| Ai carissimi figli della Chiesa trapanese impegnati nel mondo del lavoro |
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| mercoledì 08 dicembre 1999 | |
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Carissimi lavoratori, mentre Natale si avvicina, e con esso il clima di gioia e di festa, penso anche ai tanti problemi nella nostra società. Tante famiglie vivono in condizione di bisogno, tante famiglie non riescono a soddisfare le loro legittime necessità, manca il lavoro. Il lavoro, lo sappiamo, è lo strumento necessario per la realizzazione dell'uomo, dei suoi bisogni fondamentali. Ogni uomo e ogni donna hanno diritto al lavoro. Privare l'essere umano di questo suo diritto equivale a mortificare la dignità della persona. Non ci può essere vera gioia senza un lavoro sicuro. Non ci può essere giustizia sociale se una fascia troppo grande del nostro popolo è priva di ciò di cui ha diritto. Tuttavia questi problemi che potrebbero rendere la nostra festa (il Natale 1999 che è anche l'inizio dell'Anno Giubilare 2000) meno bella, dovranno essere motivo per ritrovare nuovo slancio, per stimolarci ad un impegno nuovo, ad una gara di solidarietà sociale al fine di trovare nuove vie per costruire una mentalità nuova, capace di creare lavoro e occupazione. Il messaggio che il Giubileo del 2000 ci porta un messaggio di speranza e di ottimismo, nonostante i gravi problemi che la nostra società vive. La grande festa che ci apprestiamo a vivere per i 2000 anni della nascita di Gesù ha come centro la consapevolezza che Egli, Figlio del Padre e Dio con il Padre, si è fatto uomo per condividere con noi la nostra condizione, si è fatto compagno della nostra vita, vive con noi i nostri problemi. Coraggio! Non siamo soli. Guardiamo con fiducia al futuro. Il 2000, ne sono certo, ci darà nuovo vigore. Nell'augurarvi ogni bene per le prossime festività, ho piacere di comunicarvi le date in cui ci incontreremo durante l'Anno Santo.
+ Francesco Miccichè Vescovo |