Omelia Santuario Madonna Di Trapani
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giovedì 16 agosto 2001
In questo Santuario, casa di Maria, accorrono oggi i figli suoi in devoto pellegrinaggio desiderosi di incontrare la Madre, di incrociare i suoi occhi pieni di tenerezza e di compassione. Siamo qui per onorare Maria, per essere chiesa di Cristo con Maria, per dare alla nostra vita cristiana quello smalto, quello splendore di luce che sull'esempio e con l'aiuto di Maria ci renderà significativi nella fede in questo inizio di secolo e di millennio. Siamo qui per cantare le lodi a Maria e con Maria cantare le lodi al Signore. Siamo qui per gioire della parola di speranza che Jahvè all'inizio dei tempi pronunziò nel giardino dell'Eden: "Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno"(Gen.3,15). Maria, vittoriosa sul peccato e sulla morte, è la donna della Genesi, la Madre del Salvatore Gesù Cristo alla Quale l'artista in questa statua della Madonna di Trapani ha dato sembianze dolcissime. Ammirare ed imitare ecco il binomio che riassume il senso di questa festa che vede noi figli di Dio insieme alla Madre, spinti dal desiderio di stare con Maria per essere da Lei educati alla fede, a vivere cioè l'abbraccio di comunione vitale con Dio. Maria ci introduce con tatto materno alla sequela di Cristo, Lei discepola prediletta di Gesù, Lei immagine perfetta del credente, Lei serva del Signore e docile strumento nelle mani dell'Onnipotente perché si compiano le sue meraviglie. Mirabile è Dio nei suoi santi. In maniera eminente risplende la santità di Dio in Maria l'umile donna di Nazaret, la donna della Genesi, prefigurata nelle donne che hanno segnato la storia del popolo eletto: Giuditta, Ester; è la Madre vergine del profeta Isaia, la donna vestita di sole dell'Apocalisse. Pensata da Dio da sempre per una missione unica, nella pienezza dei tempi, nasce Maria da Gioacchino ed Anna e la sua nascita procura gioia all'umanità, è Lei l'aurora che annunzia il nuovo giorno nel quale splenderà il Sole di giustizia Cristo Gesù. L'esperienza di Maria è straordinaria nell'ordinarietà di una vita segnata dal ritmo di una quotidiano che scandisce la vita di un povero villaggio della Palestina chiamato Nazaret. Nel solco di una fede antica Maria respira Dio, prega, vive il suo rapporto di amore con Jahvè e l'attesa fervida del Salvatore. In questo cuore umile e semplice Dio viene a porre la sua dimora, cuore di donna capace di accogliere, di nutrire, di servire, di soffrire, di amare, di donare. Maria è la prediletta dell'Altissimo che a Lei riserva ogni grazia, "piena di grazia". Questa pienezza di grazia, questa intima e vitale comunione di Dio Creatore con Maria creatura è il tesoro significativo che ci fa oggi con fede guardare a Maria come alla stella polare della nostra vita credente. Senza il mistero di amore unico che l'avvolge non si spiega l'avventura umana di Maria: piena di grazia per donare l'autore della grazia, Cristo Gesù benedetto nei secoli. Il suo essere donna viene consacrato dal mistero di una maternità straordinaria: "avrai un figlio senza conoscere uomo". Donna pienamente votata a Dio non si ribella ma accetta e accoglie il Verbo della vita nel suo grembo, dà carne umana al Figlio unigenito del Padre, in Lei e per Lei l'Eterno si fa temporale, il creatore creatura, l'impassibile si sottopone al dolore, agli umani sentimenti di paura, di disgusto, di angoscia, di tenerezza. Maria è il simbolo della donna madre, di questo mistero di vita che affascina e di cui è debitore ogni giorno il mondo. La follia di onnipotenza che agita e sconvolge le menti di scienziati senza scrupoli e senza regole progetta un futuro squallido di figli del laboratorio scientifico, dove gli uteri vengono sostituiti dalle provette asettiche, dove gli embrioni umani possono svilupparsi nel freddo glaciale dei sentimenti, delle emozioni che solo una donna che si scopre madre riesce a vivere e a trasmettere al frutto del suo concepimento. Quali mostruosità non si affacciano all'orizzonte di questo terzo millennio quando apprendisti stregoni della scienza annunziano con sufficienza la volontà di clonare l'uomo! Sia risparmiata all'umanità questa ulteriore follia, la tua materna intercessione fermi le mani sacrileghe di questi pseudo scienziati senza regole etiche. La vita è dono di Dio ed è affidato principalmente alla donna che è chiamata a ripensarsi e a riprogettarsi in questo suo ruolo privilegiato di strumento responsabile e partecipe di Dio Creatore. La donna è per la vita, il suo grembo è culla di vita, il suo essere è orientato a favorire, a generare e promuovere, la vita. Il no alla vita, il suo rifiuto è innaturale, è