Le vampe di San Giuseppe ad Erice e San Vito |
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marted́ 21 marzo 2006 | |
Erice e Agro EricinoCon le Vampe della vigilia al via la festa di San GiuseppeAd Erice e nell’Ericino la festa è sottolineata a livello popolare da diverse tradizioni. Gli altari di San Giuseppe decorati con i pane azzimo lavorato a forma di fiori e frutta. Le tradizioni del pane azzimo decorato e quella dell’invito hanno origini diverse anche se ora si presentano con un unico rito. Il pane nuovo senza lievito(pane vecchio, fermentato) all’inizio della vita nuova che si apre a primavera quando si risveglia la natura e comincia a dare i suoi frutti affonda le sue origini ai culti antichi naturalistici. Questo stesso pane nuovo nutrì gli ebrei fuggendo dall’Egitto. Questo pane nuovo, azzimo, che è Gesù, nutre ogni giorno i cristiani e ne rinnova la vita. Giuseppe ha donato a Gesù, con il suo lavoro, il pane quotidiano, e così ha donato a tutti i cristiani la Provvidenza, Gesù stesso ; ed è perciò chiamato Padre della provvidenza; a lui le famiglie si rivolgono per chiedere la provvidenza Lu ‘nvitu Davanti all’altare si prepara una mensa imbandita con tre posti. Laa cena, preparata alla vigilia, esprime l’accoglienza alla famiglia bisognosa e stanca che bussa alla porta, e nella quale i cristiani riconoscono una vera apparizione di Gesù e della sua famiglia, Giuseppe e Maria. Lu tuppi tuppi Tre volte la povera famiglia busserà alle porte e sarà rifiutata. Solo la famiglia che ha fede in Dio, come San Giuseppe, aprirà la sua porta, riconoscendo nella povera famiglia che bussa, la presenza di Gesù, Giuseppe e Maria. Lu ‘nvitu esprime un’esigenza fondamentale dell’uomo: la condivisione con tutti e il desiderio di sentirsi famiglia e fratelli. Perciò questa cena esprime il valore cristiano dell’amore Nella sala dove è preparato l’altare e lu ‘nvitu ci sono anche dei lunghissimi tavoli con una serie di pietanza preparate sempre in 3 piatti, dai devoti viene offerta ai poveri accolti. Era il cibo che una volta sfamava tutti i poveri che accorrevano. E se oggi non ci sono i poveri e le mangiano tutti, rimane sempre il bel significato della fratellanza che si esprime in questo giorno di festa in onore di San Giuseppe. Nella comunità di San Vito inoltre il popolo oltre alle pietanze oggi porta generi alimentari per le famiglie bisognose. Quest’anno l’invito di San Giuseppe sarà a Macari, presso la chiesa di san Giuseppe, il 19 marzo alle ore 12,00 A Castelluzzo, chiesa di san Giuseppe ore 19,00. Il 20 marzo, a San Vito Lo Capo come tradizione vuole quando il 19 marzo è domenica, il grande ‘nvitu con tuppi tuppi sarà a mezzogiorno del 20, sarà in via Gen. Arimondi 10, presso un grande locale messo a disposizione dai proprietari. La processione inizierà a San Vito Lo Capo alle ore 16,30. Il camminare insieme verso…. Insieme a Giuseppe, che conduce per mano Gesù, camminiamo insieme, in questo mondo verso il cielo. |