Montagna del Signore
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giovedì 12 ottobre 2000
12 Giugno 2000 Carissimi presbiteri,
al mio ingresso in Diocesi, incontrandomi con P.Eligio Gelmini, ho dovuto prendere atto della indisponibilità di Mondo X a continuare il progetto intrapreso sulla cittadina di Erice. Ho ritenuto opportuno raccogliere l'intuizione di P. Eligio circa la valorizzazione dei tesori culturali depositati in quella cittadina per la crescita spirituale della nostra comunità ecclesiale. La nostra chiesa e i numerosissimi visitatori hanno da sempre colto lo straordinario messaggio religioso che emana da Erice. Non per nulla fin dal primo Convegno Ecclesiale da me voluto e presieduto, ho proposto alla riflessione comune l'immagine del Tabor, carica di senso pasquale, quale via autentica di speranza. L'unica strada percorribile nel groviglio delle situazioni attuali, che spesso attanagliano le Chiese di antica cristianità, è il forte ritorno alla coltivazione della vita nello Spirito di Cristo. La speranza viene dalla via che il Signore ancora può aprirci: è un suo dono favorito dall'atteggiamento della nostra docilità. Il cambiamento di mentalità, cioè la conversione pastorale, per una fede convinta e una prassi coerente sia nei singoli fedeli sia nei cammini comunitari, potrà e dovrà arricchirsi di uno scambio culturale ampio ed aperto alle molteplici vie che gli uomini percorrono, della elaborazione di proposte pastorali strategicamente aggiornate, ma soprattutto dovrà sgorgare dall'attitudine all'ascolto della Parola e dalla nostra risposta pronta, leale e generosa.

Ecco Erice - La montagna del Signore
Da secoli questo luogo, vero dono naturale, è stato visto come luogo ideale da dedicare alla contemplazione di Dio e alla ricerca del senso del creato. Non possiamo essere sordi e ciechi dinanzi a un tale dono, in special modo quando tutto indica la necessità di un ritorno a Lui. Anche dai non credenti o soprattutto dai fedeli di altre religioni si alza il desiderio di dialogo interreligioso e di ricerca comune del senso della vita, di fraternità e di amicizia.
Erice ben si presta a tutto ciò.

La Diocesi è interpellata da questo dono divino. Ad essa, nella sua varia e ricca composizione, intendo rivolgere la mia sollecitazione perché diventi il soggetto interprete di una vocazione naturale, proiettandosi con rinnovato slancio nel terzo millennio. Per quanto questo progetto possa sembrare velleitario, per quanto ci si chiede ragionevolmente se abbiamo le forze necessarie per portarlo avanti, per quanto mille altri dubbi possono bloccare la nostra azione, credo che valga la pena di porre mano all'impresa con modestia, con il senso dei nostri limiti e senza alcuna preclusione ad ogni possibile collaborazione con altri. Non c'è una misura standard con la quale confrontarci, non dobbiamo raggiungere alcun traguardo, ma solo provare a rispondere come meglio possiamo ad un appello del Signore.

Per tal ragione ho avviato la fase progettuale di Erice - La montagna del Signore e, avendo raggiunto qualche punto fermo e chiarito alcuni aspetti preliminari, ho pensato di presentare a voi, presbiteri della diocesi, miei primi e preziosi collaboratori, e quindi soggetto a pieno titolo dell'iniziativa, i lineamenti del progetto, che non è affatto definito o compiuto, ma solo appena presentabile. E' mio desiderio, pertanto, incontrarvi per cominciare a pensare insieme, a discutere insieme, a definire insieme linee più precise, tenendo conto di alcune condizioni preliminari, che sorpassano la nostra volontà e la nostra capacità. E' stato approntato un piccolo depliant, che alcuni di voi hanno già visto, e che costituisce la base minima di partenza per il lavoro che ci attende.

Ci incontreremo giovedì 06 Luglio p.v. presso Villa S. Giovanni in Erice alle ore 9.30 per una mattinata di conversazione su tutto ciò, nella quale Don Antonino Raspanti ci presenterà dettagliatamente il cammino compiuto in due anni e illustrerà alcune linee progettuali. Alle ore 13. concluderemo con il pranzo. Nell'attesa di incontrarvi, vi saluto con affetto e benedico. Trapani 12 Giugno 2000.

+ Francesco Miccichè
Vescovo