Presentazione di Gesų al tempio
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venerdė 02 febbraio 2001
Giornata per la Vita Consacrata 1. “Vieni, Signore, nel tuo tempio santo”(Sl.23). Questa struggente invocazione del pio Israelita nasce dal desiderio di incontrare Dio, di accostarsi all’Invisibile per ricevere protezione, per implorare aiuto, per ottenere grazia di perdono. Il tempio è lo spazio sacro consacrato a Dio, il luogo in cui Dio si manifesta e dialoga con l’uomo, il centro e il cuore di tutta l’esperienza religiosa del popolo eletto. Verso il tempio di Gerusalemme si rivolgeva il credente israelita per innalzare la sua preghiera a Dio tre volte Santo; ogni anno i suoi passi di pellegrino si dirigevano verso il tempio; nel tempio veniva conservata l’arca dell’alleanza che conteneva le tavole della legge data da Dio a Mosè sul monte Sinai; nel sancta sanctorum del tempio a turno i sacerdoti offrivano l’incenso, segno del riconoscimento della divinità e della sovranità di Dio; nel tempio si offrivano i sacrifici di animali; nel tempio si leggeva e commentava la Sacra Scrittura. Al tempio, luogo dell’epifania di Dio, viene portato Gesù da Maria e da Giuseppe per essere offerto a Dio come tutti i figli maschi primogeniti.

2. L’attesa del Messia è un’attesa fervida; nel cuore dei giusti la preghiera supplice perché Dio mandi il Salvatore si leva continua e incessante e il vecchio Simeone, sacerdote del tempio, ispirato da Dio accoglie Gesù tra le braccia e riconosce in Lui l’atteso dei secoli, il Salvatore dell’umanità. La presenza di Dio nel tempio si è resa visibile, Dio ha un volto, ha il volto di quel bambino che Simeone riceve tra le sue braccia. L’attesa non è stata vana, le promesse si adempiono, Dio scende tra il suo popolo, il tempio lo accoglie, Simeone contento scioglie l’inno di ringraziamento a Dio per avergli concesso di vivere quel giorno fortunato e pago di aver visto la salvezza di Israele chiede di morire in pace. “Nuc dimittis servum tuum Domine”(Lc.2,29).

3. Il vecchio Simeone vede Gesù, luce per illuminare le genti e gloria del suo popolo e profetizza che una spada trafiggerà l’anima della Vergine. Gesù è la luce che dirada le tenebre del peccato e della morte, Gesù è luce di verità. Egli è la Verità, la Parola che salva. Il nostro tempo si caratterizza per un pluralismo culturale e una gran massa di informazione che bombardano le nostre menti e inquinano i nostri cuori. Va di moda un’informazione sguainata, distorta, pilotata da lobby politico – economico – commerciali: si pensi a tutti gli spots pubblicitari. Abbiamo bisogno di silenzio per percepire la voce di Dio, abbiamo bisogno di raccoglimento per fare chiarezza dentro di noi, abbiamo bisogno della pace del cuore per accogliere l’invito a vivere alla sequela di Cristo. Carissimi fratelli e sorelle, la vostra partecipazione a questa celebrazione della festa della purificazione della beata Vergine Maria è una felice occasione, una grazia che il Signore vi dà per stare con Lui in più profonda intimità, per contemplare il volto radioso del Cristo.

