesù disse loro: "Venite a mangiare". E nessuno dei discepoli osava domandargli: "Chi sei?", poiché sapevano bene che era il Signore. (Gv 21,12)

A tutti i fedeli della Santa Chiesa che è in Trapani impegnata a testimoniare la speranza con Gesù, Pane di vita, per le vie del mondo.

Carissimi, l'Anno Santo 2000, di cui abbiamo già vissuto i primi cinque mesi, sarà ricordato per il grande sforzo che la Chiesa cattolica sta compiendo per rinnovare la sua vita alla luce della Parola incarnata, evento centrale della storia e dell'uomo, che l'ha fondato e la mantiene in vita.

1. Incarnazione ed Eucaristia
L'Incarnazione della Parola di Dio, avvenuta duemila anni fà, continua oggi a realizzarsi nella Chiesa soprattutto nel mirabile e augustissimo sacramento dell'Eucaristia, da cui la santa Chiesa in cammino verso il Regno riceve energia e vita. Come è possibile perciò pensare ad una festa giubilare insieme a Gesù che non raggiunga il suo culmine attorno all'Eucarestia? Quel pane e quel vino che sull'altare noi offriamo al Signore di tutto, egli, l'Onnipotente, ce lo ritorna non più pane del corpo e vino della mensa, ma segno vivo della sua presenza, cibo dell'anima, forza dello spirito, gioia dei cuori. Giustamente già nella "Incarnationis Mysterium" il Santo Padre Giovanni Paolo II sottolineava con forza che l'anno giubilare sarà un anno intensamente eucaristico. Infatti lo stesso Cristo, che si incarnò venti secoli or sono, si dona oggi alla sua chiesa, pane di vita. Tra i vari eventi giubilari che ritmano quest'Anno Santo che avvia il terzo millennio cristiano siamo ormai prossimi ad un appuntamento importantissimo, che ne sarà il culmine: Il Congresso Eucaristico Internazionale. Tale evento vedrà convergere a Roma, attorno al Santo Padre, il mondo cattolico a partire dal prossimo 16 giugno e troverà nella Statio Orbis Eucaristica di Domenica 25 giugno il suo momento culminante.

2. Il pane della vita Il Verbo di Dio, incarnatosi per opera dello Spirito duemila anni fa nel seno purissimo della Vergine, continua ad incarnarsi oggi nella sua chiesa e soprattutto, per opera del medesimo Spirito, ad essere presente, vivo e vero, con tutta la grazia e la potenza salvifica del suo sacrificio e della sua resurrezione, sotto il segno del pane di vita. Egli stesso, Risorto, ci invita ancor oggi come fece con i suoi pescatori sul lago di Galilea:" Venite a mangiare" e ci offre non già un cibo che perisce ma il suo stesso corpo per la vita del mondo. E la fede della Chiesa riconosce senza esitazione che Gesù Cristo è veramente presente, vivo e operante per la potenza e con la forza dello Spirito Santo, Dio vivificante, sotto il segno del pane. Questa potenza di salvezza viene effusa sul pane e sul vino attraverso la chiesa realtà radunata attorno alla mensa a ricordare: " Fate questo in memoria di me" (Lc 22,19) e ad annunciare: "Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice annunciate la morte del Signore, finché Egli venga" (1Cor 11,26). E' la potenza salvatrice della parola che, pronunciata duemila anni fà, e che attraverso i secoli mantiene la sua efficacia fino all'eternità e che continua a nutrirci: " Prendete e mangiate... questo è il mio Corpo... bevetene tutti... questo è il mio Sangue..."(Mt 26,26-28).

3. Con Gesù pane di vita per le vie del mondo
La potenza di salvezza e di perdono, di grazia e di misericordia, di gioia e di speranza, contenute sotto il segno del pane e del vino è stata e continuerà ad essere la forza del popolo di Dio in cammino attraverso il tempo verso l'eternità. Il rapporto Eucarestia-chiesa è così costitutivo e talmente imprescindibile che non è possibile pensare all'Eucarestia senza la chiesa ma non è allo stesso tempo possibile pensare che la chiesa possa raggiungere il culmine della sua vita e della sua presenza sacramentale nel mondo se non nella significazione eucaristica. La Chiesa fa Eucaristia e con il Pane di vita cammina per le vie del mondo, testimonia speranza, annuncia il futuro.