un tradimento alla vocazione della donna chiamata da Dio a questo altissimo e nobilissimo compito. La società del benessere, dell'idolatria del sesso e del piacere impone alcune regole aberranti alle quali anche la donna si sottopone divenendone la prima vittima. Lì dove non sboccia la vita perché negata ivi invecchia il cuore, si spegne la gioia, scompare dall'orizzonte la speranza. I luoghi di divertimento di questa torrida estate, le spiagge ostentano corpi di donne sempre meno votate alla maternità e sempre più oggetto di piacere. Ha ancora senso parlare di modestia, di pudore, di castità, di purezza, di verginità? Maria donna e madre vergine, con cuore indiviso ha amato Dio sopra ogni cosa disposta a fare sempre la volontà di Dio senza recriminazione. Icona di questa donna e madre vergine, completamente e totalmente consegnata alla volontà di Dio, è la scena del Calvario descritta dell'apostolo – evangelista Giovanni: "Stava Maria sua madre sotto la croce" (Gv.19,25). Maria è richiamo alla vita, alla sacralità del corpo, all'affidamento del nostro essere alla volontà del Padre. Con tristezza per ben due volte in quest'estate, al centro storico siamo stati interpellati da due fatti tragici: il suicidio di due nostri fratelli. Cos'è che è scattato dentro di loro in negativo facendo prendere loro una decisione tanto drastica quanto drammatica di porre fine alla propria vita? Quanto di ciò non è responsabile la società civile, il modo di vivere egoista che non ci fa vedere l'altro come fratello, come parte di noi stessi? Leggiamo nei giornali alcuni fatti di cronaca che ci dicono di anziani soli che finiscono i loro giorni dimenticati da tutti e che solo il cattivo odore dei loro corpi in dissoluzione riesce a richiamare l'attenzione e l'intervento dei vicini. La vita umana vale veramente poco in questa società dove tutto è mercificato, dove l'uomo vale per quel che produce, dove c'è spazio solo per chi è forte, pieno di salute, giovane e dove il malato, il povero, l'anziano sono un peso, un fardello di cui liberarsi. Il problema ha origini lontane: è il disprezzo per la vita umana nascente, l'aborto, questo assurdo delitto che fa del grembo materno una tomba piuttosto che una culla; è la logica "dell'homo homini lupus" delle organizzazioni criminali, è la strategia del profitto ad ogni costo che considera l'uomo un mezzo, uno strumento, un numero da sfruttare. Per grazia di Dio non mancano i volontari per la vita, coloro che la vita accolgono e promuovono, per la vita si impegnano fino allo stremo delle loro forze. Volontari per la vita sono tutti quei genitori padri e madri che alla vita si aprono con gioia e mettono il servizio ai figli al primo posto dopo Dio. Volontari per la vita sono quei medici che si rifiutano di praticare l'aborto e che vivono come missione la loro professione. Volontari per la vita sono quanti promuovono la cultura della vita attraverso l'opera dei consultori familiari di ispirazione cristiana, attraverso il progetto gemma, attraverso il servizio di carità dei centri di ascolto caritas, del volontariato vincenziano, dell'armadio dei poveri, della promozione del commercio equo e solidale, degli interventi di promozione umana, cristiana, sociale dei poveri, attraverso la creazione di cooperative di servizio, attraverso la promozione della cultura del lavoro. Come sarebbe bello che ogni comunità potesse esprimere questo interesse per la vita in una o più forme di volontariato per la vita! Altro valore da riscoprire e da vivere è la sacralità del corpo. E' triste constatare come tutto nell'uomo è banalizzato e desacralizzato da un esercizio sfrenato del sesso, della mercificazione del corpo, della perdita del senso del pudore. La verginità, la purezza, la castità sono valori importanti che vanno proposti e assecondati da una evangelizzazione puntuale e completa che non si adagia alle mode del mondo, ma va controcorrente.

O cara Madonna di Trapani nostra dolcissima e tenerissima Madre ottienici da Gesù la grazia di accogliere la vita, di promuovere la cultura della vita nelle nostre famiglie. Donaci la grazia di poter gioire solo del bene, di desiderarlo e di volerlo con tutte le nostre forze. Fa, o Maria, che possiamo sul tuo esempio amare ciò che è puro, casto, nobile, santo, che uno stuolo di vergini e casti per il regno serva la causa del vangelo e dia ossigeno ad un mondo asfittico, infestato dai miasmi dell'erotismo più sfrenato. O Maria, tutta pura e santa, risplenda la nostra chiesa per la purezza della fede e dei costumi e sia chiesa santa questa chiesa di Trapani tutta e solo orientata alla contemplazione del volto radioso del Figlio tuo Gesù Cristo. Amen.

Trapani, 16 agosto 2001