4. Noi vogliamo vedere, contemplare Gesù, il Risorto, vogliamo sperimentare la gioia di vedere il suo volto. Giovanni Paolo II nella “Novo millennio ineunte” rivolge a tutti i credenti in Cristo un pressante invito: “contemplate il volto di Cristo”. Entrate nel circuito del suo amore con più vivida consapevolezza, sforzatevi di conoscere Gesù accostandovi con intelligenza alla Sacra Scrittura. Meditate la Parola, fatevi discepoli della Parola, incarnate la Parola, testimoniate la Parola. Ecco il crescendo di impegno che vi viene richiesto, figli e figlie prediletti del Signore, anime consacrate a Dio con il triplice voto di povertà, castità e obbedienza. Il molto fare senza il contemplare genera il nulla, impoverisce lo spirito, rende sterile quanto si compie. Il fare deve essere sostenuto e alimentato dal contemplare, dal vedere, dal conoscere Gesù, il Gesù dei Vangeli, il Gesù della fede della chiesa che nel magistero ordinario e straordinario Lo annunzia e testimonia. Contemplare è conoscere, contemplare è amare, contemplare è raggiungere quello stato di sazietà spiritualità che fa esclamare ai santi: “Solo Dio basta”. Vivere di Gesù è dare concretezza alla nostra fede, è pensare, volere, giudicare come Gesù, è guardare la storia dal suo punto di vista, è scommetterci con Lui e come Lui per la salvezza integrale dell’uomo. Un religioso, una religiosa digiuni della Parola di Dio sono un controsenso, un assurdo. Gesù è lo sposo fedele, Gesù è l’amico sincero, Gesù il maestro buono, Gesù è il pastore e la guida, Gesù è il tutto della vostra esistenza. Parlare di Gesù e con Gesù dev’essere familiare come il parlare di una persona cara e con una persona cara. Chi è Gesù per voi? Lo conoscete a sufficienza? Vi lasciate penetrare dalla sua Parola? Vi lasciate raggiungere dalla sua luce? Il religioso vero, la religiosa autentica gusta la Parola, si fa ogni giorno discepola della Parola, ama leggere, meditare, approfondire, gustare la Parola. Meno televisione e più meditazione, meno chiacchiera e più studio della Parola, più lectio divina. Praticate ogni giorno l’orazione mentale, la meditazione? Quanto tempo vi dedicate? La Parola di Dio irrobustisce la fede, rende arditi nella testimonianza, forma i santi.

5. Sull’ideale della santità si gioca la nostra vita. Una santità assaporata nello stare nella casa del Signore, nell’adorare l’augusta presenza di Gesù nella divina Eucaristia, nel sostare a lungo, in adorazione dinanzi ai tabernacoli. L’Eucaristia deve essere al centro della vostra vita. Dovete essere anime profondamente Eucaristiche, che si consumano come lampade davanti ai tabernacoli, cuori infiammati dalla sacramentale presenza di Gesù nell’ostia consacrata. Vivete di Gesù Eucaristica, irradierete gioia, ottimismo, speranza. Mangiate Gesù Eucaristia e la vita divina si irradierà da voi a quanti incontrate sulla vostra strada. Come il vecchio Simeone sia dolce per voi sostare in attesa nel tempio santo di Dio; coltivate la speranza che non delude; siate sempre pronte a rendere ragione a tutti della speranza che è in voi. Accogliete Cristo Gesù nella vostra vita, accoglieteLo senza sconti e non ve ne pentirete, affidatevi a Lui con tutto voi stessi e troverete il tutto; nulla vi mancherà.

6. Non conformatevi alla logica di questo mondo, andate controcorrente, seguite il Maestro nell’ardua via del Calvario, salite con Cristo sulla croce, bevete fino in fondo il calice della passione, non rifiutate il sacrificio, accettate di vivere l’offerta della vostra vita a Dio e alla chiesa, sforzatevi di non appartenervi, aggrappatevi a Cristo come l’edera al tronco, siate fiere di essere le spose e gli amici più cari di Gesù, non abbiate paura di niente e di nessuno, sfidate il mondo con la vostra fede granitica, sforzatevi di volare alto, non impelagatevi in affari terra terra, ambite le mete più sublimi. Siate esperte in umanità e splenda sul vostro volto la gioia del Cristo contemplato, parlino le vostre persone di Gesù, siate epifania, manifestazione di Gesù al mondo, Parola viva di Cristo per l’uomo di oggi. Vi raccomando il sacramento della riconciliazione e la direzione spirituale, non presumete di andare da soli, lasciatevi condurre con docilità da pastori secondo il cuore di Cristo, lasciatevi interpellare dalla storia fidandovi della provvidenza, rispondendo con gioia alla chiamata specifica nel vostro istituto – congregazione religiosa. O Gesù, luce delle genti, ti presento queste anime a te consacrate, i preti e le suore di questa santa chiesa di trapani, incendia il loro cuore di amore per te e per la chiesa, rendili disponibili al servizio, generosi, iconi della contemplazione del tuo volto, esempio luminoso di santità nella semplicità della vita vissuta sull’esempio tuo, servo obbediente, casto e povero. Maria, madre e modello della vita consacrata sii tu la guida sicura verso la meta della santità.

Trapani 2 febbraio 2001