4. Un anno "intensamente eucaristico" nella Santa Chiesa che è in Trapani

a. La Chiesa di Trapani a Roma per il Congresso Eucaristico

Preparandoci alla celebrazione dell'Anno Santo 2000 ed avendo ben chiara la centralità del Congresso Eucaristico Internazionale nell'economia delle celebrazioni giubilari, fin dall'inizio mi sembrò opportuno dare indicazioni perché la nostra Chiesa si disponesse all'evento e vi potesse partecipare con una larga rappresentanza. A tal uopo a suo tempo disposi che si anticipasse la processione del Corpus Domini nella nostra Diocesi alla domenica 18 giugno. Ho desiderato infatti fin dall'inizio che la Chiesa Santa di Trapani fosse presente a Roma insieme al Papa e alle altre Chiese diocesane, a testimoniare l'unità cattolica attorno a Gesù Eucaristia.
Grazie a Dio numerosi presbiteri e un numero considerevole di figli della nostra Chiesa saranno presenti con me a Roma al Congresso. Sono persuaso che l'atto di fede in Gesù, pane vivo, e nello stesso tempo atto di amore alla sua Chiesa attirerà sulla nostra Diocesi abbondanti benedizioni divine.

b. Il pellegrinaggio Eucaristico Diocesano

Pensando alla preparazione prossima al Congresso qui nella nostra Diocesi, il Comitato diocesano per il Giubileo si espresse fin dall'inizio perché (insieme ad altre iniziative quali l'Adorazione eucaristica prolungata etc...) la settimana immediatamente precedente fosse vissuta nel segno dell'Eucarestia, valorizzando non solamente l'aspetto devozionale ma soprattutto l'intimo legame che c'è fra la chiesa e l'Eucarestia perché si testimoni con fermezza che la chiesa è una realtà eucaristica. Il "pellegrinaggio eucaristico" è sembrato perciò, in quest'Anno Santo, il modo più adatto a dire con chiarezza il mistero eucaristico dell'essere chiesa. Facendoci così pellegrini nel nostro stesso territorio diocesano (come abbiamo fatto visitando le antiche Chiese Madri verso la Cattedrale il 24 gennaio e la corona dei santuari mariani il 25 marzo) visiteremo il tempio vivo dello spirito fatto di pietre vive che sono le varie comunità della nostra chiesa e tutti insieme, Vescovo, presbiterio, comunità locale, rappresentanze di altre comunità della Diocesi, annunceremo con forza il mistero dell'unità della chiesa, che si raduna attorno all'Apostolo nell'unità dello Spirito con il vincolo della pace, a celebrare, vivere, annunciare Eucarestia. La celebrazione Eucaristica sarà perciò il culmine del nostro pellegrinaggio. E, a significare la nostra gioia di quest'anno di grazia, continueremo ad adorare questo mistero, ostia consacrata, pane di vita, camminando con Gesù eucarestia nelle nostre strade, mostrando la nostra natura di pellegrini verso il regno. Questo pellegrinaggio eucaristico sarà diocesano per un doppio motivo: sia perché toccherà le varie realtà territoriali della Diocesi sia perché tutta la Chiesa diocesana, seguendo l'Apostolo, si farà pellegrina con Gesù, pane di vita, per le vie dei nostri paesi, delle nostre città. E' evidente che tutto il Popolo Santo di Dio è chiamato a raccolta per vivere con grande fervore quest'opportunità di grazia, di gioia, di fraternità che ci viene offerta dallo Spirito.

