Ai Signori Direttori didattici e Presidi,
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marted́ 07 dicembre 1999
Carissimi, il Vescovo, ormai, è di casa nelle scuole. Dovunque viene invitato, il Vescovo corre e, debbo dire con sincerità, viene accolto come parte della grande famiglia della Scuola. In effetti anche il Vescovo, a suo modo, è Maestro. È proprio del ministero episcopale infatti il magistero, l'insegnamento al popolo cristiano. Mi sono permesso, appellandomi a questo rapporto di stima e simpatia reciproca, di rivolgermi agli insegnanti di Religione Cattolica per fare giungere a voi, Presidi, Docenti e organismi collegiali della Scuola, l'invito a fare vostra una nobilissima causa, per la quale, credo, valga la pena di impegnarsi. Si tratta di un problema che interpella ciascuno di noi, conosciuto come questione del debito estero dei paesi più poveri. La voce del Santo Padre continua a levarsi forte in difesa dei diritti di coloro che non vengono ascoltati a motivo della loro indigenza. Grato al mondo della Scuola, che ha risposto con generosità all'invito dei Vescovi italiani a programmare tra le attività dell'Anno 2000 l'approfondimento del significato del Giubileo (tra l'altro, oltre 300 elaborati sono stati presentati nella nostra Diocesi), torno a chiedere il vostro impegno per questa nobile causa. Impegnarci per la giustizia tra i popoli (si tratta infatti di un atto di giustizia, non di generosità), non solo cancellerà la vergogna di lasciare morire 21 milioni di bambini (tale è il numero di vite umane che nell'Anno 2000 senza il nostro aiuto periranno) nell'indifferenza ma farà anche farà brillare l'Anno Giubilare. Carissimi Direttori, Presidi, Insegnanti e Organismi di partecipazione della Scuola "Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio" (Mt 5,9). La scuola educa ai valori. La condivisione, la giustizia, la solidarietà non appartengono ad un credo ma al cuore dell'uomo. Confido nella vostra sensibilità. BUON NATALE! Trapani, 17 dicembre 1999

+ Francesco Miccichè
Vescovo