Festa madonna di Trapani
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giovedì 16 agosto 2001
Omelia Cattedrale "Beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore"(Lc.1,45). All'origine dell'avventura straordinaria nella quale fu coinvolta Maria di Nazaret c'è la fede forte, incrollabile, grande, solare di questa donna israelita, di questa figlia di Abramo, nostro padre nella fede, che vive lasciandosi docilmente condurre dalla parola del Signore, suo quotidiano cibo spirituale che muove la mente e arricchisce il suo cuore. La fede di Maria è la sua forza e il suo vanto, è la sua ragion d'essere e la sua gioia. Ecco perché la cugina Elisabetta, piena di Spirito Santo, la proclama beata. Questa felicità, che appaga l'animo credente di Maria, è chiaramente visibile, è notata e sottolineata da Elisabetta ed è riconosciuta e nel canto del Magnificat fatta propria dalla stessa Vergine Maria che afferma: "d'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata".(Lc.1,48). La fede rende beata la creatura, dà un senso al vivere, proietta nell'unica dimensione in cui l'uomo trova quiete, pace, appagamento pieno: "Ci hai fatto per te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te"(Dalle Confessioni di S. Agostino). Quando la fede è consapevole e cosciente e ritma le scelte di vita, rende arditi e coraggiosi, capaci cioè di superare ogni ostacolo che si frappone nel cammino della vita. Spinta dalla fede Maria "si mise in viaggio e raggiunse in fretta una città di Giuda"(Lc.1,39). La fede è la molla che le fa prendere la decisione di affrontare il viaggio, di mettersi al servizio della cugina Elisabetta "rimase con lei circa tre mesi"(Lc.1,56). La fede apre gli occhi al futuro, colora di ottimismo la vita, produce dinamismo e operosità, fa uscire dall'io dei propri interessi e proietta nel tu dei bisogni altrui ai quali dover dare risposta, spinge al coinvolgimento, a scendere nell'agone, a sporcarsi le mani. La fede dà alla vita quella marcia in più che la rende significativa e preziosa. L'uomo di fede tutto vede, considera e discerne alla luce di Dio; tutto pensa, valuta, decide sulla base non dei propri ragionamenti e interessi ma seguendo la logica di Dio e assecondando la sua Parola. In questa quindicina di agosto il popolo credente di questa nostra Santa chiesa trapanese si reca pellegrino ai piedi della Vergine Maria nel santuario a Lei dedicato. E' un ininterrotto pellegrinaggio di amore: per soddisfare un bisogno del cuore i figli sono spinti ad andare dalla madre, per contemplare il suo volto dolcissimo si stringono attorno a lei, per comunicare i pensieri e i desideri dell'anima e per chiedere grazie e implorare aiuto e benedizione accorrono fiduciosi ai suoi piedi. È questa l'occasione propizia per immergerci in un bagno salutare di fede, per arricchirci del dono della fede dei semplici, dei piccoli, dei veri devoti, di coloro cioè che intendono imitare Maria, sorella e madre nella fede. Il tocco dello Spirito nell'esistenza di Maria apre il suo cuore al Verbo che in Lei si fa carne, sconvolge la sua esistenza ponendola al servizio esclusivo del Figlio e della sua missione salvifica. Per il battesimo anche nella nostra vita lo Spirito ha fatto irruzione, sta a noi prenderne coscienza e trarne le conseguenze. Le nostre comunità parrocchiali a questo dovrebbero tendere: a far maturare un'autentica vita di fede nei battezzati. Ci prepariamo a celebrare ad Erice l'annuale convegno ecclesiale e quest'anno ci siamo dati come tema la parrocchia realtà da ripensare e riprogettare perché continui ad essere strumento di promozione umana e cristiana, casa e scuola di formazione per tutti coloro che si riconoscono discepoli del Signore Gesù. La parrocchia trova nella casa di Nazaret la sua icona in cui rispecchiarsi e da cui prendere esempio. La parrocchia è casa, è spazio vitale in cui il fedele si ritrova a suo agio, è la casa in cui coltiva i propri sentimenti, ritrova le ragioni del suo vivere, affina i desideri del suo cuore, si forma per la vita. La parrocchia è la casa in cui matura la vita di fede attraverso l'esperienza dell'ascolto della Parola, del dialogo e della preghiera, è il caldo rifugio in cui riposa lo spirito stanco, confuso, bisognoso di luce e di conforto. Fare della parrocchia la casa dei credenti è dare spazio a una fede viva, comunitaria, operosa, testimoniale, incisiva, grintosa, moderna. La vita di fede ha bisogno di spazi vitali in cui crescere, alimentarsi, svilupparsi fino alla piena maturità che si esprime nella missionarietà, nell'esercizio della ministerialità. Bisogna puntare ad avere parrocchie vive, case calde e ospitali come la casa di Nazaret dove è possibile fare esperienza di fede, esperienza di Dio. Poniamo il convegno sotto lo sguardo e la protezione di Maria alla Quale chiediamo la grazia di una luce amica per saper discernere e orientare le scelte di questa nostra chiesa e per rinnovare e rendere attuale la parrocchia all'inizio del 3° millennio. Nella preghiera colletta abbiamo così pregato: "O Dio, creatore di opere nuove, tu che hai costituito la beata vergine Maria immagine della tua chiesa, concedi a noi che oggi devotamente la veneriamo di realizzare le meraviglie in Lei prefigurate". Maria è immagine della chiesa, in Lei la chiesa trova il suo esempio, in Lei si identifica. Imitare Maria la Madre dolcissima è il proposito che intendiamo fare celebrando da figli suoi devoti l'annuale solennità. Vogliamo imitare la sua fede salda e cosciente, il suo radicamento in Cristo, la sua adesione incrollabile alla Parola di Dio, il suo sentire in sintonia con il volere di Dio, la sua gioiosa disponibilità a servire la causa del Signore. O Maria, donna della fede, tu che hai accettato senza riserve la Parola del Signore e hai pronunziato con gioia il tuo eccomi filiale, tu che hai amato Dio più di te stessa svuotandoti del tuo volere e accogliendo il volere di Dio aiutaci a crescere nella fede, a vivere un'autentica vita di fede, dacci occhi penetranti per vedere le tue meraviglie, orecchie attenti per ascoltare la tua voce, cuore docile per accogliere i tuoi richiami di amore. Fa, o Maria, che le nostre parrocchie Diventino per tutti i battezzati casa e scuola di formazione umana e cristiana. Donaci, o Maria, Gesù come l'hai donato a tua cugina Elisabetta, visita anche noi che siamo bisognosi di aiuto, trovi la nostra vita luce, conforto, speranza in te, Madre pietosa e santa. O dolcissima mamma Maria, o bella Madonna di Trapani presento a Te la supplica del popolo fedele, di questa chiesa che è in Trapani, è la chiesa del tuo figlio Gesù che mi è stata affidata come pastore. Sento il peso di una responsabilità immensa, mi sento impari di fronte a tanti problemi, ho bisogno del tuo aiuto e del tuo conforto, o Madre. Aiuta, proteggi, guida verso l'ideale della santità me per primo,i presbiteri, i diaconi, i religiosi, le religiose, il popolo che a Te si stringe con affetto filiale. Ottienici da Dio, o Vergine Madre, una grande passione per il Signore, un ardente desiderio di Dio, un forte anelito di santità. La fede risplenda in noi e ci faccia essere luminosi di santità Te lo chiediamo con fede, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Trapani, 16 agosto 2001