Messa in Coena Domini
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giovedì 24 marzo 2005
Cattedrale
 
“Avendo amato i suoi che erano nel mondo li amò sino alla fine” (Gv 13,1)
L’amore di Cristo è un amore totale, infinito che raggiunge ogni uomo e tutti gli uomini della terra.
La missione del Cristo, il Verbo eterno del Padre fattosi uomo nel seno purissimo della Vergine Maria, è una missione di amore che si traduce in un servizio pieno e senza riserve alla causa dell’uomo.
“Son venuto perché gli uomini abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10).
Stasera l’amore infinito di Dio per gli uomini assume i tratti del servizio più umile, la lavanda dei piedi, un segno forte che lascia sconvolti gli apostoli e che vede Pietro ribellarsi: “Non sia mai che tu lavi i piedi a me”, ma Gesù lo rimbrotta, lo rassicura, l’evangelizza: “Se non ti lavo i piedi non puoi avere parte con me” (Gv 13,8). Pietro si arrende, comprende fino a un certo punto, una cosa gli appare certa, non vuol perdere l’amicizia di Gesù, vuole stare dalla sua parte.
“Se io maestro e signore vi ho lavato i piedi anche voi dovete lavarvi i piedi l’un l’altro” (Gv 13,14).
L’amore ci rende disponibili alle necessità dei fratelli, ci toglie dalla logica imperante del mi faccio gli affari miei, non è compito mio.
Il disinteresse, il passare oltre chiudendo gli occhi e il cuore ai bisogni del prossimo è la negazione dell’amore.
Azzeriamo l’amore in noi
quando ci chiudiamo alla vita.
quando non promuoviamo la vita dalla nascita fino alla morte,
quando sciupiamo la vita in cose inutili e dannose,
quando non amiamo la vita nei suoi momenti belli e bui,
quando non abbiamo rispetto per l’uomo al di là della sua salute fisica o mentale,
del suo credo, della sua razza,
quando non ci impegniamo perché si affermi la civiltà dell’amore,
quando non ci responsabilizziamo per il bene dei nostri fratelli,
quando non viviamo la passione per l’uomo da redimere, da sollevare dalle sue miserie fisiche e spirituali,
quando perdiamo la speranza sulla possibilità di redenzione che v’è in ogni uomo,
quando non intendiamo rischiare, comprometterci, pagare di persona per fare il mondo migliore.
L’Eucaristia è mistero di amore.
Dio si fa pane e vino per noi, cibo e bevanda di vita.
L’amore con cui Dio ci ama non è qualcosa che Egli ci dà, ma è Dio che dà se stesso.
“Non c’è amore più grande di chi dà la vita per i propri amici” (Gv 15,13).
Questo darsi fino alla follia di Cristo è la misura del nostro donarci agli altri.
L’amore di Dio esplode in tutta la sua divina ricchezza in questo mirabile sacramento.
È lì nel silenzio dell’ostia consacrata che Egli parla al nostro cuore freddo e insensibile e lo riscalda con le vampe di amore di quel cuore divino trafitto dalla spada, cuore di un Dio che non si stanca di amare, di perdonare, di usare misericordia.
In quest’anno tutto eucaristico le nostre comunità parrocchiali, obbedendo al richiamo del papa, si sono sforzate di essere comunità contemplative del volto eucaristico di Cristo.
Dai tabernacoli delle nostre Chiese, dai nostri altari un’onda di amore si è riversata sulla nostra Chiesa, una Chiesa che si riscopre serva per amore, carica della passione per Cristo e per gli uomini, una Chiesa missionaria, non ripiegata su se stessa, estroversa, sulla strada, che riscopre la prossimità come via pastorale da privilegiare tra tutte.
Stare accanto all’uomo, stare dalla parte dell’uomo è un impegno che qualifica la nostra Chiesa, è una strategia pastorale vincente che ci fa ripercorrere il cammino, la strategia di Dio, l’incarnazione, nell’opera di salvezza.
Durante la mia Visita Pastorale da poco conclusa ho toccato con mano come le comunità che vivono più intensamente il mistero eucaristico sono le comunità più piene di fervore nel portare avanti le iniziative pastorali, con più operatori pastorali all’opera, convinti e responsabili, con un anelito di carità forte e significativo, con un amore più per i poveri, con una marcia in più nella testimonianza della comunione e nell’anelito di santità.
Ringrazio il buon Dio perché l’insegnamento-testimonianza di Gesù nel cenacolo è proposito di vita nella nostra Santa Chiesa che è in Trapani.
Quanta voglia di servizio, quanta generosità nello spendersi per il Regno da parte dei presbiteri, dei diaconi, dei numerosi e qualificati operatori pastorali non ho constatato nelle comunità parrocchiali!
O divina Eucaristia,
vulcano d’amore mai spento,
noi vogliamo immergerci
nel magma incandescente del tuo amore,
perderci in te, vivida Luce,
Verità solare, Vita senza fine,
unica Via di salvezza.
Purificaci, plasmaci con il tuo amore,
facci servi per amore,
capaci di spenderci per la Chiesa
con generosità e impegno costante.
O Gesù Eucaristico,
alla tua scuola vogliamo restare
per imparare a vivere una vita bella,
una vita che esprima amore,
servizio, dedizione, altruismo,
solidarietà.
Insegnaci a respirare amore,
a vivere solo di amore,
a diffondere amore.
Come servi al servizio del loro padrone
vogliamo spendere il nostro tempo,
le nostre energie, i nostri talenti,
tutto noi stessi perché si affermi
il tuo Regno di amore e di pace
nel mondo intero.
AMEN