5. Significato del pellegrinaggio Eucaristico
Questo pellegrinaggio, non verso luoghi di pietra, ma verso cuori di carne, ci rafforzerà nel vincolo dell'unità e della pace. Infatti, non si tratterà solamente di un atto di devozione verso il Santissimo Sacramento. Sarebbe inopportuno pensare che il pellegrinaggio si riduca alla partecipazione alla sola processione ma é prima di tutto un atto di fede nella sacramentalità della Chiesa, comunità viva e vivificante, vero tempio, vero corpo di Cristo, dal cui seno fecondato dallo spirito risorto scaturiscono tutti i Sacramenti. E' opportuno perciò che nelle chiese dei centri toccati dal pellegrinaggio, soprattutto nella mattinata, si disponga l'Adorazione eucaristica fino a mezzogiorno e i presbiteri, tralasciando ogni altra occupazione, invitino i fedeli e siano disponibili per la celebrazione del sacramento della Riconciliazione che rinnova la grazia del Battesimo e apre al peccatore le porte dell'assemblea eucaristica, della comunione con Dio e con i fratelli. Proprio nella celebrazione eucaristica che la raduna al banchetto delle nozze e della gioia, la sacramentalità della chiesa trova il suo grado massimo di espressività. L'Eucaristia convoca la chiesa, la raduna, la nutre, la manifesta. Le grandi assemblee eucaristiche, soste e meta del pellegrinaggio, siano perciò preparate con cura; non siano trascurati tutti quei segni propri del linguaggio della liturgia che esprimono chiaramente il mistero della Chiesa che nell'Eucaristia presieduta dal Vescovo trova la sua manifestazione più alta. Si evitino le eccessive ostentazioni, come nello stesso tempo, con la scusa della modestia e dell'umiltà, la sciatteria. Si curi di fare sì che a quelle usanze tradizionali con le quali il nostro popolo tributa atto di onore al Santissimo Sacramento dell'altare, corrisponda un adeguato atteggiamento interiore di adorazione. Sono certo che i nostri fedeli, opportunamente istruiti dai pastori, comprenderanno il significato profondo di questo "specialissimo pellegrinaggio".

6. Frutti del pellegrinaggio eucaristico
Desidero che questo pellegrinaggio eucaristico con Gesù, pane di vita, in quest'Anno Santo 2000, produca soprattutto un frutto: amare la chiesa con lo stesso amore con cui amiamo Cristo Gesù Eucaristia... E' la Chiesa infatti il grande segno vivo della presenza di Cristo, che ci dà i sacramenti della santificazione cristiana. Per lei rinasciamo alla grazia, da lei riceviamo la forza dello Spirito, per lei ci nutriamo del Pane di vita, da lei riceviamo il conforto per l'ultimo viaggio verso l'eternità e nella sua fede risorgeremo con Cristo a vita nuova. Credo che sia ancora lecito sperare in un secondo frutto, intimamente unito al primo: una particolare effusione dello Spirito, sostenuta dalla supplica orante della nostra Chiesa in questo pellegrinaggio, nei cuori di coloro che con generosità,risponderanno alla chiamata ad uno speciale rapporto di amore con l'Eucaristia e con la Chiesa incamminandosi nella via del ministero ordinato.

7. Conclusione
Con Gesù, pane di vita, per le vie del mondo, annunciamo il vangelo che salva, portiamo un messaggio di speranza, apriamo i cuori alla gioia. Già vedo il grande miracolo che Gesù Eucarestia farà in quest'Anno Santo nel cuore dei fedeli della nostra Santa Chiesa trapanese: Non più solamente professeremo la fede: "Credo la chiesa...", ma annunceremo con gioia nella carità: "...e anche la amo" .
Davanti all'Eucaristia sia questo il nostro impegno:

Amo la chiesa e per lei voglio vivere,
con tutto il cuore voglio impegnarmi
e nella gioia voglio donarmi,
presenza eucaristica,
che nel silenzio costruisce,
nel nascondimento annuncia
nell'umiltà ama.
Nella Chiesa con Te, Gesù,
pane di vita, per le vie del mondo.


Trapani, 31 maggio 2000
Festa della Visitazione